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Lo UX Designer è l’esperto di “esperienza utente” in grado di ricercare e soddisfare i bisogni degli utenti, analizzando come le persone percepiscono una determinata esperienza, digitale e non. Questo professionista progetta soluzioni efficaci per problemi di design, garantendo un’usabilità fluida ad alto tasso di conversione. In UX Design Master, formiamo i giovani talenti del digitale per diventare UX Designer in sole 14 settimane: come? Grazie ad un approccio all’apprendimento che si basa sulla conoscenza e sulla comprensione dei bisogni delle persone. Ecco perché basiamo il nostro metodo su un processo iterativo che dà modo di sperimentare di continuo le nuove competenze, massimizzando il livello di acquisizione di nuove skill: apprendi > metti in pratica > confrontati > migliora. L'importanza di un approccio concreto, hands-on e volto a consolidare le nuove skill si traduce in una delle attività chiave del Master: il personal Project Work. Supportato dal tutor, gli studenti hanno messo in pratica ciò che hanno imparato durante le settimane di lezione in un progetto personale, da presentare alla classe, alla faculty e al Coordinatore Scientifico alla fine del corso. Ecco i 3 migliori progetti di questo intake!

Chiara Caggiano | Nomad Work-It

Profilo LinkedIn | Profilo Behance Classe ’92, Romana di nascita e sangue campano che mi scorre nelle vene. Animale sociale, affascinata dagli esseri umani e dalla possibilità di entrarci in connessione. Sono una psicologa della comunicazione specializzata in UX design e coltivo la forte convinzione che solo capendo i bisogni delle persone si possano realizzare cose Belle.

Il progetto di UX Design di Chiara: Nomad Work-It

Quasi il 50% del territorio italiano è occupato da piccoli borghi con meno di 5.000 abitanti; sono più di 5.000 e rischiano di essere abbandonati e scomparire. Nel mondo 35 milioni di persone scelgono di vivere da nomadi digitali, sfruttando le tecnologie per vivere e lavorare in giro per il mondo, ​accomunate dal desiderio di conciliare il lavoro con uno stile di vita più sostenibile e divertente. Il nostro paese offre centinaia di luoghi adatti a queste esigenze ma spesso i nomadi digitali non sanno nemmeno che esistono. Nomad Work-It è un’app che unisce queste esigenze aiutando i nomadi digitali a trovare la località adatta a loro e i piccoli comuni a farsi conoscere. progetto di UX Design di Chiara Caggiano: Nomad Work-It L'app risponde a 3 principali esigenze.
  1. Tempo libero: nella scelta di una meta quello che conta per i nomadi non è tanto il fatto di trovare condizioni lavorative ottimali, ma la possibilità di trascorrere del tempo libero di qualità. Nomad Work-It attraverso un sistema di notifiche push tiene costantemente aggiornato l’utente sulle attività in programma nella zona.
  2. Socialità: per i nomadi digitali è un fattore importante nella scelta di una meta, ma dal momento che i piccoli centri per loro natura non hanno una grande offerta di attività mondane, Nomad Work-It consente di creare relazioni sociali tramite un servizio di Home Restaurant.
  3. Assistenza: i nomadi quando si allontanano da una grande città hanno paura di non riuscire a continuare a lavorare in caso di problemi con i propri dispositivi. Nomad Work-It mette in collegamento gli utenti con le attività di assistenza del territorio, fornendo la possibilità di ritiro dei dispositivi direttamente a casa attraverso riders e di sostituzione temporanea del dispositivo.
Top Highlight | Nomad Work-It aiuta i nomadi digitali a trovare un luogo in cui svolgere il proprio lavoro a distanza e i piccoli borghi italiani a rivitalizzare l’economia locale. È una soluzione win-win, smart e sostenibile! 👉Guarda il progetto Nomad Work-It!

Andrea Asciutto | eXpose

Profilo LinkedIn | Profilo Behance "Per mia nonna “faccio cose belle” ma non sempre con successo, del resto se non fallisci non impari. Appassionato di tecnologia fin dalla più tenera età, i circuiti ed i software mi hanno messo in discussione nel momento in cui dovevo scegliere cosa fare della mia vita. Mi è sempre piaciuto progettare, ideare ma soprattutto curiosare. Dopo una Laurea in Disegno Industriale e svariati modelli 3D ho deciso di uscire dalla mia comfort zone ed inseguire un interesse sempre più presente, la User Experience. Eccomi dunque, come UX Designer."

Il progetto di UX Design di Andrea: eXpose

 Il 60% di una fotografia è determinata dalla location e scattare in compagnia è un momento di crescita e confronto. Per trovare la giusta location serve tempo, per trovare un compagno/a di fotografia serve fortuna visti i ritmi frenetici delle nostre vite. Per esaudire queste condizioni e non solo, un fotografo medio impiega in media 4-5 servizi diversi. Pianificare uno shooting si rivela dunque un processo lungo e laborioso. eXpose permette di ottimizzare tale processo direttamente dal proprio smartphone. Progetto UX Design eXpose Andrea Asciutto I pilastri principali su cui si basa l’intero servizio sono 4: Inspire, Discover, Learn e Chat.
  1. Inspire permette di ispirarsi attraverso le foto postate da altri utenti;
  2. Con Discover è possibile navigare in una mappa interattiva per trovare spot nelle nostre vicinanze e non solo. Per ogni location vengono delineati tutti i dettagli utili;
  3. Chat si rivela estremamente utile per trovare utenti nelle vicinanze e concordare con essi un’uscita fotografica.
  4. Infine, con Learn, è possibile consultare una sfilza di articoli volti a migliorare la propria fotografia, corredati da una mini-mappa filtrata sulle caratteristiche degli stessi. eXpose, power up your photography.
Top Highlight | Ogni fotografo impiega svariate ore e diversi servizi per pianificare uno shooting fotografico. Con eXpose tutto ciò passa nel dimenticatoio. 👉 Guarda il progetto eXpose!

Chiara Pilotti | Helpilessia

Profilo LinkedIn | Profilo Behance Appassionata osservatrice di cose e persone dal 1998. Dopo il triennio in Graphic Design e Art Direction ho capito quanto fosse importante capire nel profondo le persone e i loro bisogni per progettare un servizio davvero utile. Entrare in contatto con le persone utilizzando empatia e UX design, per aiutare il prossimo, progettando soluzioni a problematiche talvolta complesse e delicate è il mio sogno!

Il progetto di UX Design di Chiara: Helpilessia

Helpilessia è un’app nata dall’esigenza di sostenere coloro che soffrono di epilessia aiutandoli a riprendere il controllo sulla malattia senza mai dimenticarsi che dietro allo schermo non ci sono solo dei pazienti con dei sintomi, ma persone alla ricerca di stabilità e serenità. Il processo di ricerca è stato lungo e si è svolto tramite desk research, survey e interviste one to one. Queste ultime sono state un momento molto intenso di riflessione personale e la chiave di volta di volta che ha permesso di dare una forma concreta a al progetto. Progetto UX Design Helpilessia Chiara Pilotti Heplilessia è divisa in tre grandi macro aree.
  1. Il calendario dove è possibile segnare i farmaci presi giorno per giorno, completare il proprio diario personale alla call to action “come stai?” Riportando stati d’animo, azioni compiute durante la giornata e note aggiuntive, inoltre in caso di crisi basta seguire un semplice form per registrare la crisi avvenuta.
  2. La seconda area è dedicata agli esami medici che potranno essere catalogati grazie ad una semplice foto.
  3. Infine una mappa dove vengono riportate le farmacie che hanno farmaci per l’epilessia, grazie al numero di telefono possono essere facilmente contattate.
Top Highlight | Era circa un anno fa quando un'amica mi ha "confessato" di soffrire di epilessia, non conoscevo la patologia , se non per luoghi comuni. Grazie a lei ho aperto gli occhi su una problematica che interessa circa 500mila persone in Italia e 50 milioni nel mondo. 👉Guarda il progetto Helpilessia! Come diventare UX Designer in 14 settimane come i nostri alumni? Scopri UX Design Master!
Articolo aggiornato il: 07 febbraio 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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