L’Intelligenza Artificiale applicata allo UX Design
Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neanche un giorno in tutta la tua vita.
Seh… vallo a dire a chi è all’ottavo rework della giornata 🤬
UX designer, noi ti capiamo. Ecco perché siamo qui per darti una buona notizia: con l’aiuto dell’AI puoi risparmiare un sacco di tempo da dedicare alla cosa più importante del design: le tue idee 😍
AI ed esperienza utente
Passi le tue giornate a chiederti come puoi renderl* protagonista, ti svegli la notte pensando di non aver fatto abbastanza per l*i. In pratica è diventato il tuo Impero romano. Sì, è l’utente.
Ok la devozione, ma anche tu meriti qualche notte tranquilla. Quindi ecco come l’AI può aiutarti a progettare servizi user centered.
- Personalizzazione avanzata: gli algoritmi di apprendimento automatico dell’AI, grazie al machine learning, sono in grado di analizzare enormi quantità di dati sulle preferenze degli utenti. Questo permette di creare dei profili utente dettagliati che danno vita a esperienze personalizzate.
- Assistenza cliente: i chatbot potenziati dall’AI possono gestire in tempo reale un grande numero di necessità dell’utente, 24 ore su 24. Questo non solo riduce i costi del supporto cliente, ma aumenta anche la soddisfazione immediata dello stesso.
- Ricerca vocale e visuale: con l’AI questi due strumenti stanno raggiungendo livelli di precisione mai visti prima. Grazie alla capacità di comprendere il contesto e la semantica delle ricerche utente i risultati sono sempre più soddisfacenti.
AI e analisi predittive
Quante volte hai desiderato qualcuno a cui delegare i compiti più ingrati del tuo lavoro? E invece no, quella call del lunedì mattina delle 9 che poteva essere un’e-mail te la devi fare tu.
Ci sono alcune cose, però, che puoi delegare all’AI. Ad esempio, può darti una mano a prendere decisioni sempre più strategiche e funzionali.
- Segmentazione dei pubblici: l’AI è in grado di analizzare enormi quantità di dati demografici e comportamentali evidenziando schemi e tendenze utili a creare segmenti di pubblico più precisi.
- Ottimizzazione in tempo reale: analizzando i dati in tempo reale l’AI permette di cogliere insight immediati che consentono di ottimizzare un prodotto o servizio. Ad esempio, l’analisi del comportamento utenti su un sito può portare a modificare le CTA per una maggiore efficacia.
AI e sicurezza utente
Puoi creare il servizio più bello e funzionale del mondo, ma se non è sicuro allora crolla tutto. E visto che ancora non puoi impedire agli utenti di usare la loro data di nascita come password ovunque, ecco come l’AI può aiutarti nella protezione dei dati.
- Rilevamento delle frodi: gli algoritmi dell’AI sono in grado di identificare schemi di comportamento sospetti e segnalarli immediatamente. Un esempio? Se un utente accede da una località insolita o fa transazioni inusuali l’AI può segnalare in tempo reale queste attività.
- Autenticazione biometrica: il riconoscimento facciale o vocale potenziato dall’AI risponde da un lato ad esigenze di sicurezza e dall’altro ad un’esigenza di comodità per l’utente.
Occhio ai bias
Quindi è tutto preciso, meraviglioso e perfetto? Ehm… no. Non è tutto oro quel che luccica.
L’AI può essere un’alleata fondamentale per chi si occupa di UX, ma si porta dietro anche delle criticità.
- Uno dei temi su cui è necessario prestare più attenzione è quello dei bias e delle discriminazioni. L’AI viene addestrata su enormi set di dati che non sempre sono puri, possono portare dietro pregiudizi intrinsechi. Chi si occupa di UX deve fare un costante controllo dell’audit per scovare ed eliminare bias nocivi.
- Anche la privacy degli utenti deve essere tutelata. Per funzionare bene l’AI deve avere accesso ad enormi quantità di dati, questo non vuol dire però che questi dati possano essere ottenuti senza consenso. Un prodotto o un servizio user friendly è un prodotto che rispetta la privacy e i diritti degli individui e comunica in maniera trasparente il modo in cui userà i dati.
Casi studio
Un pizzico di AI per migliorare la ricerca utente, un occhio sempre vigile per evitare bias e pregiudizi, e idee in grado di fare la differenza. Et voilà, la ricetta per una UX perfetta.
Qualcuno sta già lavorando in questa direzione con ottimi risultati, ecco qualche esempio:
- Netflix: utilizzando algoritmi di apprendimento automatico, Netflix analizza i dati di visualizzazione, le preferenze degli utenti e le informazioni demografiche per suggerire contenuti rilevanti. Perciò se tra i tuoi suggerimenti continuano ad apparire Dawson’s Creek e Una mamma per amica non puoi biasimare l’algoritmo, ma solo il tuo inguaribile romanticismo 🥰
- Sephora: chatbot intelligenti e assistenza personale immediata. Sephora ha scelto di puntare sulle conversazioni con l’utente per creare consigli personalizzati sui prodotti da acquistare. Occhio, potresti ritrovarti con una pelle perfetta e un portafoglio che piange 🥲
- Waze: l'applicazione di navigazione e di traffico in tempo reale, utilizza l'AI per ottimizzare il percorso degli utenti in base alle condizioni del traffico. Ciò migliora notevolmente l'esperienza di navigazione, consentendo di raggiungere la destinazione cercata più in fretta. Così avrai più tempo da dedicare alla ricerca di un parcheggio. Su questo neanche l’AI può nulla 🤬
Quindi car* UX designer con l’AI come tua alleata non ci sono più scuse: ora è il momento di far brillare le tue idee ✨