Professionisti HR al pc
Professionisti HR al pc

 

In un mondo del lavoro in continua trasformazione, dove competenze tecniche e soft skill devono evolversi con la stessa rapidità con cui cambiano i mercati, la formazione interna non è più un benefit: è una strategia di sopravvivenza. Ma attenzione a non confondere gli strumenti. Coaching, mentoring e training non sono sinonimi: ognuno ha obiettivi, metodi e impatti molto diversi. Capirne le differenze è il primo passo per costruire un ambiente di lavoro in grado di valorizzare davvero le persone.

Il training sviluppa competenze, ma da solo non basta

Il training (o formazione) è il più strutturato dei tre approcci. Ha un obiettivo chiaro: trasferire conoscenze o abilità specifiche. Pensiamo ai corsi su software, processi aziendali, metodologie come Agile o strumenti come Excel avanzato. È un’attività spesso frontale o laboratoriale, con materiali, esercizi, test.

Le aziende lo implementano per aggiornare competenze tecniche o introdurre nuovi processi. E funziona, ma solo se inserito in una strategia più ampia. Perché il training insegna il come, ma non sempre aiuta a sviluppare consapevolezza, autonomia e crescita personale. Ecco dove entrano in gioco coaching e mentoring.

Il coaching sviluppa il potenziale individuale

Il coaching non insegna: fa emergere. Si basa su un processo di ascolto, domande potenti e riflessione guidata, con l’obiettivo di aiutare la persona a trovare dentro di sé le risposte. Il coach non dà soluzioni, ma stimola consapevolezza, responsabilità e azione. Il contesto tipico è quello manageriale: il coaching è molto usato per accompagnare leader in momenti di transizione, cambiamento o crescita.

Il mentoring trasmette esperienza e crea cultura

A differenza del coach, il mentor condivide attivamente la propria esperienza. Si tratta di una relazione più informale e di lungo periodo, in cui un professionista più esperto accompagna un collega più giovane, o meno esperto, nel suo percorso. Il mentor offre consigli, racconta successi ed errori, aiuta a navigare la cultura aziendale e i passaggi di carriera.

Come scegliere lo strumento giusto (e come implementarli insieme)

La chiave non è scegliere uno tra coaching, mentoring e training, ma capire quando attivarli. Se serve sviluppare una competenza concreta, come l’utilizzo di uno strumento, allora il training è la strada giusta. Se un manager ha bisogno di affrontare una nuova sfida di leadership, il coaching sarà più utile. Se vogliamo creare relazioni intergenerazionali o accompagnare un neoassunto, il mentoring fa al caso nostro.

Nelle aziende più evolute, questi tre strumenti convivono in un ecosistema di apprendimento continuo. Il segreto sta nell’integrarli con intelligenza:

Inizia mappando i bisogni: ogni team ha obiettivi diversi, e quindi bisogni di apprendimento differenti. Coinvolgere le persone in questa analisi è il primo passo per costruire un piano formativo efficace e partecipato.

Forma i formatori: chi fa coaching o mentoring interno deve essere formato a sua volta. Il rischio di improvvisazione è alto, e può generare frustrazione o addirittura danni. Esistono percorsi certificati per manager-coach o mentor interni che possono essere un ottimo investimento.

Crea spazi e tempi: per funzionare, coaching e mentoring hanno bisogno di continuità. Serve una cultura aziendale che legittimi questi momenti come parte integrante del lavoro, non come “extra” da fare fuori orario.

Misura e ascolta: non basta attivare i programmi. È fondamentale monitorarne l’efficacia con feedback, KPI qualitativi e quantitativi, e aggiustare il tiro in base all’evoluzione dell’azienda.

Il tuo ruolo nella trasformazione parte da qui

Il futuro delle aziende passa dalla capacità di far crescere le persone, non solo di formarle. Se vuoi diventare protagonista di questo cambiamento scopri anche tu il Master Part Time in Risorse Umane & People Management di Talent Garden  ti offre gli strumenti per progettare strategie di sviluppo realmente impattanti, integrando coaching, mentoring e formazione in un approccio sistemico e centrato sulle persone.


 

Articolo aggiornato il: 01 agosto 2025
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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