Non ti va di leggere? Prova ad ascoltare l'articolo in modalità audio 🎧

Questo è l’articolo che fa proprio per te che bazzichi da un pezzo il mondo della UX e conosci già il design system, quella fantastica cassetta degli attrezzi che aiuta a creare esperienze digitali in modo super efficiente. 

Ecco, adesso è il momento di fare un passo avanti e esplorare qualcosa di altrettanto fondamentale: il content design system (CDS). Lo strumento che mette sotto i riflettori il contenuto testuale per fare in modo che sia chiaro, coerente e perfettamente allineato con l'esperienza utente.

 

Cos’è un Content Design System 

 

Più facile sarebbe dire cosa non è un CDS: non è un magazzino di testi lasciati lì a prendere polvere. Ma per dare una definizione più istituzionale: un CDS è un ecosistema vivente di elementi modulari, regole condivise e best practice che governano ogni aspetto del contenuto all'interno di un prodotto o servizio.

E se volessimo usare una metafora per chi ancora non riesce a immaginarselo, diremmo: pensa a un'orchestra sinfonica dove ogni musicista suona a orecchio, senza spartito né direzione. Il risultato sarebbe un caos cacofonico. Il CDS è come un direttore d'orchestra che armonizza i contenuti per garantire che ogni elemento suoni in perfetta armonia.

 

Perché il Content Design System è il nuovo santo Graal del design digitale

 

I motivi per scegliere di avere un CDS sono tanti, ma quelli che possono convincere tutti i team sono:

  • Coerenza linguistica e di vocabolario: il CDS garantisce un tono di voce uniforme in ogni angolo dell'esperienza utente, creando un'identità verbale solida e riconoscibile. Non solo, aiuta anche a mantenere un vocabolario controllato. Pensa a un ecommerce: un CDS strutturato garantisce che le descrizioni dei prodotti, le pagine di checkout e le email di conferma d'ordine utilizzino lo stesso linguaggio, lo stesso tono e lo stesso stile, creando un'esperienza utente fluida e coerente.

  • Scalabilità esponenziale: contenuti che si moltiplicano a vista d’occhio? Nessun problema, il CDS permette di creare e gestire volumi di testo enormi con facilità, senza sacrificare la qualità. Qui l’esempio perfetto potrebbe essere una piattaforma di e-learning: con il CDS è possibile creare rapidamente nuovi corsi, moduli e materiali didattici in modo sempre uniforme.

  • Efficienza a prova di tempistiche: il CDS è anche un alleato prezioso per ottimizzare i flussi di lavoro. Dimentica i colli di bottiglia, i rallentamenti e i dubbi da pagina bianca. Quando ci sono degli sprint folli per una nuova release, il CDS ti darà una grande mano a impostare il lavoro di scrittura nel modo più efficiente. 

 

Come si costruisce un Content Design System e cosa deve contenere? 

 

Il CDS può contenere tante sezioni diverse, ognuna con la sua funzione. Facciamo una lista degli ingredienti che non possono mancare.

 

 

Una solida strategia 

 

Anche la scrittura parte da una attenta pianificazione. Bisogna capire cosa conterrà il CDS e cosa invece sarà escluso, chi lo leggerà e perché, ma anche qual è il miglior strumento per realizzarlo e le modalità per condividerlo. Questa parte sembra quella più difficile da incasellare, perché sembra un’introduzione più che un elemento vero e proprio del CDS. Ma è bene trovare uno spazio per raccontare anche questi passaggi, così che siano chiari a chi si appresta a integrare o a leggere il CDS.

 

 

Le linee guida di grammatica e di stile

 

Cuore pulsante del CDS sono le regole di punteggiatura, di sintassi, di lessico e di formattazione. Possono sembrare delle cose scontate, eppure questa è la parte che verrà consultata di più nel tempo. Questa sezione dovrebbe contenere anche le indicazioni sul tono di voce per definire come parla il brand, inclusi quali pronomi e tempi verbali usa.

 

 

Un sistema di componenti modulari

 

Sono anche chiamati content pattern. È la raccolta di tutti quegli elementi testuali ricorrenti come titoli, sottotitoli, messaggi di errore, le notifiche o CTA. Ogni componente base dovrebbe essere mappato e definito da una funzione specifica e da regole di utilizzo, come lunghezza e struttura. In questo modo creiamo dei mattoncini riutilizzabili e adattabili a diversi contesti con cui costruire una struttura stabile di contenuti.

 

Qual è il momento giusto per creare un Content design system?

 

Chi si occupa di content design sarebbe tentato di rispondere che è sempre il momento giusto per iniziare a pensare a un CDS. Perché ci sono solo dei gran vantaggi nel tenere sotto controllo i contenuti. Sì, fin dall’inizio di un progetto. Ci sono però momenti più giusti di altri.

 

Quando il prodotto o il servizio sta crescendo in modo esponenziale

 

Man mano che un prodotto o servizio si evolve, la quantità di contenuti aumenta inevitabilmente. Per non ritrovarsi a gestire una giungla di contenuti disorganizzati e incoerenti, un CDS può fare la differenza, portando ordine e coerenza nel caos.

 

 

Quando ci sono più persone che collaborano alla creazione di contenuti

 

Se il team content è composto da più persone o se il team di UX e il team di marketing collaborano per la stesura dei contenuti, il CDS diventa un punto di riferimento centrale. È lo strumento che porta tutti sulla stessa pagina ed evita sbalzi di stile e incoerenza.

 

 

Quando è in programma una riprogettazione o un'espansione

 

Come fare in modo che nuovi contenuti e contenuti esistenti coesistano in maniera pacifica? La risposta si trova in un CDS ricco di tutte quelle linee guida che semplificano il processo e garantiscono un flusso di lavoro fluido e spedito.

 

 

Cosa potrebbe far fallire un CDS?

 

Ora che abbiamo elencato tutti i vantaggi di un CDS è il momento di parlare anche delle possibili criticità che mettono in pericolo la sua buona riuscita. Dobbiamo ammettere che ce ne sono tre molto frequenti.

  1. La difficoltà di utilizzo. Il CDS deve essere ben organizzato, ogni sezione deve essere facile da esplorare e ogni regole facile da trovare. Se il sistema è troppo complesso, trovare le informazioni che servono può trasformarsi nella proverbiale ricerca di un ago nel pagliaio e il risultato tangibile sarà che le regole non verranno applicate.
  2. Eccessiva rigidità. Un buon CDS dovrebbe essere flessibile ed elastico, non un set di diktat immutabili. Se le linee guida non ammettono eccezioni o non si adattano alle esigenze, rischiano di soffocare la creatività e ostacolare la produzione di contenuti efficaci.
  3. Disinnamoramento e abbandono. Un CDS è uno strumento vivente. Vuol dire che va nutrito e aggiornato il più spesso possibile. I contenuti, ma anche i valori e le funzionalità di un prodotto cambiano nel tempo. Insomma il lavoro sul CDS non finisce mai, è praticamente sempre un work in progress.

Un’ultima nota positiva per chiudere l’articolo: CDS è un investimento a lungo termine che richiede impegno e collaborazione da parte di tutto il team. Ma una volta superata la paura di prendersi questo impegno, i benefici in termini di coerenza, efficienza e qualità dei contenuti saranno immensi.

Articolo aggiornato il: 25 luglio 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

Continua a leggere

Coerenza nel Design System: 8 plugin e widget Figma consigliati

Un widget è una piccola applicazione o strumento che svolge una funzione specifica all'interno di un programma o di ...

UI Design: guida definitiva alla progettazione dell'interfaccia utente

I siti non sono tutti uguali, molti di essi appaiono molto gradevoli nell’aspetto, ma offrono una navigazione poco ...
Il Design è gratificazione

Il Design è gratificazione. Ecco perché una carriera nel settore UX Design potrebbe essere una scelta vincente

Quanto bisogno abbiamo di esperienze gratificanti? Molto. Anzi moltissimo. Pensateci: qualsiasi vostra interazione con ...

Il Ruolo della Psicologia nello UX/UI Design

Un'approfondita comprensione della psicologia può notevolmente migliorare lo UX/UI design. I principi della psicologia, ...