Creatività, produttività e competenze umane

Immagina di trovarti in questa situazione: sei alle prese con una consegna, ormai imminente, Ma non sei soddisfatto. Non riesci a concentrarti e finora il risultato è stato insoddisfacente. 
Quante volte ti è capitato?
Fino a qualche anno fa, davanti a situazioni come questa, le vie d’uscita a disposizione erano poche: potevamo affidarci a un parente o un amico volenteroso, oppure potevamo dare del nostro meglio, passare la notte in bianco a lavorare e sperare per il meglio. 
Con l’arrivo dell’intelligenza artificiale è cambiato tutto. 

  • Per esempio, un’intelligenza artificiale può analizzare grandi quantità di dati in tempi brevissimi, aiutando i ricercatori a identificare tendenze e informazioni rilevanti, ottimizzare i tempi e sfruttare il risparmio di tempo generato per fare ulteriori approfondimenti, o magari per migliorare lo stile. Si stima che il guadagno in produttività possa arrivare fino al 40% per chi lavora in settori ad alta intensità di ricerca. Un assistente di ricerca virtuale come Clarivate, utilizzato nel database Web of Science, permette ai ricercatori di esplorare in pochi minuti letteratura scientifica che altrimenti richiederebbe giorni, oltre a visualizzare mappe di citazioni e accedere rapidamente agli abstract degli studi. 
  • Oppure, per chi si cimenta con la scrittura di un Business Plan, esistono intelligenze artificiali come Copy.ai e Jasper AI che generano contenuti strutturati sulla base di input specifici, facendo risparmiare fino al 70% del tempo rispetto alla scrittura manuale. Anche qui gli utenti possono ottenere una bozza completa in pochi minuti, per poi concentrare tutte le energie e il tempo a disposizione sulla revisione e personalizzazione dei contenuti. 
  • Tra gli studenti vanno di moda agenti artificiali come QuillBot e ChatGPT per redigere e migliorare i paper e compiti scritti, in alcuni casi addirittura dimezzando i tempi di scrittura. Non siamo qui per consigliare a chi studia di ricorrere a comode scorciatoie. Ma pensiamo che un buon piano di studio possa ridurre i tempi di attività ripetitive e aumentare la parte dedicata alla creatività. Infatti, oltre alle innumerevoli modalità di parafrasi e ai correttori grammaticali integrati, che semplificano il processo di revisione, moltissime intelligenze artificiali forniscono anche assistenza nella generazione di idee e strutture, supportando gli studenti nella creazione di contenuti in tempi ridotti.

Insomma, stando ai dati e agli esempi citati, sembrerebbe che l’intelligenza artificiale abbia risolto i problemi di chi deve gestire scadenze scomode, e stia anche aprendo la strada a nuove forme di lavoro: più efficienti, più preparate e con migliori risultati. 

Ma è davvero così che stanno le cose?

Noi pensiamo sia venuto il momento di iniziare a distinguere meglio tra produttività, creatività e competenze umane. 

  • Iniziamo dalla produttività. Su questo versante c’è poco da dire, i benefici dell’intelligenza artificiale sono davvero sostanziosi e tangibili. Detto in modo ancora più chiaro: la sola intelligenza artificiale generativa (che, ricordiamo, è una tipologia di intelligenza artificiale) potrebbe aumentare la produttività globale dal 0,2% al 3,3% annuo. In alcuni settori come il customer service, l’utilizzo di assistenti artificiali ha aumentato la risoluzione dei problemi del 14% per ora lavorata. 
  • Attenzione, invece, a parlare di creatività delle intelligenze artificiali. La definizione è impropria. Infatti, noi esseri umani siamo gli unici esseri senzienti che hanno la capacità di ragionare, di formulare ipotesi plausibili e di escogitare soluzioni razionali, anche solamente sulla base di dati incompleti, ambigui o addirittura inspiegabili. Nulla di tutto questo è possibile per le intelligenze artificiali, che infatti ogni tanto soffrono di “allucinazioni”. L’unica creatività delle intelligenze artificiali è quella governata dalle regole umane, che definiscono i confini dell’azione entro cui possono agire gli algoritmi
  • Ma se le intelligenze artificiali non possono essere realmente creative, significa anche che non possono aiutare noi esseri umani a esserlo di più? Nemmeno questo è esatto. Le intelligenze artificiali possono integrarsi perfettamente con le competenze umane, migliorando non solo la produttività, ma anche espandendo i confini del pensiero creativo. Naturalmente questo richiede molta formazione e costante aggiornamento – ci torneremo presto.

Proviamo a vedere come far fiorire l’incontro tra competenze umane e intelligenza artificiale per generare benefici in termini di creatività e produttività. Proviamo anche a dare qualche consiglio su come sfruttare al meglio questi benefici.

 

Qualche consiglio per essere più creativi grazie all’intelligenza artificiale

Abbiamo selezionato tre attività comuni tra lavoratori e studenti, identificando per ciascuna di esse un consiglio utile a migliorare la resa e uno per migliorare la parte creativa, capitalizzando al meglio il contributo offerto dall’intelligenza artificiale. 

Prima di leggere però ricordati quanto abbiamo detto: la creatività è solamente umana. I consigli che condividiamo possono esserti utili per migliorare una qualità che già hai, e che potresti sviluppare a un livello superiore. Non sono consigli per fare in modo che un algoritmo ti sostituisca.

1 - Prima ipotesi, immagina di voler fare una sessione di brainstorming prima del lancio di un progetto di lavoro. Questo tipo di attività può essere gestito in modo eccellente attraverso modelli di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT – che offrono un supporto eccellente per generare idee in modo rapido e stimolare nuove soluzioni. Per gli studenti e per i lavoratori, ChatGPT può aiutare nella generazione di testi, nella generazione di immagini e persino musica. 

Eccoti alcune regole di base per ottenere il meglio dalla sessione di brainstorming creativo.

  • Primo, definisci l’obiettivo con una chiara idea di ciò che desideri esplorare. Può essere una sfida, un concetto da sviluppare, o un problema da risolvere.
  • Secondo, sii aperto e flessibile. Anche le idee che sembrano poco pratiche potrebbero portare a una soluzione brillante più avanti.
  • Terzo, chiedi variazioni, soprattutto se un’idea ti sembra interessante, ma non è ancora perfetta.
  • Quarto, dividi in parti più piccole, soprattutto se l’argomento è complesso. Puoi sviluppare ciascun pezzo per poi ricollegarlo all’insieme. 
  • Quinto, crea associazioni, soprattutto quelle inusuali tra elementi. 
  • Sesto, dai feedback continui all’algoritmo. Più ne dai, meglio potrà aiutarti. 

2 - se ti occupi di creatività e lavori nel campo del marketing, del design o delle arti visive, allora l’intelligenza artificiale può essere molto utile. Le agenzie di design utilizzano strumenti di intelligenza artificiale come MidJourney e Runway per generare storyboard e visualizzazioni di campagne pubblicitarie. L’intelligenza artificiale può essere un alleato per realizzare campagne reattive personalizzate per eventi di tipo diverso, da quelli sportivi a quelli politici o aziendali, aiutandoti a definire contenuti adattabili alle diverse situazioni e mercati in tempo reale. Noi ti suggeriamo di provare con Canva AI, che semplifica la creazione di contenuti visivi accattivanti grazie a una vasta libreria di modelli predefiniti e suggerimenti intelligenti. Questa IA è particolarmente utile per chi non è un designer professionista ma desidera creare grafiche efficaci per i social media e le presentazioni. 

Eccoti alcuni consigli per usarla al meglio:

  • Primo, inizia selezionando un template che si adatti alle tue esigenze specifiche di marketing. Cosa stai scrivendo? Una mail promozionale? Un articolo di un blog? Canva offre migliaia di template predefiniti per vari scopi, come post sui social media, brochure, e-mail marketing. Utilizzare un template non solo ti farà risparmiare tempo, ma fornirà anche una base che potrai adattare al tuo messaggio unico, assicurandoti un design di alta qualità anche se non sei un designer esperto.
  • Secondo, assicurati che il design rifletta l’identità del brand modificando colori, font e immagini per allinearli alla palette aziendale e allo stile visivo. Aggiungi il logo e inserisci testi che coinvolgano il tuo pubblico target. Per esempio, se il tuo brand utilizza una palette di colori specifica, caricala su Canva per avere sempre i colori corretti a portata di mano. Scegli font che siano in linea con il tono del tuo brand: per esempio, un font sans-serif per un look moderno e pulito, o un serif per trasmettere autorevolezza. 
  • Terzo, integra immagini ad alta risoluzione nei tuoi progetti per migliorare l'appeal visivo. Canva dispone di una vasta libreria di immagini gratuite e premium, ma puoi anche caricare le tue foto per una maggiore personalizzazione. In ogni caso, se decidi di utilizzare immagini stock, assicurati che siano coerenti con il messaggio e lo stile del brand. Un’immagine di alta qualità può fare la differenza nel far percepire il tuo contenuto come professionale e curato.
  • Quarto, evita un design troppo carico che potrebbe confondere il pubblico. Opta per un layout ordinato e coerente, utilizzando spazi vuoti in modo strategico per far risaltare il messaggio chiave. Ricorda che lo spazio bianco non è “spazio sprecato”, ma uno strumento potente per dare respiro al design e focalizzare l’attenzione del pubblico sui messaggi più importanti. Inoltre, assicurati che la gerarchia visiva sia ben definita: il titolo deve attirare l’attenzione immediata, seguito da immagini e call to action che guidano l’utente verso l'azione desiderata.
  • Quinto, assicurati che ogni materiale promozionale contenga una chiara call to action che guidi il pubblico verso un’azione specifica, come visitare un sito web o iscriversi a una newsletter. 
3 - Ti occupi di musica? Anche per te l’intelligenza artificiale può offrire una piacevole sorpresa. Per esempio, YouTube ha lanciato un “AI Music Incubator” in collaborazione con Google DeepMind, per consentire agli artisti di sperimentare con nuovi strumenti di intelligenza artificiale, creando musica che non avrebbero mai pensato possibile. Potresti provare a sperimentare anche tu per vedere se è un buon sistema per aumentare le tue capacità creative sul fronte artistico. 

Abbiamo provato anche qui a collezionare qualche consiglio utile, cercando di fare riferimento a una platea vasta, dagli amatori fino ai professionisti:

  • Primo, prova a integrare l’intelligenza artificiale nel percorso creativo tradizionale. Per esempio, L’“AI Music Incubator” di YouTube permette di creare bozzetti musicali o tracce di base,  che successivamente possono essere integrati dagli artisti con le loro abilità tradizionali di composizione. Alcuni lo utilizzano per generare delle idee preliminari o delle linee di basso, che poi rifiniscono e personalizzano utilizzando i loro strumenti e software preferiti.
  • Secondo, prova a inserire l’intelligenza artificiale nella post-produzione. Molti, ad esempio, usano modelli di intelligenza artificiale per esplorare tecniche di equalizzazione o compressione, lasciando all’algoritmo il compito di suggerire configurazioni alternative.  
  • Terzo, condividi il risultato del tuo lavoro, partecipando attivamente alla alla comunità di riferimento. Questo consiglio vale anche per ambiti diversi da quello musicale. Chi si dedica a fornire riscontri a piattaforme come Google DeepMind o la stessa Youtube, riceve spesso aggiornamenti in anteprima e può diventare un punto di riferimento per tutti quelli che si affacciano all’utilizzo della tecnologia. 

Questi tre esempi, uno nel campo del brainstorming, uno del marketing e uno in quello della produzione artistica, ci mostrano in modo chiaro i benefici dell’intelligenza artificiale. Ogni attività ha una sua intelligenza artificiale preferibile e le sue regole da seguire. 

Quali sono invece gli errori da non commettere? Li vediamo nella prossima sezione.

 

Avanti tutta con l’intelligenza artificiale, senza mai abbassare la guardia

Se ti sei convinto a utilizzare l’intelligenza artificiale, allora devi tenere alta la guardia su questi tre aspetti:

  • Come prima cosa, verifica sempre i dati con fonti affidabili. Non dare per scontato il fatto che le risposte dell’intelligenza artificiale siano corrette. Effettua verifiche incrociate con fonti attendibili come pubblicazioni accademiche, siti di organizzazioni ufficiali o articoli di giornali riconosciuti. Se per esempio l’intelligenza artificiale ti fornisce un dato sulla percentuale di crescita economica in Italia, controlla i rapporti dell’ISTAT o del Ministero delle Finanze per verificare la correttezza di tali informazioni.
  • Secondo, usa l’intelligenza artificiale come strumento di supporto, non come sostituto del giudizio umano. Ricorda che l’intelligenza artificiale può fare errori, quindi è importante considerarla come un supporto per prendere decisioni e non come fonte definitiva. È il tuo giudizio a dover sempre prevalere. Se per esempio un’azienda di recruiting utilizza un algoritmo per selezionare i candidati migliori per una posizione, prima di scartare un candidato basandosi sull’algoritmo, un recruiter umano dovrebbe comunque valutare il curriculum e condurre un colloquio per avere una comprensione completa delle potenzialità del candidato.
  • Fai esperimenti e metti a confronto i risultati. Quando chiedi risposte complesse, prova sempre a chiedere in più modi diversi e verificare la consistenza delle risposte. Questo approccio ti permetterà anzitutto di identificare eventuali discrepanze o errori logici, ma soprattutto ti fornirà un numero maggiore di spunti da punti di vista diversi. Se per esempio stai usando un’intelligenza artificiale per ottenere informazioni su come calcolare l’imposta sul reddito, potresti riproporre la stessa domanda più volte, cambiando alcune parole o dettagli. Se ottieni risposte diverse, significa che è necessario un approfondimento per chiarire qual è la risposta corretta.

Buon lavoro creativo.

Articolo aggiornato il: 17 ottobre 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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