Non ti va di leggere? Prova ad ascoltare l'articolo in modalità audio 🎧
In Talent Garden, uno dei nostri valori più importanti è l'incredibile network di innovatori del digitale che ci circonda. Annoveriamo una faculty importante di esperti, leader del settore, con i quali collaboriamo nei numerosi programmi che co-ideiamo insieme ai nostri clienti. Tra questi troviamo Paola Santoro, Corporate Trainer, Facilitator, Agile Coach (ICP- ACC e BAF), Adult Education Expert, LEGO® SERIOUS PLAY® Certified. Nel suo lavoro, Paola supporta organizzazioni, team e singoli individui in percorsi di formazione e facilitazione in digital transformation e business agility per attivare competenze digitali e leadership strategica in grado di implementare soluzioni di business “human-centered”. Abbiamo parlato con Paola di Ideation, di tecniche di brainstorming, delle barriere all'interno delle aziende circa l'utilizzo del Design Thinking, di bias cognitivi e euristiche, e di molto altro. Buona lettura!

Quali sono le migliori tecniche di brainstorming e perché questo tipo di attività è fondamentale per fare ideation e innovazione in azienda?

Non esiste una tecnica di brainstorming più efficace di un’altra. La scelta tra, ad esempio, i 6 cappelli per pensare, le mappe mentali, SCAMPER, il brainwriting o il rolestorming è determinata dal contesto di applicazione.

Ciò che conta è rispettare alcune buone prassi: facilitare la sessione, presentare in maniera chiara il topic, creare consapevolezza diffusa sui tools, iniziare con una piccola attività di warm-up, dare voce a tutti, e mantenere costantemente alto l’engagement!

Una sessione di brainstorming efficace richiede quindi pianificazione, anche i piccoli dettagli contano. Che sia in presenza o da remoto è importante avere uno spazio di interazione “protetto” e visuale (ad esempio una lavagna collaborativa come Mural o Miro) dove ciascuno possa proporre liberamente e visivamente le proprie idee lasciandosi guidare dal pensiero divergente senza il timore di sentirsi giudicati.

Il brainstorming è un’attività fondamentale in azienda perché aiuta i team a essere performanti e in grado di confrontarsi sistematicamente per cogliere i segnali del cambiamento e co-creare soluzioni efficaci e sostenibili.

via GIPHY

Design Thinking: tutti ne parlano, pochi ancora lo fanno. Come mai?

Pochi “fanno design thinking”, perché la maggior parte (dato che tutti ne parlano), lo richiede come intervento formativo e non come attività di facilitazione co-progettuale da implementare sin da subito nel design delle strategie aziendali! Io credo che a questo ci siano due macro spiegazioni: l’indifferenza verso il customer centric approach e l’assenza di attività di convalida post progettazione.

La “rivoluzione copernicana” che pone le persone e i loro bisogni come starting point di un processo di design destabilizza perché mette in secondo piano il contenuto/prodotto/servizio, che è sempre stato il core di una cultura aziendale ancora radicata su procedure, comunicazione a silos, ruoli e mansioni statici che non agevolano l’interdisciplinarietà e la collaborazione orizzontale. A tale mentalità spesso si sovrappone l’attitudine autoreferenziale di una parte della classe decisionale ancorata ai valori di un legacy system top down. Questo orientamento verticistico e lineare nella definizione dei requisiti di prodotti e servizi spesso teme le reazioni di mercato, si oppone ad un approccio iterativo e incrementale e, se nella fase di ideazione, si apre anche all’inclusione di users e stakeholder, non prosegue successivamente con attività reiterate di testing e ridefinizione di progetto. Il Design Thinking per potersi esprimere in tutte le sue potenzialità deve poter procedere su un mindset agile, flessibile predisposto al continuo apprendimento.

Qual è il ruolo del design thinking nell'aiutare i team a generare nuove idee e qual è la sua unicità?

L’unicità del Design Thinking sta nel suo approccio democratico e inclusivo che “livella il campo da gioco” e dà voce a tutte le persone nella stanza, moltiplicando le occasioni di generazione di idee. Questo approccio valorizza il lato umano dell’innovazione, facilita la sicurezza psicologica, promuove l’ascolto e la comunicazione orizzontale. Inoltre il lavoro di gruppo, soprattutto nei team diversificati, facilitato dai differenti framework metodologici, aiuta a convogliare le riflessioni verso i punti chiave di implementazione di un progetto: desiderabilità, fattibilità e sostenibilità.

Quali sono i principali ostacoli e le difficoltà classiche da prendere in considerazione quando si fa ideation?

La prima difficoltà che spesso si incontra è la definizione di un setting protetto. Le persone di un team devono sentirsi al sicuro e libere di potersi esprimere, soprattutto nei contesti che includono “elementi esterni” quali user, customer e stakeholder. È importante, pertanto, avviare attività preparatorie all’allineamento del team.

Un altro grosso ostacolo è rappresentato da euristiche e bias cognitivi. Le euristiche sono scorciatoie che segue inconsapevolmente la nostra mente per limitare lo sforzo cognitivo e velocizzare (spesso senza successo) l’individuazione di soluzioni. Si ancorano a semplicistiche associazioni e approssimazioni e allontanano l’idea dal reale bisogno di partenza. Lo stesso effetto si ottiene con i bias cognitivi che, basandosi su pregiudizi e ideologie, inficiano l’analisi dei bisogni e quindi il conseguente processo di ideazione.

Come risolvere questo problema? Alternare pensiero divergente e convergente può essere una soluzione efficace per aggirare i costrutti cognitivi che ci limitano nell’ideazione.

Quali sono quelle skill legate al mondo del design thinking che sono utili a tutti e che tutti i professionisti dovrebbero sviluppare?

Io credo che le skill legate al mondo del design thinking siano le stesse competenze trasversali che il mondo del lavoro oggi richiede a gran voce a prescindere dalla competenza verticale di riferimento. Faccio riferimento, nello specifico, all’ultimo report del World Economic Forum che indica, tra le prime 5:

  1. pensiero analitico e innovazione;
  2. apprendimento attivo e strategie di apprendimento;
  3. capacità di risolvere problemi complessi;
  4. pensiero critico e capacità di analisi;
  5. creatività, originalità e spirito d’Iniziativa.

Quali sono i tre maggiori vantaggi di lavorare con un team multi funzionale per fare brainstorming, e perché al momento non è il modus operandi delle aziende?

I team multifunzionali sono costituiti da diverse figure professionali che mettono insieme competenze, esperienze, culture, storie generazionali e nazionalità, per affrontare le complessità e l'imprevedibilità dei mercati nei quali operano. Quando i team multifunzionali riescono a interagire in maniera cross funzionale mantenendo gli obiettivi costantemente allineati, le differenze diventano ancor di più un valore perché possono:
  • avere un forte impatto positivo sulla creazione di una cultura aziendale che abilita senso di appartenenza, empowerment, fiducia e leadership distribuita,
  • dare un boost all’idea generation grazie alla condivisione della conoscenza collettiva attraverso la gestione di processi end to end,
  • attivare processi decisionali decentrati più snelli attraverso la delineazione di principi guida condivisi.
Attualmente non è il modus operandi delle aziende perché richiede fiducia e capacità di delega che, sono ancora criticità su cui diverse tecniche di facilitazione possono fare leva per abilitare un percorso di cambiamento. Ci consiglieresti 3 fonti "must read" per rimanere aggiornati sui temi della UX anche per i non addetti ai lavori? Certo, eccoli:
  • This Is Service Design Doing: Using Research and Customer Journey Maps to Create Successful Services | di Marc Stickdorn, Markus Edgar Hormess, Adam Lawrence, Jakob Schneider
  • Change by Design: How Design Thinking Transforms Organizations and Inspires Innovation | di Tim Brown
  • Gamestorming: A Playbook for Innovators, Rule-breakers, and Changemakers | di Dave Gray
Vuoi restare aggiornato sul mondo della Corporate Transformation? Iscriviti alla nostra Corporate Newsletter! Ogni mese, insight e case study dall'universo Talent Garden. 
Articolo aggiornato il: 10 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

Continua a leggere

Corporate Training 2024

Come cambierà la formazione aziendale nel 2024? Parliamo di apprendimento esperienziale e innovazione tecnologica

Come si è trasformata la formazione aziendale negli ultimi 12 mesi Mentre ci avviamo verso il 2024, il panorama della ...

Le funzioni chiave in azienda delle Risorse Umane

In questo articolo vedremo nel dettaglio le funzioni chiave e le attività specifiche delle Risorse Umane (HR – human ...
The Secret of Collective Intelligence:

Il segreto dell’intelligenza collettiva: come si coltiva e come sfruttarla a vantaggio delle aziende

Più connessi, più veloci, e anche più intelligenti? A quanto pare sì. E siamo qui per spiegarvi perchè. In particolare ...
CISO che gestisce la sicurezza informatica in un ambiente ad alta tecnologia, proteggendo le infrastrutture aziendali.

Il CISO guida la sicurezza informatica dell’azienda

Il Chief Information Security Officer (CISO) è una delle figure protagoniste del panorama aziendale contemporaneo, ...