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Come scelgo il master giusto? In cosa mi specializzo? Trovare la bussola nel mondo della formazione post-universitaria

La scelta di un percorso di formazione universitaria non andrebbe mai presa a cuor leggero. Si tratta di un impegno che ha spesso costi elevati, richiede tempo e dedizione – e in alcuni casi non garantisce un ritorno immediato in termini professionali. 

La scelta, oltretutto, è davvero sconfinata. C’è una platea di opzioni incredibili per chi sceglie di seguire percorsi formativi post-laurea. Dai Master generalisti a quelli dedicati a temi specifici, passando per i corsi di specializzazione o addirittura i dottorati di ricerca. Un’offerta vasta, in grado di accontentare tutte le tasche, tutte le disponibilità e naturalmente tutte le aspettative. 

Proviamo a fare un po’ di ordine.

  • Cominciamo dai master. È una definizione un po’ generica forse, ma che qui usiamo per comprendere tutti quei percorsi di formazione (sia per laureati, sia per non laureati – nel primo caso si parla di Master di primo livello, per distinguerli da quelli di secondo livello) attraverso cui acquisire competenze in un settore specifico. Pensate che, solamente in Italia, ci sono 3839 master disponibili. I costi e la durata variano notevolmente a seconda del tipo di master e dell’istituzione che lo offre. Ad esempio, alcuni possono durare 6 mesi, mentre altri arrivano a 18 mesi. Alcuni includono il cosiddetto “placement”, ossia un’esperienza lavorativa (generalmente in stage) presso aziende o istituzioni affiliate. Il 40% dei master in Italia ha un costo che arriva fino a 3.000 euro, il 27% oscilla tra i 3.000 e i 5.000 euro, mentre il 19% varia tra i 5.000 e i 10.000 euro

Se ampliamo lo sguardo all’Europa, scopriamo che per il solo anno 2024 sono disponibili 12568 Master in diverse discipline. Anche qui i costi variano notevolmente a seconda del Paese, dell’università e del programma di studio. Ad esempio, in Francia, le università pubbliche hanno costi uniformi: 181 euro all’anno per la licence (laurea triennale) e 250 euro per i master (l’equivalente nella nostra laurea specialistica). In Germania, molte università pubbliche non richiedono tasse di iscrizione, ad eccezione di un contributo amministrativo di circa 50 euro a semestre. Addirittura in Norvegia, Finlandia, Svezia e Danimarca, le università sono totalmente gratuite per studenti locali e per quelli provenienti da altri Paesi dell’Unione europea. Tuttavia, per master più quotati a livello internazionale, i costi possono variare da poche migliaia di euro fino ai 50.000 euro.

Fonte: Commissione europea, 2022

  • Ci sono poi i master specializzati rispetto ai settori professionali. Quelli più comuni sono i MA (Master of Arts), I MSc (Master of Science), I MPhil (Master of Philosophy), gli MBA (Master of Business Administration) e gli LLM (Master of Laws)

La categoria più nota è certamente quella degli MBA (Master in Business Administration) – sono programmi di studio progettati per sviluppare le competenze necessarie per carriere nel management e nella leadership aziendale. Questi programmi si concentrano su temi come finanza, marketing, strategia aziendale e gestione delle risorse umane, offrendo agli studenti una comprensione globale dell’ambiente di business. Pensate che ci sono 315 business school incluse nel QS Global MBA Rankings 2024, con la Stanford Graduate School of Business classificata al primo posto. Questo ranking (uno dei più affidabili a livello internazionale) è basato su metriche proprietarie che includono impiegabilità, imprenditorialità, ROI, leadership intellettuale e diversità​.

Un’altra categoria nota è quella degli LLM – ossia dei master in legge – la porta di accesso per percorsi professionali di alto livello nel settore legale. Anche qui le condizioni sono molto diverse, a partire dai costi. In Europa, i costi possono andare da poche migliaia di euro fino a cifre più elevate per programmi prestigiosi. Ad esempio, l’LLM all’Università di Cambridge costa £16,650 per studenti del Regno Unito e dell’UE e £30,681 per studenti internazionali. Anche il numero di studenti varia molto a seconda dell’istituzione e della popolarità del programma. I programmi più prestigiosi, comunque, di solito hanno classi relativamente piccole, di 25-30 studenti, per garantire la migliore interazione possibile tra i partecipanti. Per chi fosse interessato, LLM GUIDE pubblica periodicamente gli elenchi dei programmi LLM più popolari, che possono essere utili per valutare la reputazione di una scuola di legge.

Fonte: Financial Times, 2024

  • Una categoria ulteriore è quella dei corsi di specializzazione, attraverso cui conseguire una certificazione che permette di acquisire conoscenze approfondite in nicchie specifiche di settore, migliorando così le prospettive di carriera e il potenziale guadagno. Questi programmi sono spesso più brevi dei master tradizionali e possono essere seguiti anche online, offrendo una maggiore flessibilità. A conclusione, non rilasciano un titolo accademico ma generalmente un attestato di partecipazione. Come abbiamo detto, le materie dei corsi di specializzazione sono molto varie e dipendono dal campo di studio. Comuni aree di specializzazione includono il diritto, la medicina, la psicologia, l’ingegneria, l’economia e le scienze umanistiche. I corsi, peraltro, sono spesso progettati in collaborazione con il mondo delle professioni e del lavoro per garantire che le competenze acquisite siano pertinenti e aggiornate.
  • I dottorati di ricerca, infine, rappresentano il più alto livello di studi universitari e sono focalizzati sulla ricerca. Questi programmi sono ideali per chi aspira ad avanzare una carriera accademica o lavorare in campi di ricerca e sviluppo altamente specializzati. Il dottorato prepara i candidati a contribuire in modo significativo alla loro disciplina attraverso la ricerca originale. Vanno considerati i pro e i contro. Tra i secondi c’è il fatto che, con alcune eccezioni, la maggior parte dei dottorati non offre una formazione immediatamente spendibile in azienda. Oltretutto le competenze acquisite sono focalizzate su temi di minore rilievo a livello industriale, avendo una portata più ampia e di interesse scientifico. È però anche vero che, una volta conseguito, il dottorato può aiutare ad aumentare la retribuzione. I dati più interessanti vengono dagli Stati Uniti. Nel 2021, i lavoratori con un dottorato guadagnavano una media di $1,909 a settimana con un tasso di disoccupazione dell'1,5%, mentre quelli con un titolo di studio professionale guadagnavano in media $1,924 a settimana con un tasso di disoccupazione dell’1,8%. Questo dato si confronta ulteriormente con i $626 a settimana e un tasso di disoccupazione dell’8,3% per coloro che non hanno completato la scuola superiore.

Altre cose utili da tenere a mente: I costi dei dottorati di ricerca in Italia possono variare a seconda dell’istituzione e del tipo di finanziamento. I dottorandi possono ricevere una borsa di studio il cui importo annuo lordo è di 16.243 Euro, ai quali si aggiunge un budget dedicato per l’attività di ricerca pari a circa il 10% dell’importo della borsa. Ultimo fattore da considerare: un dottorato in Italia ha una durata di tre anni. All’estero può durare anche cinque anni. Dunque un periodo di lontananza dall’attività professionale molto lungo, di cui occorre tenere conto se il progetto è quello di sfruttare il titolo per un avanzamento professionale.

Fonte: Corriere della Sera, 2018

Insomma, la scelta è molto vasta. Oltre alla propria inclinazione e alla propria capacità di spesa, la decisione spesso dipende molto dal fatto che si voglia frequentare un corso avanzato subito dopo la laurea, oppure attendere l’inserimento nel mondo del lavoro, magari un primo consolidamento, per poi dedicarsi alla formazione. Guardiamo alcune informazioni utili:

  • Tanto per cominciare, i dati dimostrano che coloro che scelgono di investire in un master subito dopo la laurea tendono a trovare più rapidamente occupazione, grazie alle competenze acquisite. Guardiamo l’Italia: secondo il report AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei diplomati di master, contattati nel 2022 a un anno dal conseguimento del titolo, la percentuale di chi lavora a un anno dal titolo è pari all’86%: 85,3% per i diplomati di master di primo livello e 86,9% per quelli di secondo livello. Questo confrontato al 75,4% di un laureato triennale e al 77,1% di un laureato magistrale, evidenzia un vantaggio significativo per chi ha completato un percorso post-laurea.
  • Altro vantaggio di fare un master è il guadagno. con una laurea triennale, la RAL (Reddito Annuo Lordo) presenta una differenza minima rispetto a quello percepito dai diplomati. Tuttavia, frequentare un master può fare la vera differenza per ottenere una RAL più elevato, con un aumento del 40% con una magistrale, del 42% con un master di primo livello e del 63% con un master di secondo livello.
  • Tuttavia, l’esperienza lavorativa non va sottovalutata: fornisce una comprensione pratica del mondo del lavoro e può essere altrettanto preziosa in termini di opportunità di carriera. Ci sono anzi master che richiedono espressamente un’esperienza lavorativa correlata, assicurando un bacino di partecipanti con delle competenze di base già acquisite. Un altro vantaggio significativo di un master post-universitario, soprattutto per chi ha già esperienza lavorativa, è il potenziale aumento del livello di retribuzione. Sebbene il collegamento tra istruzione superiore e reddito non sia lineare né garantito, numerosi studi hanno dimostrato che i laureati con un master hanno maggiori probabilità di ottenere un lavoro con una retribuzione più elevata rispetto ai loro colleghi laureati.

Fonte: Linkedin, 2024

Lavorare e poi formarsi. Opportunità e rischi

Fermiamoci ancora un po’ sulla situazione di chi si trova già in un punto avanzato della propria carriera e sceglie di intraprendere un master. Questa scelta – lo abbiamo appena scritto – può rappresentare una svolta, offrendo l’opportunità di aggiornarsi sulle ultime tendenze del proprio settore, espandere la rete professionale e aprire la porta a nuove opportunità di carriera

I vantaggi, in breve:

  • In Europa, la formazione post-universitaria può portare a un significativo aumento della retribuzione. Abbiamo già detto che i laureati magistrali in Italia guadagnano in media il 36% in più rispetto ai laureati triennali a cinque anni dal conseguimento del titolo. Per coloro che tornano a formarsi dopo aver iniziato un percorso professionale, l’aumento della retribuzione è legato alla possibilità di fare carriera più rapidamente. Anche negli Stati Uniti, il possesso di un master o di un titolo superiore può significare un aumento sostanziale della retribuzione. Secondo il Bureau of Labor Statistics, i lavoratori con un master guadagnano in media il 20% in più rispetto a quelli con una laurea – e questa forbice raddoppia per coloro che conseguono un titolo avanzato dopo alcuni anni di esperienza professionale. 

Oggi si parla molto di Pay-for-skills – un modo nuovo di gestire le risorse umane, valorizzando soprattutto le competenze acquisite dai lavoratori e creando strutture salariali indipendenti dal luogo di lavoro. Nel 2023 il 36% degli esperti di risorse umane cita tra le proprie priorità il ripensamento della retribuzione per concentrarsi sulle competenze piuttosto che sui ruoli. Insomma, un importante riconoscimento delle competenze specifiche che i dipendenti apportano a posto di lavoro – e dunque un forte incentivo a formarsi sul luogo di lavoro.

Fonte: Euraxess, 2024

  • La formazione post-universitaria apre nuove opportunità di carriera, consentendo ai professionisti di accedere a ruoli più avanzati o specializzati. Considerate anche i benefici generali di chi segue percorsi di formazione in azienda, che includono l’aumento dell’engagement e della retention, oltre a una generale migliore preparazione per sfide future, sia presenti che future.

In Europa, la formazione offerta dai datori di lavoro varia notevolmente tra i vari paesi, con una percentuale di aziende che forniscono formazione che varia dal 20% in Grecia al 90% in Lettonia. La maggior parte delle aziende investe nella formazione per aumentare la produttività e aggiornare continuamente le competenze dei lavoratori in un contesto economico in rapido cambiamento. Tuttavia, circa il 20% delle aziende europee riporta un sotto-investimento nella formazione del proprio personale. Le ragioni principali includono vincoli finanziari, esternalità, e il problema del cosiddetto “hold up”, dove le aziende, pur sostenendo i costi della formazione, non possono appropriarsi pienamente dei benefici derivanti, condivisi con i dipendenti formati​.

Invece negli Stati Uniti, la formazione e lo sviluppo dei dipendenti mostrano benefici chiari e quantificabili. Le aziende con programmi di formazione comprensivi registrano un reddito per dipendente superiore del 218% e margini di profitto superiori del 24%. Inoltre, l'impegno dei dipendenti in queste aziende è del 17% più elevato rispetto a quelle senza. La formazione è altamente efficace: le aziende che forniscono la formazione necessaria sono il 17% più produttive e realizzano il 218% in più di profitto per dipendente. Inoltre, le aziende che si concentrano sulla formazione e sullo sviluppo hanno tassi di ritenzione del 34% più elevati. Solo il 41% di tutti i dipendenti statunitensi riceve formazione formale, e il 59% dei dipendenti ritiene che una maggiore formazione migliorerebbe le loro prestazioni.

Fonte: Generation, 2024

  • La formazione post-universitaria offre anche la possibilità di cambiare professione. Corsi di specializzazione e master sono progettati per fornire competenze specifiche in nuovi settori, facilitando così la transizione verso nuove aree professionali. Anche negli Stati Uniti, la formazione post-universitaria facilita il cambio di professione. 

E se invece puntassi sul networking?

Ti diremmo che fai bene, per dare una risposta diretta alla domanda appena posta. 

Come a dire: l’apprendimento continua a essere un asset strategico, ma i risultati migliori e più stabili li ottengono coloro che uniscono alla formazione verticale rispetto alle materie di loro interesse, lo sviluppo di skills orizzontali acquisite confrontandosi con persone che lavorano in settori contigui. 

Citiamo spesso questa statistica: Secondo LinkedIn  l’85% dei professionisti considera il networking un fattore chiave per l’avanzamento di carriera, con il 73% delle persone in cerca di lavoro che si assicurano un posto grazie alle presentazioni della propria rete. A livello globale, il 70% dei professionisti ha ottenuto incarichi in aziende in cui aveva contatti, oppure ha chiuso nuovi accordi grazie alle proprie reti, mostrando l’impatto tangibile del networking sui risultati commerciali.

Fonte: Hutspot Hub, 2023

Dunque, partecipare a programmi di formazione post-universitaria offre l’opportunità di ampliare la propria rete professionale. Gli incontri con docenti, professionisti del settore e colleghi possono aprire a nuove collaborazioni, opportunità di lavoro e scambi di conoscenze. 

A proposito, è di questo che ci occupiamo noi di Talent Garden. Lavoriamo sulle relazioni umane. Coltiviamo i vostri punti di forza condividendo con voi competenze e talenti, alimentando la vostra creatività (che è un fattore chiave per la leadership) e nel farlo vi motiviamo a combattere le vostre debolezze. La nostra rete globale di campus e co-working ospita ogni anno 25.000 professionisti del digitale in 12 Paesi del mondo, intercettando le esigenze dei lavoratori che aspirano a rimanere competitivi sul mercato e quelle delle aziende che intendono rimanere innovative, in crescita e in grado di attrarre i migliori talenti disponibili sul mercato.

In conclusione: il valore della formazione continua

Qualche consiglio prima di chiudere. 

Il valore di un percorso formativo post-laurea, in particolare di un master, è indiscutibile nel contesto lavorativo contemporaneo. Fornisce non solo una profonda specializzazione in un campo specifico, ma apre anche le porte a nuove opportunità di carriera, maggiori guadagni e una rete professionale più ampia. 

La chiave sta nello scegliere il percorso che meglio si allinea con i propri obiettivi di carriera e ambizioni personali, ricordando sempre che l’apprendimento continuo è un investimento sul proprio futuro professionale. Nel mondo del lavoro di oggi, caratterizzato da rapidi cambiamenti e da un’alta competizione, rimanere aggiornati e specializzati è più importante che mai.

Come sempre, chi inizia bene ha fatto già metà del lavoro. Eccovi allora alcuni consigli utili:

  • Primo, pianificate bene le vostre spese. Queste non riguardano solamente quelle di partecipazione al master, ma anche i costi vivi: gli alloggi se si frequenta in una città o in un Paese diversi da quelli di appartenenza, le pratiche amministrative e i trasporti. Ricordate che esistono spesso opportunità di finanziamento alle quali si può accedere, alcuni sono offerti dalle istituzioni pubbliche, altri invece sono messi a disposizione dalle scuole che ospitano i master e coprono in tutto o in parte i costi

    Fonte: Timeshighereducation, 2022

  • Secondo, scegliete con cura il vostro percorso di formazione. Dovrete fare una scelta bilanciata tra quello che vi appassiona davvero, quello che vi è più utile e quello che sembrerebbe richiedere il mercato del lavoro. Probabilmente questa scelta comporterà delle rinunce; l’unica cosa che ci sentiamo di consigliare è dare sempre uno sguardo ai trend di mercato. A proposito: ricordate che una formazione completa significa anche investire sulle relazioni umane, sfruttando al massimo le opportunità che offre il percorso che state frequentando, dentro o fuori l’azienda. 

Fonte: Franklin University, 2023

  • Terzo, le competenze invecchiano, ma la formazione non si ferma mai. Le vostre competenze e le vostre conoscenze sono come un essere vivente. Se non le alimentate, si spegneranno. L’apprendimento permanente è un punto di forza e, allo stesso tempo, un antidoto contro le debolezze. Prendete la vostra formazione come parte di un percorso a tappe. Non conclude un ciclo, ne apre uno nuovo, che presto o tardi richiederà un nuovo aggiornamento e una nuova formazione. 

 


Fonte: QAspire, 2023

Articolo aggiornato il: 22 aprile 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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