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Intervista a Fabio Steffenino, che ci racconta il viaggio nell'innovazione tecnologica e nella sostenibilità di Moov, l'azienda che vuole innovare il settore della mobilità.

In un'era dove l'innovazione tecnologica e la sostenibilità si intrecciano sempre più nel tessuto della nostra quotidianità, esistono realtà imprenditoriali che non solo abbracciano questi cambiamenti, ma cercano attivamente di guidarli. Moov è una di queste.

Nata dall'incontro tra passione per la tecnologia e desiderio di un impatto positivo sulla società, questa azienda si propone di trasformare radicalmente il modo in cui pensiamo alla mobilità, rendendola più semplice, affidabile e, soprattutto, sostenibile.

Attraverso le parole del suo Head of Technology Fabio Steffenino, ci addentriamo nel cuore di Moov per scoprire l'origine di questa visione, le sfide incontrate, le opportunità colte e, non da ultimo, l'importanza cruciale delle competenze specifiche nell'era del Cloud.

Moov è anche l’azienda al centro del project work su cui hanno lavorato gli studenti del Master Cloud & DevOps, edizione Winter 2023.

Parleremo nel dettaglio anche di cosa si sono occupati i nostri studenti, quale l’input e quale l’output di questa fantastica sfida in cui si sono cimentati. Un viaggio affascinante che ci porta dalla nascita di un'idea fino alla sua realizzazione pratica, evidenziando il potere dell'innovazione tecnologica applicata al settore della mobilità.

Raccontaci di te, da dove hai iniziato e come, qual è il tuo background, cosa fai oggi

C’era una volta, tanto tempo fa….! 😃 Scherzi a parte, tutto è cominciato quando un bel giorno, passando per caso dal politecnico di Torino durante l’open day, me ne innamorai e mi iscrissi senza pensarci due volte al corso in ingegneria informatica.

La mia carriera si è sempre nutrita di due grandi passioni: l'innovazione e l'immersione in nuove culture attraverso i viaggi. Fin dai tempi dell'università, ho avuto l'opportunità di espandere i miei orizzonti partecipando a un programma di doppia laurea con l'INSA de Lyon che ha segnato l'inizio di un’avventura internazionale che mi ha visto coinvolto in un giro del mondo fatto di apprendimento e crescita personale.

Dopo aver completato l’università, sono entrato a far parte di Amadeus, multinazionale di sviluppo software leader nel settore dei viaggi, dove ho iniziato come sviluppatore. Amadeus mi ha permesso di unire le mie due passioni, viaggiare e lavorare su progetti innovativi e mi ha portato a vivere e lavorare in diversi paesi, tra cui due anni in Francia, due in India e altrettanti negli Stati Uniti, esperienze che hanno notevolmente arricchito il mio bagaglio culturale e professionale.

Con il tempo, il mio ruolo si è evoluto dalla programmazione e progettazione di soluzioni cloud fino alla gestione di team. Al mio ritorno in Italia, ho avuto modo di raffinare le mie conoscenze in ambito cloud e manageriale con esperienze professionali in Illimity e Aon. Quest'ultima, in particolare, mi ha permesso di incontrare i colleghi con i quali, nell'ottobre 2023, ho lanciato Moov.

In questa nuova avventura, ricopro il ruolo di Head of Technology, sfida bellissima con l'obiettivo di innovare e lasciare un'impronta significativa nel settore della mobilità.

Parlaci di Moov, di cosa si occupa nello specifico la vostra azienda?

In Moov ci occupiamo di innovare la mobilità, rendendola più semplice, affidabile e sostenibile. Sviluppiamo tecnologie di orchestrazione all’avanguardia, prodotti assicurativi su misura e servizi di mobilità intuitivi.

Detto in altro modo, abbiamo una soluzione B2C con il nostro brand Flee, che ha l’obiettivo di diventare il principale ecosistema di mobilità. Il primo servizio che offriamo con Flee è il noleggio auto a lungo termine flessibile.

Mentre nel B2B, collaboriamo e supportiamo partner e reti di distribuzione che vogliono entrare nel mercato della mobilità attraverso:

  1. soluzioni di orchestrazione ad alto livello tecnologico;
  2. prodotti assicurativi su misura che garantiscono massima protezione;
  3. modelli di pricing basati sul consumo e sulle abitudini degli utenti.

Quali sono le principali sfide che avete dovuto affrontare nel corso del vostro progetto?

Posso dire che sono davvero tante ma cerco di essere breve e te ne porto due. La prima sfida è decidere cosa non fare.

Di nuovo, sembra una cosa scontata ma quando ti ritrovi dentro ad un progetto stimolante che puoi costruire dalle basi e di cui ti appassioni...è davvero facile voler fare tutto. Tutto ti sembra (almeno all’inizio) utile e sensato.

Poi, ovviamente, il sogno si rompe e devi scendere a compromessi con il tempo e con il budget. Considero questa davvero una sfida, perché decidere di portare avanti delle attività piuttosto che altre é assolutamente strategico...direi quasi vitale.

La seconda è sicuramente la costruzione del team. Forse dirò una banalità, ma in Moov crediamo sinceramente che il cuore pulsante della nostra azienda siano le persone e la nostra cultura aziendale (se siete curiosi potete trovare un approfondimento qui) per cui per noi è davvero importante trovare non solo persone competenti ma anche e soprattutto allineate ai nostri valori.

Partendo da questo presupposto, penso risulti chiaro che il recruiting diventi una attività importante, a cui dedicare tempo ed energie.

Quali invece le principali opportunità?

Dal punto di vista dei consumatori, è chiaro che il mondo sta cambiando velocemente e, di conseguenza, anche le esigenze di mobilità devono evolvere. Noi abbiamo l’occasione di accompagnare i consumatori verso questi cambiamenti offrendo un servizio più flessibile e digitale, al passo con i tempi, che li supporti in modo affidabile in tutte le fasi. Anche sul fronte business, osserviamo evoluzioni significative. Il settore della mobilità è in una fase di grande cambiamento, nuovi attori, che tradizionalmente non erano associati a questo ambito, si stanno affacciando al mercato. In Moov abbiamo il privilegio, come orchestratori, proprio di vivere questa evoluzione e di poter facilitare le aziende ad entrare in questo mercato.

Come vengono utilizzate le infrastrutture Cloud in un’azienda come Moov? Quanto fa la differenza avere in azienda persone con competenze specifiche sull’argomento?

In Moov abbracciamo pienamente il paradigma Cloud Native, posizionandolo al cuore della nostra strategia tecnologica.

Questo approccio è un pilastro fondamentale della nostra visione tecnologica che ci consente di mantenere agilità, velocità e una capacità di risposta al mercato senza precedenti. La nostra infrastruttura Cloud ci facilita enormemente nel processo di sviluppo, permettendo al team di concentrarsi sulla creazione e implementazione di nuove soluzioni e funzionalità, senza il peso di gestire un'infrastruttura IT complessa o di preoccuparsi della manutenzione dei server. Questa flessibilità ed efficienza è possibile grazie ad un approccio completamente serverless, che libera i nostri sviluppatori da compiti operativi gravosi consentendogli di dedicarsi interamente all'innovazione e al miglioramento dell'esperienza utente. Implementare e gestire soluzioni Cloud Native, però, richiede competenze tecniche avanzate e per questo è cruciale avere nel team professionisti altamente qualificati.

Per questo le figure dei DevOps e dei Cloud Engineers sono centrali in aziende come la nostra. Hanno un ruolo chiave nel guidare lo sviluppo verso l'efficienza operativa e nell'ottimizzare i costi legati all'uso del cloud. C’è un ma.

Come sappiamo, la gestione diretta delle persone coinvolte nelle attività Cloud può ridurre significativamente le spese, mentre un approccio basato su servizi completamente gestiti tende ad aumentare i costi.

Avere persone esperte che sappiano navigare questi trade-off è essenziale per sfruttare al meglio il Cloud, garantendo allo stesso tempo soluzioni scalabili e soprattutto sostenibili.

Gli studenti del Master Cloud & DevOps hanno messo in pratica le proprie conoscenze acquisite durante il master su un progetto che vi ha visti protagonisti. Ci dite qualcosa di più?

Sono molto contento di aver avuto l’occasione di collaborare con TAG e gli studenti del Master in Cloud & DevOps. Insieme a Carlotta, la coordinatrice del corso, abbiamo attentamente valutato quale tipo di progetto potesse consentire agli studenti di applicare concretamente le nozioni apprese in aula, al meglio.

Il nostro obiettivo era di proporre una sfida che riflettesse le reali esigenze di una startup in fase iniziale, dove l'infrastruttura IT deve essere costruita ex novo.

Abbiamo quindi delineato un progetto articolato con un compito principale (core assignment) e una specializzazione, con due percorsi distinti: dati e orchestrazione.

Il core assignment richiedeva agli studenti di strutturare gli ambienti di development, test e produzione separati, gestire l'accesso degli sviluppatori alle risorse cloud, e creare un'infrastruttura IT di base che includesse front-end, back-end, e database.

Lo scopo era quello di farli confrontare con le attività quotidiane di un DevOps in un'azienda in fase di startup, dove è cruciale partire con solide basi infrastrutturali.

Per la specializzazione, abbiamo proposto due opzioni: dati: questo percorso prevedeva la creazione di pipeline per l'ingestion e l'elaborazione di dati telematici provenienti dai veicoli. orchestrazione: qui era richiesto di creare un'infrastruttura per l'orchestrazione degli eventi tra i vari moduli della piattaforma, valutando e facendo benchmarking delle diverse soluzioni disponibili.

Penso e spero, che questo progetto abbia dato agli studenti una preziosa opportunità di mettere in pratica le loro conoscenze in ambito Cloud, affrontando una sfida concreta come quelle che affrontiamo quotidianamente in Moov.

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Qual è stato il risultato di questa sfida?

Il risultato di questa sfida è stato incredibilmente positivo e ha superato le nostre aspettative.

All’inizio, la complessità e l'ampiezza della sfida ha un po' spaventato i ragazzi! Ci hanno chiesto: “ma per fare tutta questa roba abbiamo un mese o un anno?” 😃 Questa reazione per noi è stata emblematica, perché riflette perfettamente lo spirito di lavorare in una startup! In una startup è fondamentale stabilire priorità, valutare trade-off e decidere se puntare su soluzioni più robuste o inizialmente semplici e rapide per poi evolvere in seguito.

Comunque, superate le perplessità iniziali, i ragazzi hanno affrontato il progetto con grande entusiasmo. Tutti i gruppi sono riusciti a portare a termine sia il core assignement che almeno una delle due specializzazioni. Le presentazioni finali contenevano intuizioni estremamente interessanti, alcune le abbiamo già iniziate a discutere nel nostro team per valutare una eventuale implementazione. Alcuni dei ragazzi avevano una conoscenza pregressa più approfondita mentre altri si avvicinavano a questi concetti per la prima volta.

Tutti hanno sicuramente dimostrato grande capacità nel giustificare le scelte effettuate, mettendo in luce anche l'aspetto economico delle varie opzioni. Spero che questa esperienza abbia dato agli studenti una solida comprensione pratica di ciò che significa contribuire alla creazione di un'infrastruttura scalabile, moderna e innovativa, preparandoli efficacemente per la loro futura carriera professionale.

E spero, altrettanto, che questo progetto abbia dato agli studenti una preziosa opportunità di applicare concretamente le conoscenze acquisite durante il Master, permettendo loro di sperimentare direttamente le dinamiche e le sfide che caratterizzano il ruolo di un DevOps in un contesto aziendale che, come il nostro, mette le infrastrutture cloud al centro della propria strategia di sviluppo.

Articolo aggiornato il: 15 marzo 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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