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Quali sono le differenze e cosa fanno UX e UI designer?

Sai che fine ha fatto l’ultima persona che ha provato a dire che UX e UI sono la stessa cosa? Nessuno lo sa, e non è un buon segno 😱

Niente panico: siamo qui per fare un po’ di luce su queste due discipline spesso usate come intercambiabili. Ma prima di parlare delle differenze vediamo nel concreto cos’è la UX e cos’è la UI.

Cos’è la UX

Hai presente quando racconti una battuta e non la capisce nessuno? Imbarazzo, gelo, balle di fieno che rotolano 😶‍🌫️

Ecco, con la UX di un prodotto funziona allo stesso modo: se la capisci solo tu vuol dire che non funziona. 

Il design dell’esperienza utente, infatti, è un modo di progettare prodotti e servizi a partire dalle necessità di chi dovrà utilizzarli: l* clienti. Fare UX vuol dire considerare tutti gli elementi che danno forma all’esperienza con lo scopo di creare prodotti facili, efficienti e piacevoli per chi li usa.

Il primo obiettivo di chi fa UX design è quello di identificare i problemi di un’interfaccia e elaborare soluzioni che si adattino all*utente. Per farlo è necessario un mix di competenze:

Strategia

Il modo migliore per fare UX tremende? Andare a casaccio 🤗

La UX ha bisogno di strategia: bisogna identificare subito l’obiettivo e delineare i vari passaggi per raggiungerlo. Avere una linea guida durante tutta la fase di progettazione è ciò che permette di creare UX utilizzabili.

Ricerca e test di usabilità

Quante volte ti è capitato di abbandonare un sito perché inutilizzabile? E perché si trattava quasi sempre del sito di un museo? (Scusate, ma qualcuno doveva dirlo 🤓)

Quando succede le ragioni possono essere molte, ma nella maggior parte dei casi capita perché non è stata fatta una buona fase di ricerca e validazione del progetto.

Queste sono le parti più importanti del lavoro dell*UX designer. Ricerca significa studiare i comportamenti delle persone e capire in che modo un prodotto o servizio possono essergli utili. I test di usabilità sono il modo in cui l* UX designer valutano e misurano le loro ipotesi: attraverso il coinvolgimento diretto dell* utente.

Prototipazione

Non si vive di sole idee, per poter fare test di usabilità servono prototipi. Un* UX designer deve saper creare wireframe e pensare all’interattività del prodotto da sottoporre all* utente per validare il progetto.

Collaborazione

Ci sono cose che è giusto fare in solitudine. Tipo cantare a squarciagola sotto la doccia 🎤

E poi ci sono cose che è meglio fare in team, come la progettazione di un prodotto.

Essere UX designer significa collaborare a stretto contatto con UI designer, Project Manager e front-end developer. Per poter fare questo è importante che un* UX designer conosca tutto il ciclo di vita del progetto: dalle necessità dell*utente, ai componenti tecnici del prodotto fino ad avere basi di visual design.

Insomma la UX è una disciplina complessa e sfaccettata che ha molto a che fare con lo studio della natura umana ma anche con un lato più tecnico e pratico.

Cos’è la UI

Ti ricordi quando, durante il compito in classe di italiano, dopo aver scritto la brutta passavi alla bella copia del tema? Ordinata, leggibile e piacevole. Ecco, fare UI significa proprio questo: prendere il wireframe creato nella fase di UX e renderlo perfetto per l*utente.

Il design dell’interfaccia utente, infatti, riguarda la parte visiva, l’aspetto finale. È il punto d’interazione tra l*utente e il prodotto. L’obiettivo è rendere l'interfaccia il più intuitiva possibile e quindi lavorare su ogni elemento visivo e interattivo che la compone: icone, pulsanti, font, palette di colori, spazi, immagini e design interattivo.

Si parte dal wireframe creato in fase di UX e si cerca di capire come rendere il layout del progetto il più funzionale possibile. Per farlo, anche in questo caso, è necessario un mix di competenze:

Progettazione dell’interfaccia visiva

Se lavori nel mondo del design già lo sai: la tua vita è un rework continuo 🤯

Purtroppo questo non cambierà, ma fare una buona fase di progettazione potrebbe ridurre drasticamente il numero di volte in cui dovrai rifare una cosa.

Questa, infatti, è la fase di ricerca della UI e significa mettere insieme una serie di linee guida visive da seguire durante tutta la realizzazione del progetto.

Interazione e animazione

Ti ricordi il cuoricino di Spotify? Sì, quello per aggiungere brani ai tuoi preferiti. Ecco, quello era un ottimo esempio di interazione. Spotify, se ci leggi, ridaccelo 💚

Se la UX decide quali saranno i punti di contatto tra utente e prodotto, la UI li rende reali facendo in modo che siano più piacevoli e intuitivi possibile.

Sviluppo front-end

No, per essere UI designer non devi saper scrivere codice, però conoscere i linguaggi base come HTML, CSS e Javascript ti permette di creare interfacce interattive che portano il tuo prodotto più vicino all’utente.

Collaborazione

Ne abbiamo parlato prima: l’unione fa la forza. Essere UI designer significa lavorare a stretto contatto con chi si occupa di UX, project management e sviluppo. È proprio grazie a team con competenze diverse che si riesce ad ottenere prodotti funzionali.

Differenze fra UX e UI

Ripetiamo insieme: UX e UI non sono la stessa cosa 📣

È vero, sono due discipline che vanno di pari passo, spesso facce della stessa medaglia, ma come abbiamo visto fino ad ora si occupano di cose diverse: la UX riguarda il modo in cui viene progettata l’architettura di un prodotto a partire dalle necessità dell* utenti che lo useranno, la UI riguarda invece l’aspetto dell’interfaccia.

La UX prende in considerazione l’intero viaggio dell’utente, deve capirne i passi, i problemi e le possibili soluzioni. Per questo è un lavoro di ricerca. Una volta conclusa la fase esplorativa l* UX designer costruisce l’architettura del prodotto, creando wireframe, in modo che risponda alle esigenze dell’utente. A questo punto entra in gioco l* UI designer che riprende in mano il viaggio dell’utente per creare i giusti aspetti visivi: ogni schermata e ogni punto di contatto. 

Potremmo dire che la UX traccia il viaggio e la UI rende il viaggio possibile.

Punti in comune tra UX e UI

Cos’hanno in comune UX e UI? Ti diamo un indizio: è una lettera, ma anche l’aspetto più rilevante del loro lavoro. Sì, stiamo parlando dell’utente. 10 punti a Grifondoro 🥳

UX e UI quindi sono diverse, ma si completano a vicenda. Se un design è bello ma difficile da usare, vuol dire che la sua UX non è buona. Al contrario, se un design è utilizzabile ma esteticamente brutto e poco intuitivo, vuol dire che la UI non è buona. In altre parole, perché il prodotto finale sia buono per l’utente i due aspetti devono lavorare in sinergia.

Perché questo succeda è molto importante che sia UX che UI designer svolgano bene uno dei compiti più importanti: la ricerca. Grazie alla raccolta di informazioni è possibile sapere che cosa l* utenti vogliono da un prodotto e anche come vogliono che sia quel prodotto.

Conclusioni

L’abbiamo già detto che UX e UI non sono la stessa cosa? 

Se ancora non fosse chiaro si prega di rileggere l’articolo da capo 🤓

Apparte gli scherzi, UX e UI sono diverse anche per quanto riguarda le persone che se ne occupano. Una carriera nella UX richiede empatia, propensione alla risoluzione dei problemi e un approccio che sia analitico ma anche creativo. Il lavoro dell* UI designer, invece, richiede una maggiore conoscenza degli aspetti visivi e quindi un occhio attento all’estetica.

Insomma due approcci diversi ma un fine comune: rendere l’esperienza utente il più piacevole e funzionale possibile.

Che tu sia team UX o team UI, in Talent Garden abbiamo il percorso giusto per migliorare le tue competenze, dai un’occhiata ai nostri master.

Articolo aggiornato il: 10 aprile 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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