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Ci sono cose che cambiano all’improvviso. Tipo l’orario del tuo Frecciarossa per andare a lavoro. E poi ci sono cose che vivono di cambiamenti costanti.

Ad esempio il mondo del lavoro e il panorama aziendale.

Per le prime abbiamo solo un consiglio: respiri profondi e tanta, tantissima, pazienza.

Per le seconde, invece, il consiglio è di non farsi mai cogliere impreparat* e di saper intercettare e adattarsi al cambiamento. 

Detta così sembra facile, ma come si fa? Con il Change Management 🤗

Che cos’è il change management

“Qui abbiamo sempre fatto così” e poi si stupiscono se l’azienda cade a picco peggio del Titanic 😅

Cambiare le cose e aprirsi a nuovi orizzonti è il modo migliore per per raggiungere nuove opportunità e vantaggi competitivi. Ecco perché essere pront* al cambiamento è fondamentale.
Il change management è l’approccio con il quale si affrontano queste trasformazioni. L’obiettivo è quello di mettere in campo strategie e metodi che rendano il cambiamento efficace e aiutino le persone ad adattarsi alle novità.

Parliamo di trasformazioni tecniche come l’adozione di nuove tecnologie e strumenti di lavoro, trasformazioni strutturali come l’arrivo di nuov* manager o il modificarsi della struttura aziendale, ma anche e soprattutto di trasformazioni identitarie come l’adozione di una nuova cultura aziendale. Tutti cambiamenti che hanno un forte impatto sulle aziende e sulle persone che lavorano.

 

Tre livelli di change management

Intervenire con il change management significa prima di tutto riconoscere il livello di cambiamento da affrontare. Si possono identificare tre livelli di cambiamento principali:

  • Gestione delle modifiche individuali: in questo caso il cambiamento riguarda una sola persona. La prima cosa da fare è assicurarsi che la persona sia in grado di comprendere la trasformazione che dovrà affrontare, per farlo è necessario identificare il messaggio giusto da trasmettere e individuare il momento migliore per insegnare le nuove abilità richieste dal cambiamento in questione.
  • Gestione del cambiamento organizzativo: in questo secondo caso bisogna prima di tutto individuare i gruppi e le persone che il cambiamento coinvolge e, come nel caso del cambiamento individuale, identificare la portata del cambiamento e le nuove abilità da imparare.
  • Gestione delle modifiche aziendali: questo è un cambiamento che riguarda l’intera azienda e può davvero fare la differenza a livello competitivo e di adattamento a un contesto che cambia. In questo caso il change management deve occuparsi di strutture, processi, progetti e competenze dell’organizzazione. L’obiettivo è che tutta l’azienda sia in grado non solo di accettare il cambiamento ma anche di farne parte in maniera attiva.

 

Il ruolo della leadership

CEO, CMO e CFO. No, non sono solo acronimi. E nemmeno sigle per farsi bell* su LinkedIn 😇

Sono ruoli di grande responsabilità, e quando si parla di cambiamento aziendale non si può certo escluderli. Le figure ai vertici di un’azienda hanno un ruolo fondamentale nella trasformazione della struttura e delle persone. Tra gli strumenti del change management quindi è importante ricordare anche le competenze dell* manager che devono essere in grado di comunicare nuove strategie, creare fiducia nel cambiamento e soprattutto guidare le persone.

Per fare questo è necessario adottare strategie di leadership positiva in grado di gestire momenti critici e trasformarli in opportunità. Alcune buone pratiche:

  • Dare l’esempio: un* manager deve diventare un modello di comportamento. Questo significa dare sempre un esempio positivo nella gestione di nuove sfide.
  • Coinvolgere: per un cambiamento di successo è necessario che tutte le persone ne capiscano l’importanza e lo sostengano. Il ruolo manageriale è quindi anche quello di coinvolgere le persone e dare risposte sulla trasformazione in atto.
  • Delegare: sembrerà un controsenso, ma perché il cambiamento sia efficace e duraturo è necessario che tutte le persone siano responsabilizzate e coinvolte e che ogni livello dell’organizzazione sia promotore della trasformazione che lo riguarda.

Change management e risorse umane

“Ah, lavori nelle risorse umane. Bello. Quindi organizzi i team building, giusto?”

Sbagliato. O meglio: non solo. Chi lavora nel mondo HR si occupa di tantissime cose e anche e soprattutto di gestione del cambiamento.

Come abbiamo detto, il cambiamento non solo è importante ma in alcuni casi diventa fondamentale per restare al passo con le trasformazioni del mondo che ci circonda. Perché un cambiamento abbia successo però è necessario un cambio di mentalità da parte di tutte le persone coinvolte. È soprattutto su questo punto che entra in gioco la funzione HR.

Attraverso politiche di change management il personale HR segue il processo di trasformazione aziendale dall’ideazione alla concretizzazione mettendo a disposizione skill come doti relazionali, di leadership e di comunicazione che aiutano a diffondere la cultura del cambiamento a tutti i livelli dell’azienda.

Chi si occupa di HR quindi deve essere in grado di attivare nuove politiche di gestione delle risorse che impattino positivamente i nuovi aspetti del business, ma deve anche avere capacità decisionale e flessibilità mentale per individuare nuove opportunità, supportare il management nelle scelte strategiche e il personale nella formazione e valorizzazione. Questo ruolo chiave ha il compito di far comprendere gli effetti e i vantaggi del cambiamento e comunicare in modo chiaro e trasparente nuovi obiettivi e strategie. La comunicazione diventa quindi uno degli aspetti più importanti per un* HR perché permette di trainare e supportare le persone.

Strategie contro la resistenza al cambiamento

“Ti devo parlare” 🤯

Panico, angoscia, sudore. Sono solo tre parole, ma possono fare più paura di un “Ti lascio” e addirittura di un “Mi aiuti a fare lo SPID” .

Questo perché quello che non conosciamo ci fa paura. Non è quindi sempre facile accettare un cambiamento, anche quando si tratta della propria sfera lavorativa. Molte persone infatti associano al cambiamento qualcosa di negativo fino ad arrivare a temere di perdere il posto di lavoro.

Quindi sì, il cambiamento fa paura. Per superare questa resistenza è necessario un cambio di mentalità che porti a riconoscere le trasformazioni non come pericoli ma come opportunità.

Anche in questo caso è compito delle risorse umane aiutare le persone a comprendere meglio cosa sta succedendo e creare un ambiente di lavoro aperto e propenso all’evoluzione. La comunicazione torna quindi ad essere l’arma più potente: informare in maniera chiara di che tipo di cambiamento si parla, in che modo impatterà le attività di ognun* e quali opportunità porterà è la prima cosa da fare. Questo permette di eliminare la paura di ciò che non si conosce e di facilitare la transizione e abbreviare i tempi.

Insomma, il cambiamento è una parte fondamentale del lavoro e accettarlo significa cogliere sfide e opportunità. Come abbiamo visto in questo articolo, il change management è uno degli strumenti più adatti per accompagnare aziende e persone nella fase di transizione da una situazione all’altra. Ecco perché formarsi e imparare le tecniche più adatte per gestire il cambiamento è molto importante. Se vuoi sapere come farlo al meglio puoi dare un’occhiata al nostro corso in Corporate Wellbeing Strategy

Articolo aggiornato il: 27 giugno 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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