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Digital Officer approdano per la quinta e penultima tappa a Firenze per collaborare con un’azienda leader del settore fashion. Questa volta l’obiettivo è stato quello di dare una nuova prospettiva all’azienda tramite lo sviluppo di un progetto che potesse stimolare più scenari futuri. Il mercato della moda si distingue da sempre per l’inarrestabile ricerca verso l’innovazione per sorprendere i clienti di stagione in stagione. Le aziende che ne fanno parte ad alti livelli, sono governate da una struttura complessa e articolata che consenta di fronteggiare, da un lato, l’altissima domanda e, dall’altra, la naturale propensione verso la trasformazione e il nuovo. Data la premessa iniziale, il mondo del fashion rappresenta senza dubbio il terreno più fertile dove i nostri Digital Officer possono far proliferare il loro approccio verso l’innovazione digitale. L’obiettivo della settimana ha un claim chiaro: andare oltre la letteratura e applicare il proprio background per innovare ed efficientare la supply chain dell’azienda in modo tale da garantire alcune caratteristiche uniche del proprio prodotto quali tracciabilità, protezione dei brevetti e provenienza. Lo strumento che risponde meglio a questa esigenza è uno e preciso: blockchain. Si tratta di un database all’interno del quale un insieme di soggetti non gerarchizzati condivide delle risorse informatiche che possono essere prelevate da chiunque all’interno della comunità sfruttando quella che è la tecnologia peer-to-peer. Blockchain, come dice anche la sua call to action, è oggi la società criptata all-in-one più affidabile al mondo, trasferire i propri dati all’interno, perciò, significa assicurare una protezione e una tracciabilità massima e un protocollo di aggiornamento sicuro grazie alle tecniche di validazione crittografiche che non permettono di alterare i dati senza che tutti i blocchi successivi vengano modificati di conseguenza. Ma quali processi e quali dati andrebbero inseriti al suo interno e come l’azienda può far propria questa nuova tecnologia? I team, per rispondere a questa domanda, hanno lavorato immediatamente per avere un’overview completa e chiara circa il funzionamento della catena di produzione dei vari beni di lusso. Tramite la conduzione di una serie di interviste agli attori chiave che conoscono e gestiscono le diverse sezioni che compongono il processo e attraverso dei sopralluoghi sono riusciti a ottenere una comprensione circa il livello di tecnologia delle varie sezioni. Inoltre, parallelamente, i Digital hanno avviato una fase di ricerca per capire come competitor e altri top player in mercati differenti applicassero questo nuovo approccio. I campi di applicazione della blockchain individuati sono essenzialmente tre:
  • per il tracciamento delle materie prime
  • per i copyright sullo sketch
  • per validare il rispetto delle tempistiche nei processi di industrializzazione
Il tracciamento, attiene essenzialmente al rapporto fra l’azienda e i fornitori che trattano le materie prime di lusso, queste ultime, circolano con delle dichiarazioni di autenticità che possono essere registrate in blockchain in modo da risalire in maniera inequivocabile alla provenienza del prodotto. In un’azienda del lusso, è fondamentale avere una connessione chiara fra lo sketch e il designer che lo ha creato, ragion per cui risulta interessante l’utilizzo della blockchain anche per validare i disegni dei designer tramite un sistema che permette di sfruttare le digital signature per questo scopo. Infine, la blockchain gioca un ruolo importante per quanto concerne la possibilità di rendere più efficienti le tempistiche all’interno della supply chain inserendo le schede di produzione nel database in modo da certificare ogni fase e i tempi. Infine, molti attori nel mondo del business tradizionale si stanno approcciando a questa nuova tecnologia, indipendentemente dal proprio settore di appartenenza. Tra questi, all’interno del mercato della moda, la tendenza sembra essere confermata. Gli ambiti principali di applicazione della blockchain sono quelli riguardanti contraffazione, tracciamento delle merci, controllo delle materie prime, trasparenza ed etica. Questo dunque dimostra che le tre soluzioni proposte sono valide perché seguono i trend odierni, ma vanno oltre perché propongono un’inclinazione personalizzata e più all’avanguardia. I Digital Officer hanno concluso con successo una sfida sicuramente non semplice: sfidare un’azienda già formata in tema di innovazione e che punta verso un nuovo livello non ancora raggiunto tramite un trend attualissimo. Ora si vira verso l’ultima tappa del viaggio dove il gruppo si separa nuovamente in due team per affiancare a Bologna Electrolux e Netservice.
Articolo aggiornato il: 30 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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