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I più importanti trend di Intelligenza Artificiale: cosa devi sapere
“L’intelligenza artificiale è il futuro!”
Da quante persone hai già sentito dire questa frase? Probabilmente molte, lo sappiamo.
Beh, si sbagliano 🤯
La verità è che l’AI non solo è il futuro, è già il presente, è già parte delle nostre vite e, almeno sul lavoro, sono molte le persone che la utilizzano. In questo articolo vogliamo esplorare alcuni dei trend e delle applicazioni ad oggi più importanti di questa tecnologia.
1 Generative AI
Non potevamo che partire dall’AI generativa, l'applicazione di intelligenza artificiale più conosciuta e diffusa. Quella che, grazie al prompt giusto, ti può aiutare a svolgere molte delle tue task lavorative e non solo.
Che cos’è
Quante volte hai sperato di poter delegare i compiti più ingrati del tuo lavoro a qualcun* altr*? Tipo la call del lunedì alle 9, quella che poteva essere un’è-mail? Ecco, per certe rotture, l’intelligenza artificiale non può aiutarti. Ci sono alcune cose, però, che puoi tranquillamente delegare all’AI generativa.
Questo tipo di intelligenza artificiale, infatti, consente di generare contenuti diversi come immagini, video, testi, suoni e codici attraverso una serie di richieste precise.
Prima che si diffondesse questo nuovo tipo di tecnologia, l’AI lavorava soprattutto sulla classificazione. Questo permetteva ai motori di raccomandazione usati da Netflix o Amazon di distinguere tra i contenuti da suggerire all* utenti. L’AI generativa, invece, impara ed è addestrata su informazioni già presenti online. Questo ti permette di creare contenuti sempre nuovi sulla base delle tue richieste e di ottenere risultati precisi, infatti, più viene addestrata e più è in grado di dare output che soddisfino le tue esigenze.
Come funziona
Sarebbe molto d’impatto dirti che dietro questa intelligenza artificiale c’è una specie di oracolo, un genio della lampada, capace di rispondere a ogni domanda e creare ogni tipo di contenuto. Ma la verità è che la magia di tutto questo va cercata nei dati. Sì, proprio loro 🤓
L’AI generativa, infatti, funziona sulla base di algoritmi di machine learning: quanti più dati vengono forniti a questi algoritmi tanto più i risultati sono migliori. Mettendo insieme alcuni di questi algoritmi, in modo che possano generare nuovi dati, otteniamo un modello, ovvero un motore creato apposta per generare un certo tipo di dati.
Un esempio di questo genere di modelli è il modello linguistico di grandi dimensioni (LLM). Questo è il modello che sta alla base di strumenti come ChatGPT, ingerendo grandi quantità di testo impara le relazioni semantiche tra le parole e utilizza questi dati per generare altro linguaggio.
Un altro esempio di modello è quello utilizzato per generare immagini, il modello a reti generative avversarie (GAN). Funziona mettendo due algoritmi uno contro l’altro, il primo ha il compito di generare dati che assomigliano a quelli di addestramento mentre il secondo ha il compito di capire se l’output è reale oppure generato.
I generatori di AI più diffusi
Ci sono diverse piattaforme che utilizzano l’AI generativa per creare contenuti:
ChatGPT: questo modello linguistico genera testo simile a quello prodotto da esseri umani. È utilizzata soprattutto per task di ricerca, strategia e creazione di contenuto.
DALL-E2: usato per creare immagini a partire da prompt di testo. Molto utile per generare contenuti creativi e di marketing.
GitHub Copilot: consente di creare codice informatico anche a chi non ha particolari conoscenze tecniche.
2 AI e assistenti personali
Hai presente quella volta in cui hai dimenticato l’anniversario con l* tu* partener e hai dovuto dormire sul divano per una settimana? 💔 O quell’appuntamento dal dentista che hai preso 3 volte di fila prima di riuscire ad andare?
Beh, finalmente potrai dire addio alle figuracce perché grazie agli assistenti personali potenziati dall’AI sarai in grado di ricordare anche il compleanno di tua suocera 😍
Cosa sono
Ci piace immaginarli come amic* sempre pront* a salvarti dall’ennesimo scivolone, ma in realtà sono agenti software virtuali progettati per assistere l* utenti in diverse attività grazie a tecnologie di intelligenza artificiale. In particolare usano l’elaborazione del linguaggio naturale, l’apprendimento automatico e altre tecniche di AI per comprendere e rispondere agli input in un modo simile a quello umano. Questi assistenti sono in grado di imparare preferenze, abitudini e stili comunicativi delle persone, così da creare esperienze più naturali e coinvolgenti.
Come funzionano
Per funzionare questi assistenti usano tecniche di generazione del linguaggio naturale e di apprendimento profondo. La comprensione del linguaggio naturale gli permette di comprendere e interpretare le richieste dell* utente. La capacità generativa, invece, è l’aspetto che rende possibile la creazione di risposte simili a quelle umane in grado di dare informazioni rilevanti e contestualizzate. Grazie all’apprendimento continuo derivante dalle interazioni con l* utente migliorano costantemente le prestazioni e si evolvono con l’evolversi delle necessità di chi li utilizza.
Gli assistenti personali più diffusi
Come per ogni ambito in cui l’AI viene utilizzata, anche nel caso degli assistenti vocali ci sono diverse possibilità di scelta. I più utilizzati sono:
Apple Siri: l’assistente vocale di Apple che fornisce supporto all* utenti iOS e macOS.
Assistente Google: disponibile su tutti i dispositivi Android e altre piattaforme, l’assistente di Google aiuta a svolgere attività, rispondere a domande e controllare dispositivi intelligenti.
Amazon Alexa: una delle assistenti più famose, Alexa è conosciuta per la sua facile integrazione con i dispositivi della casa.
Microsoft Cortana: Originariamente integrata nei dispositivi Windows, Cortana offre funzioni di assistenza e produttività ad attivazione vocale.
Applicazioni degli assistenti vocali
Oltre alle applicazioni personali gli assistenti vocali sono molto utili anche in diversi ambiti lavorativi.
Assistenza sanitaria: possono essere utili nel generare riassunti dettagliati della storia medica dell* pazienti. In questo modo il processo di cura può essere più preciso e immediato. Ma non solo, grazie a questi assistenti sarà possibile ricevere raccomandazioni mediche personalizzate e promemoria per i propri programmi di cura.
Produzione: nel settore manifatturiero possono essere utili nell’ottimizzazione dei processi produttivi creando programmi di manutenzione predittiva e migliorando quindi l’efficenza operativa. Possono essere di supporto anche nella progettazione e nel perfezionamento di prototipi di prodotto.
Risorse umane: in campo HR gli assistenti virtuali possono essere ottimi alleati nei processi di reclutamento grazie allo screening automatico dei CV. Possono anche assistere l* dipendenti fornendo informazioni sulle politiche aziendali e sui benefit.
Vendita al dettaglio: possono essere usati per migliorare l’esperienza d’acquisto fornendo raccomandazioni personalizzate sulla base delle esigenze dell* clienti. Ma non solo, possono aiutare anche l* dipendenti fornendo supporto in fase di inventario ottimizzando le procedure di rifornimento.
Assistenza clienti: sono in grado di gestire un’ampia gamma di richieste dando risposte immediate e accurate. Quando la domanda va oltre le loro competenze sono in grado di passare la richiesta all’assistenza umana. In questo modo migliorano la soddisfazione complessiva dell* utente.
3 AI e cybersecurity
Per evitare un attacco hacker basta cambiare password almeno una volta al mese. Sì, e per rimettersi in forma basta iscriversi in palestra. Sarebbe bello, ma purtroppo non è così 🥲
La sicurezza informatica è un ambito molto complesso, ecco perché introdurre l’AI nei propri processi di cybersecurity è fondamentale. L’intelligenza artificiale, infatti, può aumentare la protezione dei dati contro le minacce informatiche, è in grado di riconoscere modelli di comportamento nocivi e può automatizzare processi.
Come si applica l’AI alla cybersecurity
Se ti occupi di Cybersecurity puoi tirare subito un respiro di sollievo: l’AI non sarà in grado di sostituire il lavoro umano, ci sarà sempre bisogno di risolvere problemi e sfide più complesse. Però può aiutarti in moltissimi modi.
Uno dei principali vantaggi dell’AI è che può rispondere alle minacce in tempo reale. Analizzando enormi quantità di dati, infatti, questa tecnologia è in grado di rilevare minacce o scansionare l’intera rete andando a individuare possibili punti deboli.
Non solo, con l’AI sarà più facile rilevare comportamenti insoliti e limitare l’accesso ai sistemi, scoprendo così eventuali minacce prima ancora che possano essere dannose.
Grazie alla sua capacità di automatizzare alcune task l’AI può ridurre il verificarsi di errori umani eliminando la componente manuale da alcuni processi.
Perché è così importante?
Se la sicurezza informatica della tua azienda funziona, perché cambiare le cose?
La risposta è molto semplice: le organizzazioni criminali informatiche sono già un passo avanti.
Non solo per chi cerca di proteggere, ma anche per chi attacca, l’AI sta diventando una grande opportunità. Con l’AI nelle mani sbagliate, infatti, il numero di minacce e il potenziale distruttivo dei ransomware che colpiscono le reti continuano a crescere.
Ecco perché è così importante che chi si occupa di sicurezza informatica corra ai ripari introducendo l’intelligenza artificiale nei propri processi e sistemi difensivi.
Per proteggersi da queste nuove minacce si stanno diffondendo approcci più moderni come l’analisi del comportamento. Tutte le minacce informatiche devono mostrare un comportamento dannoso per avere successo, utilizzando l’AI per identificare questi comportamenti è possibile monitorare e rispondere in maniera più veloce e risolutiva.
Competenze necessarie per implementare l’AI nella cybersecurity
Tutto bellissimo, ma come si fa?
Per implementare tecnologie di intelligenza artificiale nei sistemi di sicurezza informatica non basta volerlo, servono persone competenti.
Stiamo parlando di persone in grado di comprendere sia i principi di funzionamento dell’AI che quelli della sicurezza informatica. Questi ruoli richiedono formazione ed esperienza nella modellazione dei dati di apprendimento automatico, nelle reti neurali profonde, nella modellazione del linguaggio e nell'analisi del comportamento. In più devono avere una buona comprensione dei principi di cybersecurity in modo da poter unire le due discipline al meglio.
Insomma le possibilità dell’AI in ambito di cybersecurity sono tante, molte delle quali ancora da esplorare. Per rimanere al passo e garantire una sicurezza adeguata però è necessario iniziare a introdurle subito nel proprio sistema di sicurezza.
Conclusioni
Come dicevamo all’inizio, l’AI non solo è il futuro ma è anche il presente in moltissimi ambiti e restare al passo può essere difficile.
Ecco perché in collaborazione con Hyper Island e Nuclio abbiamo creato l’Artificial Intelligence Academy. La prima accademia di intelligenza artificiale in Europa, pensata per chi vuole approfondire le infinite possibilità di questa tecnologia. Dai uno sguardo ai nostri corsi qui link.