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Non ci si scappa: tornare al lavoro dopo la maternità non è una passeggiata. Con questo non si vuole certo intaccare il diritto delle madri lavoratrici a tornare in ufficio o sul luogo di lavoro quando preferiscono e quando se la sentono; ma non è nemmeno giusto sminuire gli effetti della maternità sul corpo e sulla mente di una donna. Diventare madri cambia, stravolge. Il ritorno al lavoro, sia da parte delle istituzioni sia da parte dei datori e delle datrici di lavoro, dovrebbe dunque essere supportato, guidato e reso più semplice, con la consapevolezza che i cinque mesi di congedo non rappresentano un mero “periodo a casa”, ma un momento di transizione.

Partiamo dai vantaggi: diventare madri ha moltissimi “pro”, che vanno al di là della semplice cura parentale. Non staremo quindi ad elencare le bellezze della maternità intesa come cura dei figli; piuttosto, è finalmente chiaro che diventare madri porti con sé una serie di attitudini nuove e certamente positive. Pensiamo alla gestione del tempo: è una sfida e un compito non semplice, ma prendersi cura di un figlio o di una figlia aiuta a costruirsi un set di tool manageriali e organizzativi utilissimo per quando si torna al lavoro!

Altro vantaggio è legato al cambiamento delle priorità, spesso inconscio e naturale. Variando i piani di importanza nella vita di un genitore, variano anche i tempi dedicati alla vita privata e quelli al lavoro. Se prima ci si tuffava nel lavoro riemergendo faticosamente, magari rispondendo alle telefonate e alle mail anche ben oltre l’orario d’ufficio, diventare mamme e papà può essere un’occasione per ribilanciare l’equilibrio vita-lavoro. Il life&work balance, infatti, è fondamentale per la qualità della vita e per evitare il burn-out sempre più diffuso nella nostra società. Così diffuso da essere stato inquadrato dall’OMS come un fenomeno occupazionale, una “sindrome  derivante dallo stress cronico lavorativo mal gestito”.

Ci sono però anche diverse sfide: su tutte, il distacco che alcune madri faticano ad accettare. Non tutte lo vivono, sia chiaro: essere mamma non vuol dire per forza sentire la mancanza dei propri figli ventiquattro su sette. Ognuna vive questo ruolo secondo le proprie tendenze e non ci si deve sentire in colpa se si ha voglia di tornare al lavoro! Se, tuttavia, il distacco si fa sentire, è bene gestirlo per tempo, cercando di uscire il più possibile nei mesi precedenti (da sole o con il bebè) ed evitando di chiudersi tra le mura di casa (abitudine che non fa troppo bene!). Un altro consiglio è quello di cominciare a pensare a chi si occuperà del bambino con calma, senza stressarsi nei giorni che precedono il ritorno in ufficio con l’ansia di non sapere a chi lasciare il bebè: che siano i nonni o il nido, la tata o gli zii, fidarsi e affidarsi senza fretta è utile per chi non ama l’idea del distacco. Sapere i bimbi al sicuro con qualcuno di cui ci si fida può alleviare moltissimo la nostalgia e soprattutto può dare sollievo ai genitori più ansiosi.

Per alleviare ancor di più questa ansia, un consiglio è quello di imparare a delegare: una mamma non è meno mamma quando non si occupa del figlio. Una mamma resta mamma anche quando è lontana, sapendo sempre a chi l’ha affidato e cosa sta succedendo. Anche se è difficile, delegare è davvero un toccasana, sia in casa con i figli sia al lavoro!

Un’altra sfida alla quale non si pensa mai, infine, è il cambiamento di mindset di una madre (e di un padre). Che non è uno svantaggio, ma solo un cambiamento che andrebbe supportato con maggiore enfasi. Diventare genitori cambia infatti le priorità (nella maggior parte dei casi), e questo può ripercuotersi naturalmente anche sul lavoro. Attenzione: non vuol dire che il lavoro perde importanza, ma che le mamme e i papà che rientrano dal congedo potrebbero intendere le proprie mansioni in maniera diversa, vedendo anche gli avanzamenti di carriera in modo differente, così come i ruoli o le priorità quotidiane. In questo senso, le aziende dovrebbero pensare a piani di formazione dedicati, di supporto: i genitori, infatti, hanno skill preziose che possono essere valorizzate in uno scambio reciproco!

Contenuto sviluppato in collaborazione con Mamma Prêt à Porter.

Articolo aggiornato il: 09 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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