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Design Thinking: come realizzare progetti validi e innovativi
Problem solving, creatività e lavoro di squadra. No, purtroppo non stai guardando il CV del tuo nuovo collega. A meno che il tuo nuovo collega non sia il Design Thinking e in quel caso sarebbe proprio una gran fortuna 😎
Che cos’è il Design Thinking
Qual è quella disciplina che si occupa di risolvere i problemi delle persone generando soluzioni empatiche e innovative e perché è proprio il Design? 🤗
Ecco, diciamo che il Design Thinking è una metodologia che per affrontare sfide e progetti aziendali ruba la parte migliore del lavoro di ogni designer: innovazione e creatività.
Ma andiamo per ordine. La prima cosa importante da dire è che nonostante ci sia la parola Design, il Design Thinking è uno strumento utile a tutti i gruppi di progettazione, indipendentemente dalle loro conoscenze di Design in senso stretto.
È un modo di ragionare che permette alle persone di cambiare prospettiva mescolando le competenze del pensiero creativo e del pensiero critico e permette di arrivare a soluzioni innovative, utili, possibili e vantaggiose per l’azienda. Le soluzioni offerte da questa metodologia si concentrano su tre fattori importanti:
- I bisogni reali delle persone
- I requisiti aziendali (soluzioni economicamente valide per l’azienda)
- Le possibilità offerte dalla tecnologia (soluzioni realmente fattibili)
A che cosa serve
Il Design Thinking è un po’ come il nero, sta bene con tutto. Ma ci sono situazioni in cui è davvero il miglior alleato di ogni azienda che vuole rimanere al passo con innovazione e creatività. Viene usato soprattutto quando ci si trova davanti a un problema complesso che per diverse ragioni non può essere risolto con i metodi aziendali tradizionali, ma non solo. Il Design Thinking è in grado di generare soluzioni di valore per l* clienti ma che allo stesso tempo rappresentano nuove opportunità di mercato per l’azienda. Può essere usato per creare processi di lavoro migliori o definire nuovi modelli di business, aiuta a costruire un ambiente di lavoro positivo e più creativo e stimola il lavoro di squadra. Insomma, te lo avevamo detto: sta bene proprio con tutto. Sì, anche con i progetti personali.
Perché è così importante
Una volta, quando si parlava di innovazione aziendale si pensava principalmente all’introduzione di una nuova tecnologia. Oggi è ancora valido questo pensiero, ma non è l’unico modo di fare innovazione. In questo senso il Design Thinking sta assumendo sempre più rilevanza perché è in grado di ottimizzare i sistemi di lavoro, rivoluzionare il modo di prendere decisioni strategiche in azienda e adattarsi ai cambiamenti. Il Design Thinking, quando viene applicato in modo corretto, permette alle aziende di rimanere competitive sul mercato aiutandole anche a ridurre costi e rischi. In più sfrutta il pieno potenziale dell’azienda perché si tratta di un lavoro di squadra, in cui ogni persona è portata a mettere a disposizione la propria professionalità per un fine comune: una soluzione innovativa e vantaggiosa.
Le 5 fasi del Design Thinking
Tutto bellissimo, ma come si fa? 🤔
Per utilizzare la metodologia del Design Thinking non basta pensare fuori dagli schemi, bisogna seguire queste cinque fasi: empatizzare, definire, ideare, prototipare e testare. Ma non si tratta di dogmi da mettere uno in fila all’altro, del resto ne abbiamo parlato fino ad ora: il Design Thinking è innovazione e creatività. Infatti si tratta di un processo iterativo, le fasi si possono ripetere ed è importante tornare più volte sui punti da migliorare. Anche l’ordine delle fasi può essere cambiato in base alle esigenze del team e del progetto. Insomma, è un processo che offre molta libertà, ma vediamo insieme le cinque fasi di cui si compone.
Empatizzare 🫂
Insieme a resilienza è forse una delle parole più inflazionate degli ultimi anni, lo sappiamo. Però l’empatia è davvero una caratteristica importante, soprattutto quando si cerca di trovare la soluzione a un problema. La prima fase è quindi quella di comprensione del problema e per farlo sì, serve empatia. Empatia con le persone che vivono realmente quel problema per il quale stiamo cercando una soluzione. Ascoltare e immedesimarsi nelle necessità di queste persone aiuta a costruire soluzioni innovative che hanno un impatto reale sulla vita delle persone. Sono le loro esigenze, i loro problemi e desideri che devono guidarci in tutto il processo.
Definire 🔎
A questo punto, una volta raccolte le testimonianze delle persone, si passa alla fase di definizione del problema. Questa è una fase in cui è molto importante fissare obiettivi e problemi da risolvere cercando di selezionare già da subito le aree di interesse più importanti su cui è necessario agire.
Ideare 💡
Mai sentito parlare di brainstorming? Ecco, in questa fase sarà fondamentale. Si perché una volta raccolti i feedback delle persone e individuate le aree e i problemi su cui è necessario intervenire si passa alle idee di risoluzione. In un primo momento è necessario buttarne giù il più possibile, qui è il momento di far venire fuori creatività e innovazione: niente deve essere scartato a priori e bisogna cercare di avere quante più opzioni nuove e inesplorate a disposizione. La chiave qui è cercare nuove soluzioni a vecchi problemi.
Prototipare 🔨
A questo punto dalla creatività si passa alla fase più razionale, quella della validazione delle varie idee. È una fase intermedia che precede la scelta della soluzione finale ma permette di approfondire le varie idee per capire quali sono le più fattibili in termini di risorse, tempo e aderenza con il problema da risolvere. La costruzione di prototipi fisici o digitali è fondamentale perché può permetterci di capire quali soluzioni funzionano e quali evitandoci di investire in soluzioni che possono rivelarsi sbagliate.
Testare 🗂️
Una volta creati i vari prototipi è il momento di testarli per capire come funzionano e quali sono i cambiamenti e le soluzioni più valide da tenere in considerazione. In questa fase è molto importante creare delle esperienze immersive o che si avvicinino al contesto d’uso del prodotto reale, in questo modo sarà più facile per le persone coinvolte comprendere la soluzione proposta. I feedback raccolti possono portare a soluzioni immediate sì, ma molto spesso portano a generare un altro processo di Design Thinking che andrà ad approfondire una o più delle soluzioni proposte.
Insomma, se hai letto fino a qui ormai l’avrai capito: il Design Thinking è una metodologia all’avanguardia perfetta per risolvere ogni sfida, dalle più piccole a quelle più impattanti. La brutta notizia è che non esiste un modo unico di applicarlo e quindi non esistono step preconfezionati. La bella notizia è che questo rende il Design Thinking davvero personalizzabile e quindi adattabile a ogni progetto. La notizia ancora più bella è che ci sono percorsi che possono aiutarti a fare tuo questo metodo e in generale ad approcciarti ai problemi con nuove prospettive. Sì, stiamo parlando del nostro Innovation Management Master, se vuoi approfondire il percorso trovi tutte le info qui.