Quando lavori su un progetto di UX Design, il wireframe è una delle prime pietre miliari: la struttura visiva che getta le basi per il design finale di un prodotto digitale. Tuttavia, non sempre il wireframe riesce a fare colpo sul cliente. Può succedere che, nonostante il tuo impegno, il cliente non apprezzi appieno la proposta e non capisca il valore del lavoro fatto. Cosa succede in questi casi? Qual è il motivo che porta a una risposta fredda o a un blocco del progetto?
Scopriamo insieme i motivi più comuni per cui un wireframe potrebbe non convincere il cliente e come rimediare, utilizzando gli strumenti giusti e migliorando il processo.
1. Il wireframe non comunica il contesto
Un wireframe, seppur efficace dal punto di vista tecnico, può risultare incompleto se non viene inserito nel giusto contesto. Il cliente non sempre ha gli strumenti per leggere un wireframe puramente tecnico, fatto di linee, scatole e testi generici. È essenziale che il wireframe non solo mostri l’architettura del sito o dell'app, ma comunichi il flusso dell’esperienza utente e come il design contribuisca alla soluzione dei suoi problemi.
Cosa fare:
Il wireframe deve raccontare una storia. Non limitarti a presentare un disegno, ma spiega la logica dietro le scelte. Fai vedere come la navigazione guiderà l'utente dall'inizio alla fine del suo percorso, come ogni elemento serve a facilitare l'interazione, e come ogni funzione risponde ai bisogni dell'utente finale. Usa delle presentazioni interattive per fare un passo in più: permetti al cliente di "navigare" il wireframe in modo che possa sentirsi parte del processo.
Strumenti utili:
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Figma: permette di creare wireframe interattivi e di aggiungere link tra le pagine per simulare un’esperienza più realistica.
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InVision: uno strumento che consente di trasformare il wireframe in una prototipazione interattiva, molto utile per il cliente che vuole vedere l’interazione piuttosto che una sequenza di schermate statiche.
2. Il wireframe è troppo complesso o troppo semplice
Un wireframe troppo dettagliato o, al contrario, troppo scarno, può mandare il messaggio sbagliato. Se il wireframe è troppo ricco di dettagli grafici e colori, rischia di confondere il cliente, che potrebbe concentrarsi sulle singole immagini o su piccoli dettagli estetici, piuttosto che sulle funzionalità e sull’esperienza utente complessiva. Dall’altro lato, un wireframe troppo semplificato, con poca indicazione di flussi o interazioni, potrebbe far sembrare il design poco curato o incompleto.
Cosa fare:
Equilibra la quantità di dettagli. Mantieni il focus sulle funzionalità e sui flussi, ma senza nascondere i dettagli necessari per una comprensione immediata. L’obiettivo è di facilitare la discussione con il cliente, facendo in modo che sia chiaro ciò che si vuole ottenere. Se necessario, crea variazioni di wireframe che illustrino diverse opzioni, magari con livelli di dettaglio diversi, e proponi la versione più adatta al momento della discussione.
Strumenti utili:
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Balsamiq: ideale per wireframe a bassa fedeltà, in quanto ti permette di fare bozze veloci e di concentrarti sulle funzionalità piuttosto che sull’estetica.
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Sketch: utile per wireframe con livelli di dettaglio medi, quando hai bisogno di una presentazione più pulita ma non ancora un design definitivo.
3. Il wireframe non è allineato con gli obiettivi del business
Un altro motivo per cui un wireframe potrebbe non convincere il cliente è che non risponde direttamente ai suoi obiettivi di business. In un progetto di UX, la progettazione deve sempre partire da una solida comprensione degli obiettivi e delle metriche del cliente. Se il wireframe non riflette questi obiettivi – per esempio, se la call to action non è ben visibile o se l’utente viene distratto da elementi poco rilevanti – il cliente potrebbe non capire come il design aiuterà a raggiungere il successo.
Cosa fare:
Prima di progettare un wireframe, assicurati di avere una chiara comprensione degli obiettivi di business del cliente. Comunica come ogni parte del wireframe risponde a questi obiettivi, e collega ogni scelta al risultato atteso. Ad esempio, una buona disposizione dei contenuti per migliorare le conversioni, o un layout pensato per rendere l’esperienza mobile-friendly. Rendi evidente come il wireframe non sia solo un design, ma una strategia per raggiungere i risultati desiderati.
Strumenti utili:
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Miro: utile per creare mappe concettuali e schemi che ti aiutano a visualizzare le connessioni tra gli obiettivi di business e il wireframe.
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Lucidchart: uno strumento che consente di creare diagrammi di flusso che mostrano come il wireframe supporti la strategia complessiva.
4. Il wireframe non è abbastanza flessibile per i cambiamenti
Il processo di design è iterativo e, spesso, durante la revisione del wireframe con il cliente, emergono nuove idee o modifiche. Un wireframe troppo rigido o poco adattabile può rallentare il processo di feedback e comprometterne il successo.
Cosa fare:
Assicurati che il wireframe sia facilmente modificabile e che tu possa fare iterazioni veloci. La flessibilità è fondamentale per mantenere una comunicazione fluida con il cliente e rispondere velocemente ai suoi commenti.
Strumenti utili:
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Figma: offre un sistema di componenti riutilizzabili che facilita le modifiche rapide senza compromettere la coerenza del design.
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Axure RP: potente per creare wireframe interattivi, è perfetto quando è necessario apportare modifiche rapide in base al feedback del cliente.
5. La comunicazione non è chiara
A volte il wireframe non funziona semplicemente perché non viene spiegato nel modo giusto. Se il cliente non capisce come funziona il wireframe o cosa stai cercando di comunicare, la sua reazione sarà negativa, anche se il design è valido.
Cosa fare:
Accompagnare il wireframe con una presentazione chiara è fondamentale. Usa annotazioni per spiegare ogni elemento, descrivi il flusso dell’esperienza utente e come ogni componente si inserisce nell’architettura complessiva. E soprattutto, ascolta attentamente il feedback del cliente: se ci sono punti di incertezza, chiariscili con esempi pratici.
Strumenti utili:
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Miro o Mural: ottimi per creare moodboard e presentazioni visive che aiutano a spiegare i concetti e a facilitare la comunicazione con il cliente.
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Notion: una piattaforma utile per creare documentazione condivisa, dove puoi integrare wireframe e spiegazioni in un unico spazio.
Conclusione: il wireframe come strumento di comunicazione
Il wireframe è solo l’inizio di un processo di progettazione, ma se non viene utilizzato correttamente, rischia di ostacolare l’intero flusso. Per far sì che il cliente comprenda e apprezzi il valore del tuo lavoro, è fondamentale che il wireframe non solo rispetti le necessità tecniche, ma che parli anche al suo business e alle sue aspettative. Se lavori sul wireframe come su un progetto di comunicazione chiara e contestualizzata, riuscirai a superare questi ostacoli e a far crescere il progetto con successo.
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