Le quattro parole d’ordine per il marketing digitale del 2025. La prima è “multi-sensorialità”
Il 2024 è stato a tutti gli effetti l’anno del virtuale e delle intelligenze artificiali. Ovunque, non solo nel marketing – abbiamo sentito, parlato, ascoltato e provato esperienze virtuali e intelligenze aumentate.
Negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, a volte anche nei grandi centri commerciali: molti tra noi si sono imbattuti in occasioni per essere coinvolti in esperienze virtuali, provare i prodotti, attraverso un avatar, immersi in mondi virtuali, prima di comprarli.
Se dovessimo immaginare l’anno appena trascorso come una sensazione, sicuramente lo ricorderemo per essere stato l’anno della vista e dell’udito – i due sensi che la fanno da padrone nei modi virtuali e nella realtà aumentata.
E nel 2025?
Abbiamo provato a immaginare quattro parole chiave per raccontarvi il marketing digitale nel 2025. La prima è sicuramente multi-sensorialità.
Continueremo ad avere campagne di marketing immersive, che si espanderanno ancora di più, grazie alla diffusione di dispositivi multisensoriali avanzati.
Pensate ai visori di realtà virtuale, ai wearable haptics e alle interfacce olfattive. Le nostre esperienze di acquisto non saranno più limitate alle sole demo di prodotto o agli eventi esclusivi cui ci siamo abituati nel 2024. Saliremo di livello. L’interazione diventerà lo standard per cercare il coinvolgimento digitale dei consumatori.
Vi state chiedendo fin dove potrebbe spingersi questa interazione aumentata? Provate a pensare alla possibilità di “toccare” il tessuto di un abito che state indossando virtualmente. Oppure immaginate di “annusare” un aroma, attraverso un dispositivo, mentre siete impegnati a navigare online.
Nulla di magico. È semplice evoluzione tecnologica. La crescita del metaverso e delle tecnologie immersive è trainata dalla crescente penetrazione di hardware accessibile e soprattutto da ingenti investimenti da parte dei brand per creare esperienze capaci di sviluppare un forte legame emotivo con i clienti, come simulazioni immersive che raccontano la storia di un prodotto o anteprime multisensoriali per lanciare collezioni in esclusiva.
Il marketing digitale del 2025, insomma, sarà sempre più orientato alla creazione di ricordi indelebili e alla personalizzazione estrema.
La seconda parola d’ordine per il marketing digitale del 2025 è creatività, ma responsabile
Come dicevamo prima, abbiamo passato il 2024 a interrogarci sull’impatto dell’intelligenza artificiale sul nostro lavoro e le nostre vite. Etica, diritti, lavoro. Le preoccupazioni non sono mancate.
Di una cosa siamo sicuri: il dibattito sulle questioni etiche e sui diritti nel mondo della tecnologia è aperto e continuerà per tutto il nuovo anno. Ma, almeno dal punto di vista del marketing digitale, nel 2025 siamo pronti a fare un salto di qualità ulteriore.
Le piattaforme di intelligenza artificiale generativa nel 2025 non si limiteranno a creare contenuti, ma agiranno come veri e propri collaboratori creativi, capaci di sviluppare intere campagne, dal concept all’esecuzione, in tempo reale.
Vedremo campagne pubblicitarie iper-personalizzate, con contenuti che cambiano dinamicamente in base al comportamento dell’utente in tempo reale.
Tutto bene, allora? Sì, ma fino a un certo punto. Da consumatori, pretenderemo maggiore chiarezza dai pubblicità che utilizzano l’intelligenza artificiale. La parola d’ordine, insomma, sarà creatività, ma responsabile.
Una piccola previsione: preparatevi a incontrare sempre più dichiarazioni di trasparenza (“powered by AI”) e certificazioni etiche mentre siete online.
La terza parola d’ordine per il marketing digitale del 2025 è micro-comunità
Tutta la tecnologia degli ultimi anni ci ha parlato di individualizzazione. Chi lavora nel marketing lo sa benissimo. Digitale, piattaforme, intelligenze artificiali: parlano tutti la stessa lingua, quella dei contenuti personalizzati.
Da questo punto di vista il 2025 non farà eccezione. Il marketing continuerà a concentrarsi sulle relazioni profonde con micro-comunità.
Le piattaforme decentralizzate del Web3 e l’uso di strumenti come DAO (Decentralized Autonomous Organizations) permetteranno ai brand di coinvolgere gli utenti in spazi dedicati, favorendo conversazioni autentiche e soprattutto tanta co-creazione di valore.
C’è un grande potenziale. Un ecosistema di nicchia ben sfruttato può essere un incubatore per idee innovative, feedback più rapidi e campagne collaborative.
Pensate a un marchio di moda che, dopo aver invitato la sua community su Discord, chieda loro di votare e contribuire alla progettazione di una collezione esclusiva. La raccolta dati di qualità, derivante da interazioni volontarie e genuine, offrirà insights di alto valore, ridefinendo il concetto stesso di engagement.
La quarta – e ultima! – parola d’ordine per il marketing digitale del 2025 è sostenibilità
Anche qui siamo in continuità con il passato – per fortuna, verrebbe da dire.
Ci aspettiamo che anche per il 2025 la sostenibilità sarà al centro delle strategie di marketing, con i brand che adotteranno misure concrete per ridurre l’impatto ambientale delle loro operazioni digitali.
Ci troveremo davanti più campagne alimentate da energia rinnovabile, riduzione delle emissioni digitali e tool green per il monitoraggio delle performance pubblicitarie.
Da consumatori, avremo più frequentemente accesso a dati trasparenti sull’impronta di carbonio generata dalle nostre interazioni online, come clic, streaming di contenuti o transazioni. Ci avete fatto caso? Diverse compagnie aeree chiedono già oggi ai loro clienti un piccolo contributo economico per compensare le emissioni dei loro viaggi.
Insomma, strumenti come “green trackers” integrati nei siti web diventeranno uno standard per mostrare il consumo di risorse digitali. I brand che riusciranno a dimostrare un reale impegno verso la sostenibilità non solo risponderanno alle normative emergenti, ma guadagneranno la fiducia di una generazione di consumatori sempre più consapevoli.
Qualche consiglio prima di salutarci
Ecco qualche piccolo consiglio per l’anno che viene:
- abbracciate la multi-sensorialità. Investire nell’apprendimento (e perché no? Anche nello sviluppo) di tecnologie immersive che coinvolgano tutti i sensi potrebbe essere una buona idea. Non si tratta solo di stupire, ma di creare connessioni emotive profonde.
- puntate su una creatività responsabile. Questo è un consiglio che vale per tutti quelli che usano le intelligenze artificiali nel loro lavoro. Le potenzialità dello strumento, soprattutto delle intelligenze artificiali generative, sono enormi, a patto di salvaguardare la trasparenza. Le certificazioni etiche possono diventare un vantaggio competitivo per costruire fiducia.
- costruite micro-comunità autentiche. Connettete con i vostri referenti, creando piccole comunità di valori e interessi. Utilizzate piattaforme decentralizzate per aumentare la co-creazione e soprattutto l’engagement di qualità. Lavorate sulle relazioni, porteranno le persone a fidarsi di voi, delle vostre idee e dei vostri prodotti.
- integrate la sostenibilità come pilastro strategico. Ridurre la nostra impronta ambientale è fondamentale, e ancora di più comunicarlo in modo chiaro. Per farlo potete usare strumenti come green trackers e adottare soluzioni pubblicitarie a basso impatto ambientale. La sostenibilità sarà un fattore chiave per conquistare nuovi clienti.