Non ti va di leggere? Prova ad ascoltare l'articolo in modalità audio 🎧

L’Italia, de sempre conosciuta come popolo di poeti, santi e navigatori, da qualche anno si è trasformata nel paese dei commissari tecnici e dei critici gastronomici. Questo è infatti l’ultimo talento che molti fan del mangiare e bere fuori casa hanno sviluppato, diventando spesso l’incubo dei ristoratori.

E se tra talento e gusto personale c’è una certa differenza, molto spesso le terribili e temibili recensioni non hanno alcun fondamento di oggettività o, peggio ancora, di verità. Niente da guadagnare, tutto da perdere sia per i ristoratori che possono vedersi compromessa la reputazione e gli incassi in un solo momento, sia per i consumatori che non trovano più nelle piattaforme di recensioni quella funzione di orientamento che ne è la ragione d’essere. Nata dal genio creativo degli startupper “made in San Benedetto” Fabrizio Doremi e Alessio Poliandri, Foodiestrip è la piattaforma ampliabile e d’appoggio anche per app esterne, che mette pace e ordine nel mondo dei ristoratori e dei “critici da tastiera”. L'app verrà presentata a Talent Garden Sarzana il 26 novembre. Ecco un'intervista agli ideatori di Foodiestrip. 1. Che cos’è Foodiestrip? Si tratta di una app che, di fatto, azzera il rischio delle recensioni “farlocche”. Inoltre, gli appassionati compulsivi di review, attraverso Foodiestrip, avranno a portata di smartphone uno strumento educativo per fare in modo che le loro critiche siano autentiche e possibilmente costruttive. I ristoratori invece potranno sostituire l’opportunità di migliorare la propria offerta al cliente al timore della pessima critica. 2. Come funziona Foodiestrip? Innanzitutto, attraverso un processo di “certificazione” del “Foodie”, ovvero del nostro critico gastronomico. Grazie alla geolocalizzazione e al check-in viene accertata la sua effettiva presenza nel locale e il tempo di permanenza. Inoltre, in una prima fase, la recensione avviene attraverso un sistema di domande a risposta chiusa. Infine, l’identità del Foodie e la sua attività sulla piattaforma, pur rispettando la privacy, sono pubbliche. Foodiestrip infatti, incorpora un’anima social, cosicché i membri della community non solo possano verificare chi è l’autore della recensione, ma anche vedere i luoghi che frequenta, capire i suoi gusti e in base alle analogie poter ponderare la rilevanza di ogni singola recensione. 3. Alla parte social si somma anche un’esperienza di gioco. L’app, infatti, si sta ampliando col passare del tempo e già adesso ogni utente può concorrere all’acquisizione di badge. Ognuno di questi identifica una tipologia di Foodie: “Verace”, “Foodster”, “Gourmet” e “Critico”. Possono essere collezionati fino a 54 riconoscimenti diversi. Il Foodie diventa così influencer e guida per un certo territorio e/o per una specifica categoria. 4. Lanciata a giugno, ma i risultati sono già apprezzabili Foodiestrip è scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play. Attiva in tutto il mondo, oggi Foodiestrip conta 640.000 locali censiti per 7230 attività certificate da 6700 foodies attivi settimanalmente. Sono 27.000, invece, le installazioni dell’app. L’obiettivo non è solo quello di eliminare le fake review o di avere soltanto recensioni positive, ma di ristabilire un dialogo fertile tra ristoratori o esercenti e i clienti. E in ogni caso siamo solo all’inizio. Foodiestrip è stata infatti progettata come piattaforma “aperta” che crescerà insieme ai suoi utenti per essere sempre più funzionale alle loro esigenze.
Articolo aggiornato il: 09 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

Continua a leggere

Che cos'è Google Tag Manager, come funziona e perché utilizzarlo

Un Tag Manager, o per esteso Tag Management System, è una piattaforma che permette di gestire i tag, termine utilizzato ...

Che cosa sono e come funzionano gli NFT

Gli NFT, acronimo di non-fungible token, sono gli asset digitali più popolari del momento insieme alle criptovalute. ...

Il project management come skill: perché è così importante?

Chiunque abbia lavorato in un contesto dove gruppi di persone tentano di portare a termine dei compiti ha sperimentato ...

"Tech & Care" binomio vincente: la storia di BizAway

Spesso iniziamo l'anno nuovo inserendo nella lista dei buoni propositi quello di viaggiare di più - e quest'anno ...