Dopo due anni, centinaia di prove e decine di prototipi da parte di una startup genovese, la soluzione ora è pronta: un contenitore in polistirene alimentare impilabile che consente a ogni pizza di avere la giusta areazione, impedendo così la formazione della terribile “condensa”, la causa principale per cui le pizze si bagnano, raffreddano e ammolliscono durante il trasporto nel cartone.
Inoltre, grazie al materiale utilizzato, è riciclabile al 100%, per cui molto più ecologico dei box in cartone che invece finiscono in discarica (700 milioni all’anno solo in Italia), e sicuro per la salute dei consumatori.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il team di Mario Mezio e Jonny Lo Piscopo, nostri tagger a Talent Garden Genova.
1. Com’è nata l’idea di VINNI pizza?
L’idea di VINNI è nata da un esperto Pizzaiolo, Armando Rizzo, che nel 2012 ha iniziato a pensare e sviluppare un innovativo contenitore per la pizza d’asporto, più pratico, salubre e rispettoso dell’ambiente rispetto ai cartoni tradizionali.
Nel luglio 2015 Armando ha presentato questa sua idea brevettata al Workshop da noi organizzato al Talent Garden di Genova, nell’ambito del nostro programma di aziendalizzazione di brevetti - InvestoinItalia.it - e da lì abbiamo deciso di approfondire e, dopo circa 9 mesi, di costituire una società con lui per lanciare sul mercato questo prodotto.
2. Perché VINNI è un prodotto rivoluzionario?
Perché VINNI è un contenitore d’asporto in polistirene alimentare che, a differenza delle solite scatole di cartone, in cui la pizza si bagna e diventa molliccia e fredda, evita la formazione di condensa, per cui si mantiene più calda, fragrante e integra, anche a distanza di tempo.
Oltre a ciò non tutti sanno che molto spesso i box di cartone sono realizzati in cellulosa riciclata, sebbene sarebbe vietato, quindi contengono sostanze tossiche e cancerogene (ad esempio BPA e DBPI) e, una volta usati, essendo sporchi e unti, non possono essere riciclati e finiscono in discarica (700 milioni all’anno in Italia).
VINNI, essendo certificato a uso alimentare e riciclabile, invece salvaguarda sia la salute dei consumatori, che l’ambiente e inoltre è riutilizzabile più volte da parte degli utenti finali.
3. Siete tra le sette startup finaliste di Seeds & Chips, uno degli eventi di riferimento in tema cibo e innovazione. Che cosa vi aspettate da questa importante iniziativa?
Innanzitutto siamo molto felici di questo risultato e ci stiamo avvicinando a questo evento con grande entusiasmo e curiosità di vedere e confrontarci con le altre realtà e gli stakeholders di questo ambito.
Il nostro obiettivo entro un paio di mesi è quello del “go-to-market”, per cui la partecipazione a questa importante fiera ci servirà per ultimare e aumentare la raccolta dei fondi previsti e prendere ordini dai potenziali clienti, in particolare le grandi catene di pizzerie e servizi di food delivery.
Siamo attenti e aperti anche nei confronti di importanti brand, che vogliano condividere i valori di VINNI e siano pertanto interessati a sponsorizzare e a partecipare attivamente a questa “rivoluzione”.
4. Quali sono le nuove frontiere dell’innovazione in ambito alimentare?
In generale, notiamo, sia da parte dei media, che degli utenti finali, che c’è sempre più una maggiore consapevolezza e attenzione verso la qualità degli alimenti, intesa non solo come sapore, ma sotto ogni punto di vista.
Non si considera più unicamente il prodotto finale, ma l’intera filiera, cercando di verificare e fare in modo che si tratti di un “processo sempre più sano”, dall’inizio alla fine, sia per i singoli cosumatori finali, che per l’ambiente e la collettività.
In questo senso, come nel caso di VINNI, anche il packaging gioca un ruolo fondamentale, sia nel conservare e preservare le caratteristiche genuine del cibo, che nell’essere parte integrante di questo ciclo continuo, senza danni e sgradevoli effetti collaterali per l’ambiente e le persone.
5. La vostra startup ha sede a Talent Garden Genova. Come siete approdati al campus e cosa apprezzate maggiormente di questo spazio di lavoro?
Io e il mio socio Jonny Lo Piscopo conoscevamo la formula del co-working e di Talent Garden in particolare e, circa due anni fa, abbiamo voluto provare la struttura di Genova, con risultati ottimi sin dall’inizio.
Al primo posto mettiamo la possibilità di condividere, non solo lo spazio, ma soprattutto esperienze, visioni e le diverse skill con gli altri abitanti. Da questo punto di vista è un acceleratore di crescita e di opportunità di networking straordinario.
Ci piace poi la possibilità di poterci spostare e fare affidamento sulle varie sedi sparse per l’Italia e l’Europa, a seconda delle necessità.
Infine, venendo entrambi da lunghe esperienze con nostri uffici, apprezziamo molto la comodità di non doverci più occupare di tutte le incombenze e dei grandi o piccoli impegni che gestire un ufficio comporta, evitando così di sottrarre tante ore ed energie ad attività più utili e importanti.
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Il progetto ha già ricevuto nei mesi scorsi diversi e importanti riconoscimenti. Infatti è stato premiato e selezionato da StartUp Initiative di Banca Intesa Sanpaolo su oltre 200 startup in ambito tech-food.
In seguito è stato selezionato dal CNA di Milano - Premio Cambiamenti - e ha ricevuto il Certificato di Eccellenza dal bando europeo Sme Instrument Horizon2020, sino ad arrivare ai giorni nostri, in cui si è da poco conclusa con successo una campagna di crowdfunding per questo progetto sulla piattaforma Eppela.
Il 5 luglio scorso VINNI PIZZA BOX è stato lanciato sul mercato nazionale con una grande festa a Talent Garden Calabiana a Milano a cui hanno partecipato oltre cento persone e numerosi giornalisti invitati.
Essendo un progetto genovese, lo stesso evento si è ripetuto anche a Genova, proprio nella sede in cui è nato e viene sviluppato ogni giorno: a Talent Garden di Genova, all’interno del Great Campus, Parco Scientifico e Tecnologico degli Erzelli.
A Genova spetta anche il primato, contemporaneamente a Milano, per essere stata la prima città in cui VINNI è stato utilizzato e testato, grazie alla Pizzeria Al Vulcano di via Trento, in cui questo prodotto è già in uso a partire dallo scorso mese di marzo, in anteprima mondiale.