Se ti occupi di digital marketing, già lo sai: restare al passo con gli ultimi trend, soprattutto quelli social, non è importante. È la cosa che conta di più.
Non è facile, lo sappiamo. I social cambiano più in fretta del tempo durante le mezze stagioni (sì, esistono ancora): un’ora c’è il sole e quella dopo piove. Un giorno vanno i reel e quello dopo i caroselli 🤗
Per non farti impazzire nella ricerca di trend e mode, abbiamo deciso di aiutarti e raccogliere le tendenze principali di questo periodo. Non c’è di che!
Il content resta king
Ti ricordi quando entravi in quel noto negozio di scarpe da ginnastica solo per dare un’occhiata, ma in pochi minuti 3 commess*, vestit* da arbitro di football, iniziavano a stalkerizzarti per venderti pure gli auricolari per le call da abbinare alle tue scarpe? Noi sì, e l’istinto è sempre stato uno: scappare 🏃🏻♀️
Ecco con i social sta succedendo più o meno lo stesso.
La ragione principale per cui oggi le persone usano i social è per intrattenersi e rilassarsi. Significa che non amano i brand troppo concentrati nella promozione, questo genere di contenuti abbassa l’engagement delle persone con il brand. C’è una grande discrepanza tra ciò che spesso i marketer pubblicano (contenuti volti alla vendita di prodotti) e ciò che invece le persone avrebbero voglia di vedere.
Ecco perché nel 2024 ad avere successo sui social saranno quei brand che riporteranno i contenuti divertenti e informativi al centro. Insomma content is king, ma deve essere di qualità. I brand che pubblicheranno questo tipo di contenuti vedranno ampi risultati in termini di engagement. I social dovranno essere usati come piattaforme in grado di generare profitto, ma non a breve termine: servono a costruire l’identità del brand e le relazioni con l* clienti, l’obiettivo di vendita viene in un secondo momento, dopo aver fidelizzato il proprio target.
Non solo, c’è un'inversione di tendenza anche rispetto ai contenuti troppo patinati: le persone vogliono conoscere i brand per quello che sono e preferiscono quindi contenuti emotivi e ispirazionali o divertenti.
Micro influencer e creator
Skincare, giardinaggio, fashion e cucina. Non c’è un argomento per cui non si riesca a trovare un* influencer in grado di parlarne e fare promozione. Anche la morte è diventata roba da influencer (un saluto a @iamtheswimreaper, che ci legge sempre) ⚰️.
Perciò sì, l* influencer continuano a dominare i social. Del resto le persone vogliono qualcuno a cui ispirarsi, da cui prendere spunto e che testi i prodotti per loro. Ma c’è una novità: sempre più brand iniziano ad affidarsi a micro influencer invece di scegliere influencer con pubblici più ampi o celebrità. Parliamo di influencer con fino a 50k follower che hanno community più legate alla persona e quindi di collaborazioni in grado di creare molto più engagement.
Queste collaborazioni hanno costi più ridotti e sono più facili da rendere durature,
si adattano soprattutto a brand che hanno bisogno di target più ristretti con cui comunicare.
Non parliamo solo di micro influencer ma anche di creator: per i brand che scelgono questo tipo di collaborazioni i risultati sono migliori in termini di creatività, costi e engagement.
Ovviamente questo non vuol dire che affidarsi a macro influencer sia sbagliato, soprattutto quando si cerca di sponsorizzare prodotti adatti a pubblici ampi, o di raggiungere nuovi pubblici.
Insomma, ancora una volta la scelta dipende dalle necessità del brand.
Social media search optimization e e-commerce
Una volta usavamo i social principalmente per due motivi: scoprire che fine aveva fatto quel compagno un po’ strano delle medie e riempire le nostre bacheche di frasi filosofiche come “vivi e lascia vivere” o esternazioni un po’ meno nobili come “odio la skuola!!!”.
Oggi le cose sono cambiate e non poco. Tra le ultime novità una su tutte sta spopolando: usare i social come veri e propri motori di ricerca.
Tra le cose più importanti per chi si occupa di marketing c’è sicuramente ottimizzare siti e contenuti per i principali motori di ricerca. Ecco, ora diventa fondamentale farlo anche sui social. Secondo un report di Google il 40% della gen Z usa TikTok e IG per cercare i prodotti invece dei tradizionali Google o Bing. Questo significa che ora più che mai è fondamentale iniziare a ottimizzare anche i propri contenuti sui social attraverso keywords e meta dati. A questo trend si aggiunge anche quello dei social come e-commerce. Negli anni, infatti, le piattaforme si sono evolute per poter diventare dei veri e propri spazi di acquisto, senza il bisogno di passaggi intermedi. Questo rende le possibilità di comprare online più veloci e smart.
Ecco perché un’altra tendenza da tener d’occhio è quella dei DM utilizzati come veri e propri servizi clienti. Chi acquista sui social vuole velocità per questo tende a parlare direttamente col brand attraverso i direct. Aumentare la propria presenza e reattività nei messaggi diretti sarà quindi fondamentale.
Intelligenza Artificiale
Ci pensano tutt* almeno una volta al giorno ma non è l’Impero Romano. No, non è nemmeno la ricetta originale della carbonara. Stiamo parlando dell’Intelligenza Artificiale. 🤓
Ebbene sì, non potevamo certo fare un articolo sui trend del 2024 in cui non si parlasse di AI.
L’abbiamo già detto in tutte le salse, non c'è settore in cui l’intelligenza artificiale non stia cambiando le carte in tavola. E questo vale anche per i social.
Se è vero che con l’AI alcuni compiti diventano più veloci e delegabili è altrettanto vero però che non bisogna abusarne. Secondo l’indagine condotta da Hootsuite, infatti, il 62% delle persone intervistate afferma di aver meno voglia di interagire con contenuti creati dall’AI. No, questo non vuol dire che non bisogna usarla. Significa però che prima di farlo è necessario conoscere il proprio pubblico a fondo. In base all’età e agli interessi le persone avranno più o meno voglia di guardare i contenuti generati dall’AI.
C’è però una funzione dell’AI che aiuta chi si occupa di marketing a svolgere uno dei compiti più difficili: il social listening. Grazie al machine learning è sempre più facile ottenere insight e dati di mercato precisi e capire quindi cosa comunicare e a chi.
Insomma AI sì, ma con moderazione.
Youtube e short video
È vero, TikTok e l’AI sono i trend topic per eccellenza. Se ne parla così tanto che il web si è popolato di guru che promettono di insegnarti la ricetta della viralità in pochi semplici step e super mega iper espert* di AI che vendono corsi imperdibili. Un consiglio? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio 😇
Ma torniamo a noi: solo perché se ne parla tanto non significa che sono gli unici trend a cui è necessario prestare attenzione. Da non sottovalutare è anche l’impatto di Youtube per il social media marketing. YouTube, infatti, non è solo una delle piattaforme di video più usate, è anche il secondo motore di ricerca al mondo. Perciò sì, è importante esserci anche lì.
Secondo il Pew Research Center infatti il 95% dell* teenager utilizza Youtube più delle altre piattaforme. A funzionare particolarmente bene sono i video brevi, gli shorts, che generano più di 50 miliardi di visualizzazioni al giorno.
Piattaforme
Quando ti dicono che per essere rilevante sui social devi essere presente su ogni singola piattaforma esistente al mondo, tu rispondi con una semplice domanda: “le tue giornate sono per caso fatte di 48 ore?” 🕐
Mantenere una presenza attiva su più social è difficile e richiede molte risorse, spesso si finisce per pubblicare contenuti non adatti al mezzo e quindi inutili. I contenuti devono essere adatti alle piattaforme, ai pubblici e alle tendenze in atto. In più i social cambiano in fretta e stare al passo con i cambiamenti di tutti può essere davvero difficile. Ecco perché sempre più aziende stanno iniziando a scegliere su quali social concentrare le proprie energie.
Per scegliere dove essere è necessario fare delle analisi approfondite sulle piattaforme e sul proprio pubblico di riferimento, capire quali canali rendono meglio e quali invece fanno sprecare tempo e risorse. Insomma, non puoi essere dappertutto. Scegli dove essere al meglio.
Se hai letto fino a qui concorderai con noi: i social sono come le mezze stagioni. Pazzerelli, sole e ombrello. Ma questo non è per forza uno svantaggio, l’importante è essere preparat* ad accogliere i cambiamenti.
Perciò tieni sempre un k-way nello zaino e un blog di fiducia tra i preferiti. Sì, tipo il nostro ✨