Hai mai notato che le offerte di lavoro esplodono a settembre? Succede ogni anno, puntuale come il rientro dalle ferie e i buoni propositi di fine estate. Ma come mai? Cosa rende settembre uno dei momenti in cui si concentra il maggior numero di assunzioni? E perché chi si forma in primavera parte con un netto vantaggio?
Nel mondo del lavoro esiste un concetto chiamato “hiring season”, ovvero i periodi dell’anno in cui le aziende intensificano i processi di selezione. I due momenti principali? Gennaio e settembre.
Gennaio perché, con l’anno nuovo, le aziende avviano progetti freschi e lavorano su budget appena approvati. Settembre, invece, segna il vero e proprio restart dopo la pausa estiva. Le imprese tornano operative con una visione più chiara sull’ultima parte dell’anno e su cosa serve per chiudere in bellezza: nuovi team, nuovi ruoli, nuovi talenti.
Ecco perché in questi mesi le opportunità di lavoro si moltiplicano. Non è una percezione: i numeri lo confermano. A settembre 2023, secondo Unioncamere, erano previste 531.000 assunzioni in Italia. Ad agosto? Poco più della metà: 293.000. Persino ottobre, che pure è un mese attivo, si ferma a 472.000.
Chi vuole approfittare di questa finestra, però, deve prepararsi prima. In pratica: se aspetti settembre per iniziare un corso, probabilmente arriverai troppo tardi. Le competenze si costruiscono nei mesi precedenti, e la primavera – spesso sottovalutata – è in realtà uno dei momenti migliori per dedicarsi alla formazione.
Pensaci: tra aprile e luglio il ritmo lavorativo rallenta leggermente. Ci sono meno scadenze, meno call, meno pressione. È più facile ritagliarsi tempo per studiare, per aggiornare il proprio profilo, per acquisire skill che saranno richieste proprio in quel picco di selezioni a settembre.
Il tempo medio di un processo di selezione si è ridotto: molte aziende hanno urgenza di inserire figure operative, e vogliono candidati già “on boardable”, cioè pronti a entrare subito nei flussi di lavoro. Per questo è fondamentale presentarsi con competenze aggiornate, magari in ambiti come il digitale, la sostenibilità, l’AI, il project management.
Nel 2022, secondo una ricerca IBM, già il 35% delle aziende mondiali aveva integrato soluzioni di Intelligenza Artificiale. E il trend è cresciuto ancora nel 2023. Vuol dire che il mercato del lavoro si sta trasformando, e le aziende sono in cerca di persone capaci di affrontare questa evoluzione in modo consapevole. Se inizi a formarti adesso, arrivi in tempo.
C’è anche un altro aspetto da considerare. La primavera è una stagione favorevole al cambiamento: si sente il bisogno di rinnovarsi, di rimettersi in gioco, di fare spazio a nuove idee. E questa predisposizione mentale è ideale per affrontare un percorso formativo con motivazione e costanza.
Non è un caso se chi si iscrive a un corso in primavera arriva all’autunno con maggiore lucidità, un profilo più competitivo e, spesso, una visione più chiara della propria direzione professionale.
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