caio figura ai in azienda
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Il Chief AI Officer (CAIO) supervisiona l'integrazione e l'implementazione dell'intelligenza artificiale all'interno delle aziende, guida l’innovazione digitale e sfrutta i vantaggi degli algoritmi predittivi e del machine learning. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla preparazione del manager dell’AI, sulle competenze che deve possedere e sul suo ruolo nel processo di sviluppo sostenibile.

L'intelligenza artificiale (AI) sta cambiando profondamente il modo in cui le aziende operano e affrontano le sfide del mercato moderno. Inizialmente impiegata in settori specifici come la manutenzione predittiva e il monitoraggio dei comportamenti dei clienti, oggi l'AI generativa ha esteso il suo raggio d'azione, consentendo di raccogliere ed elaborare dati e informazioni di grande utilità per i più disparati settori. Questo ha aperto le porte a un’ampia gamma di applicazioni, dall'ottimizzazione del marketing alla scrittura del codice di programmazione, fino alla gestione dei processi aziendali e alle scelte di business. Numeri alla mano, il mercato dell'intelligenza artificiale nel nostro paese sta vivendo una crescita impetuosa: nel 2023 ha registrato un aumento del 52%, raggiungendo un valore di 760 milioni di euro, che va a sommarsi alla crescita del 32% dell’anno precedente.

In questo contesto di trasformazione digitale, sta emergendo come cruciale la figura del Chief AI Officer (in acronimo, CAIO), incaricato di supervisionare l’inserimento e l'implementazione dell'AI all'interno dell'azienda. Il CAIO non deve possedere solo conoscenze tecniche approfondite nel campo dell'intelligenza artificiale, come il nome di per sé suggerisce, ma dovrebbe anche essere in grado di individuare le applicazioni più vantaggiose per l'azienda e di gestire l'intero ciclo di vita dei progetti riguardanti l’AI, garantendo il massimo ritorno sull'investimento. Il ruolo del CAIO è decisivo per garantire che la digitalizzazione sia integrata in modo efficace ed etico all'interno dell'organizzazione, contribuendo a guidare la trasformazione digitale e a mantenere la competitività aziendale in un mercato in continua evoluzione.

In questo articolo esploreremo il ruolo del Chief AI Officer, i suoi compiti all’interno dell’azienda, le competenze che deve possedere e perché sta diventando sempre più importante all’interno del mercato del lavoro nell'assicurare una transizione fluida e vantaggiosa verso un futuro a trazione digitale.

Chi è, e che cosa fa, il Chief AI Officer

Il Chief AI Officer (CAIO) è un dirigente aziendale di alto livello incaricato di supervisionare e guidare tutte le attività legate all'intelligenza artificiale all'interno di un'organizzazione (che può essere un’azienda, una società o anche un ente pubblico). Questa figura è responsabile della comprensione e dell'applicazione strategica dell'AI per generare valore aggiunto e per migliorare l'efficienza e la sostenibilità del progetto. In sintesi, ha il compito di abilitare il processo di trasformazione tecnologica guidato dall’intelligenza artificiale all’interno dell’azienda. Il Chief AI Officer è una figura chiave di cui le aziende non possono più fare a meno, ad esempio per riuscire a godere di tutti i benefici offerti dai sistemi predittivi. Non a caso, secondo i dati di Foundry, l’11% delle organizzazioni di medie o grandi dimensioni ha già un Chief Artificial Intelligence Officer (o una figura equivalente) nel proprio organico, e un altro 21% delle organizzazioni si sta impegnando per assumerne uno.

Le aziende hanno già bisogno di un CAIO (e sarà sempre più indispensabile)

Potere contare su un Chief AI Officer in azienda è strategico per diversi motivi. Prima di tutto, l'intelligenza artificiale sta diventando sempre più pervasiva all’interno delle imprese e dei comparti, influenzando processi decisionali, operazioni aziendali e strategie di mercato. Un CAIO è essenziale per garantire che l'implementazione e l'utilizzo dell'AI siano allineati agli obiettivi aziendali e strategici. Di fatto, contribuisce a mantenere l’organizzazione competitiva durante la trasformazione tecnologica, anticipando il processo di sviluppo.

Questo dirigente è in grado (o quantomeno dovrebbe esserlo) di sviluppare una strategia che includa l’AI a lungo termine e che tenga conto delle esigenze e degli obiettivi, svolgendo un ruolo chiave nella governance dell’azienda o dell'organizzazione. Inoltre, garantisce che vengano rispettate le normative sulla privacy e mitiga i rischi associati alla distribuzione dell'AI. La trasparenza nell'uso dell'IA è fondamentale per costruire fiducia tra i collaboratori, con i clienti e con gli altri stakeholder dell'azienda, inoltre il CAIO è responsabile delle correttezza e dell’eticità delle pratiche aziendali legate al tema. Oltre agli incarichi legati alla strategia e alla governance, il manager dell’intelligenza artificiale è responsabile della formazione e dell'istruzione sull'AI all'interno dell'organizzazione. Questo include educare sull'uso dell'AI, identificare opportunità di formazione e sviluppo e garantire che l'organizzazione abbia le competenze necessarie per sfruttare a pieno il potenziale della tecnologia. Il Chief AI Officer funge anche da ponte tra le varie funzioni aziendali e il team tecnico che si occupa dell'implementazione dell'IA: per questo deve avere capacità di leadership e comunicative, per collaborare efficacemente con i vari dipartimenti e garantire che le attività e i processi siano allineati alle esigenze e agli obiettivi di tutte le parti interessate.

Quali sono i compiti del Chief AI Officer

Il Chief AI Officer è il leader che guida l'organizzazione nello sfruttare a tutto tondo il potenziale dell'intelligenza artificiale per migliorare le prestazioni aziendali, rimanendo sempre attento ai rischi e alle opportunità che questo percorso comporta. Oltre a possedere una conoscenza approfondita sia degli aspetti tecnologici dell'IA sia delle dinamiche aziendali, deve essere in grado di identificare le opportunità che l'intelligenza artificiale offre, per trasformare i modelli di business esistenti o avviare nuove iniziative. Questo include la definizione del budget necessario, la pianificazione dei tempi di realizzazione dei progetti e la gestione delle operazioni coinvolte.

In un contesto aziendale in continua trasformazione digitale, il CAIO guida l'organizzazione in un AI journey, un percorso che presenta indubbi benefici ma anche sfide complesse. È quindi responsabile dell’attenta valutazione delle iniziative di adozione dell'AI, tra analisi di vantaggi e svantaggi, oltre che della comunicazione verso tutti gli stakeholder aziendali, anche adattando il linguaggio alle competenze e ai ruoli decisionali di ciascuno. Le principali responsabilità del CAIO includono la definizione di strategie per l'implementazione dell'AI, la valutazione delle tecnologie e delle soluzioni disponibili sul mercato, il coordinamento delle operazioni tra i dipartimenti aziendali e la gestione dei rischi associati all'adozione dell'intelligenza artificiale.

In quali settori è più importante la presenza del Chief AI Officer?

La presenza del Chief AI Officer (CAIO) risulta particolarmente cruciale in settori in cui l'intelligenza artificiale gioca un ruolo decisivo nel business e nella competitività dell'azienda. Uno di questi comparti è quello tecnologico, nel quale le aziende dipendono sempre più dall'AI per sviluppare soluzioni innovative, migliorare l'efficienza operativa e offrire prodotti e servizi all'avanguardia. Moltissime delle principali aziende high tech hanno già inserito nell’organigramma il ruolo del CAIO, riconoscendo l'importanza di avere un leader dedicato a guidare la strategia e l'implementazione dell'AI. Un altro settore in cui la presenza del CAIO è cruciale è quello finanziario: le istituzioni e le organizzazioni utilizzano sempre più l'IA per ottimizzare il rischio, migliorare l'esperienza del cliente e individuare opportunità di investimento.

Con la crescente complessità dei mercati finanziari e la rapida evoluzione della tecnologia, avere un dirigente dell’AI può aiutare le aziende del settore a rimanere competitive e adattarsi ai cambiamenti del mercato. Anche nel settore della sanità la presenza del CAIO può fare la differenza: l’IA è sempre più utilizzata per migliorare la diagnosi e il trattamento delle malattie, ottimizzare la gestione delle risorse sanitarie e personalizzare l'assistenza ai pazienti. Con la crescente quantità di dati sanitari e le sfide legate alla privacy e alla sicurezza, un manager specializzato può guidare le strategie di implementazione dell'AI e garantire che vengano rispettate le normative e gli standard etici.

Con il passare del tempo, in ogni caso, questa figura diverrà sempre più importante nella maggior parte dei settori, inclusi quelli che non sono tipicamente ad alto impatto tecnologico.

Le principali competenze del CAIO

Il Chief AI Officer (CAIO) deve possedere una vasta gamma di competenze per guidare con successo l'implementazione e l'utilizzo dell'intelligenza artificiale all'interno dell'organizzazione. Anzitutto, deve conoscere approfonditamente le tecniche AI e dell'analisi dei dati, inclusa una comprensione dei principali algoritmi di machine learning e delle reti neurali. Queste competenze consentono al CAIO di dialogare efficacemente con i team tecnici e di valutare le esigenze e le opportunità di utilizzo dell'AI nei progetti aziendali. Deve poi possedere una solida conoscenza di business e una visione strategica, per allineare l'IA agli obiettivi aziendali: questo include la capacità di valutare l'economicità delle iniziative AI e di individuare le aree in cui si può generare il massimo impatto e un adeguato ritorno sull'investimento.

Altrettanto essenziale è promuovere la sinergia e la collaborazione tra le diverse linee di business dell'organizzazione, facilitando l'integrazione dei processi e la condivisione dei dati. Sono importanti anche le competenze avanzate in comunicazione, poiché deve essere in grado di tradurre concetti tecnici complessi in un linguaggio comprensibile a una vasta gamma di stakeholder, inclusi dirigenti aziendali e collaboratori non tecnici. Questa capacità di comunicazione è cruciale per ottenere il sostegno e la comprensione per le iniziative AI all'interno dell'organizzazione. Infine, il CAIO deve avere competenze etiche e normative, per gestire le implicazioni della privacy e della trasparenza legate all'uso dell'IA. Perciò, in particolare, dev’essere a conoscenza delle normative vigenti in materia di dati e AI, nonché del codice etico aziendale.

Il nuovo modello organizzativo delle aziende e la dirigenza in ambito AI

L'intelligenza artificiale dovrebbe già – in qualche modo – essere parte del processo gestionale e manageriale di un'azienda, perché riveste un ruolo sempre più fondamentale nel determinare il successo del business e la sua sostenibilità. Con l'avanzamento accelerato dell'AI, le imprese si trovano di fronte a complessità crescenti nel contesto della trasformazione digitale, e i tradizionali metodi di governance stanno cambiando per restare al passo con gli sviluppi tecnologici. L'incorporazione dell'AI nel processo decisionale può portare a scelte strategiche più informate e all'ottimizzazione delle operazioni aziendali. L'intelligenza artificiale, infatti, offre la possibilità di analizzare grandi quantità di dati in modo rapido ed efficiente, fornendo informazioni approfondite che possono guidare le decisioni su questioni cruciali come investimenti, sviluppo strategico e gestione dei rischi. La presenza dell'AI nel processo amministrativo è quindi essenziale per garantire che l'azienda rimanga competitiva e in grado di adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato. In un contesto in cui l'intelligenza artificiale sta diventando sempre più pervasiva in diversi settori e funzioni aziendali, è cruciale che il consiglio di amministrazione comprenda appieno le implicazioni dell'AI e sia in grado di guidare l'azienda nell'adozione e nell'implementazione responsabile di questa tecnologia emergente. Uno scenario in cui il CAIO è senza dubbio la figura di riferimento.

Articolo aggiornato il: 24 maggio 2024
Gianluca Dotti
Scritto da
Gianluca Dotti, Giornalista Scientifico

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