Il Design è gratificazione. Ecco perché una carriera nel settore UX Design potrebbe essere una scelta vincente
Quanto bisogno abbiamo di esperienze gratificanti?
Molto. Anzi moltissimo. Pensateci: qualsiasi vostra interazione con un prodotto, un servizio o un sistema si trasforma in una “relazione” solamente quando a definirla è stata un’esperienza che avete giudicato gratificante.
Per cui a questo punto potreste chiedervi se una carriera da UX Designer (il professionista che ha il compito di curare l’esperienza degli utenti) potrebbe garantirvi soddisfazioni finanziarie o professionali adeguate.
Iniziamo da qualche dato:
- Vi siete mai chiesti, per esempio, cosa rende i vostri smartphones così irresistibili? La riposta si nasconde in una combinazione incredibilmente efficiente tra semplicità di utilizzo, velocità del servizio e personalizzazione dell’offerta, che spesso ci viene offerta gratuitamente (o almeno così ci piace pensare). A proposito di esperienze gratificanti con i nostri smartphone: nel mondo Il numero di abbonamenti di telefonia cellulare supera quello degli abitanti del Pianeta sono 8,3 miliardi (dati Ericsson Mobile Report 2023) e, mediamente, ciascuno di noi spende oltre 3 ore al giorno, con una nuova interazione ogni 4 minuti.
- Potete anche guardare al rovescio della medaglia se vi convince di più. Le aziende che non investono nell’esperienza dei propri utenti incontrano molte difficoltà nel fidelizzare la propria clientela. Si stima che addirittura il 27% degli acquirenti online abbandoni un ordine quando il processo di checkout è troppo lungo o complicato. Un altro 35% si ferma anche prima: quando scopre di dover creare un account per continuare nell’acquisto.
- Una cattiva esperienza utente può trasformarsi nel peggior incubo di un’azienda. Pensate che nel 2011 la Ford ha avuto un crollo dal 5° al 23° posto nella classifica della qualità percepita dai clienti a causa delle numerose lamentele sulla scarsa intuitività e complessità del sistema MyFord Touch (utilizzato per controllare i sistemi di intrattenimento, climatizzazione e navigazione). L’anno successivo Ford è scesa ulteriormente al 27° posto.
Per cui, ricapitolando: in un mondo in cui la gratificazione rappresenta sempre più il confine tra una storia di successo e un fallimento, le aziende hanno un disperato bisogno di UX designer che possano aiutarle a individuare le soluzioni migliori per gestire i propri clienti.
1984: quando realizzammo che gratificazione e design andavano mano nella mano
Va bene, ci piace essere gratificati dalle cose che ci circondano. Sì, ci piace davvero molto vivere esperienze visive, uditive, tattili o sensoriali da cui usciamo arricchiti.
Ma è sempre stato così?
Forse sì. Del resto, è vero o no che la capacità di vendere un'esperienza è l’anima del commercio? C’è però un momento storico ben preciso in cui ci siamo resi tutti conto del fatto che l’intrattenimento e la gratificazione erano divenuti tutt’uno con la gran parte dei prodotti in commercio, soprattutto quelli tecnologici.
L’anno è il 1984. Due designer, Richard Saul Wurman e Harry Marks, creano un evento che meno di dieci anni più tardi diverrà un formato largamente riconosciuto e celebrato nel settore dei discorsi pubblici: le conferenze TED. Il catalogo TED oggi include ben 4300 video, e i TEDtalk (che sono seguiti abitualmente da 68 milioni di persone) finora sono stati visti 5,8 miliardi di volte.
Ma torniamo a Wurman e Marks. La loro intuizione era semplice ma brillante. I due si erano resi conto che la tecnologia, l’intrattenimento e il design – che fino a quel momento erano rimasti sostanzialmente separati – stavano crescendo in sincronia e iniziavano a convergere verso la stessa direzione. Tra le novità che vennero presentate durante quella prima conferenza TED c’erano il compact disc, l’ebook e la grafica 3D.
Sono passati quasi 40 anni. Da allora la user experience ha fatto passi da gigante. Ne abbiamo parlato nel 2019 intervistando Mark Swaine, un leader internazionale nel settore. Mark ci ha detto che il presente e il futuro dell’esperienza utente sarà sempre più nella sublimazione delle 3 caratteristiche chiave (velocità, semplicità, individualità) che non definiscono solamente le nostre interazioni con i prodotti che ci circondano (quella che chiamiamo “esperienza utente”) ma sono anche la chiave per tutte le aziende e i professionisti intenzionati a offrire un servizio apprezzato ai propri clienti.
Semplicità, velocità e singolarità digitali: i punti chiave dell’esperienza utente
Diamo un’occhiata da vicino ai punti chiave dell’esperienza utente, iniziando dalla semplicità.
C’è un celebre designer statunitense, si chiama John Maeda, che da qualche anno lavora a un progetto di ricerca chiamato “SIMPLICITY”, il cui scopo è trovare soluzioni utili per semplificare in modo radicale la vita delle persone rispetto alla crescente complessità che le circonda.
Maeda cita due esempi di semplicità che hanno fatto la fortuna delle aziende che li hanno adottati.
- Il primo è l’oramai iconico IPod Shuffle della Apple, un oggetto che ha trasformato radicalmente il modo di ascoltare la musica. La cosiddetta “opzione casuale”, tanto per citare una delle caratteristiche di quel bellissimo oggetto, rivoluzionò l’approccio all’ascolto, introducendo un’alternativa originale alla ricerca di un brano specifico. Dal 2001, anno di lancio del prodotto, al 2021 la Apple dichiara di aver venduto ben 450 milioni di iPod in tutto il mondo. Un successo commerciale che ha pochi eguali nella storia.
- Il secondo è la “barra di avanzamento” che ci mostra in tempo reale il completamento di un’azione sul computer (il download di un nuovo programma, per esempio). Nella percezione degli utenti, la barra ha ridotto la percezione del tempo trascorso, rendendo quindi l’esperienza più piacevole.
Al giorno d’oggi l’esperienza utente è un criterio essenziale per decretare il successo della stragrande maggioranza dei prodotti e servizi di cui ci serviamo quotidianamente. State visitando un sito web? La regola che ha ispirato chi lo ha progettato è l’usabilità: cioè di non farvi impiegare più di 3 click per trovare l’informazione di cui avete bisogno. Siete amanti del caffè al mattino? Per la maggior parte di noi (inclusi gli italiani!) bastano una capsula e pochi movimenti per avere la tazzina calda in mano.
Dopo la semplicità, c’è la rapidità con cui i prodotti ci vengono offerti a definire le nostre esperienze da utenti. Guardate questi dati:
- I clienti di Amazon Prime sanno di poter contare sulla consegna del prodotto che hanno acquistato entro 24 ore. Nel 2020, Amazon Prime ha totalizzato oltre 200 milioni di membri in tutto il mondo e tra Dicembre 2017 e Dicembre 2020 la percentuale dei venditori di Amazon Marketplace che offrono la spedizione Prime è aumentata del 17,12%.
- Gli utenti di WhatsApp possono ascoltare i messaggi vocali al doppio della velocità, risparmiando tempo. L’applicazione di messaggistica istantanea più nota al mondo raccoglie 41 milioni di messaggi al minuto a livello globale. Nel 2022 è stata la quarta applicazione con il maggior numero di download globalmente.
- I possessori di una carta di credito o di debito del circuito VISA portano a compimento 6.000 operazioni ogni minuto, per un totale di oltre 2 miliardi di dollari.
Mettere la velocità al centro dell’esperienza utente è una sfida quotidiana per i designer, le aziende e i professionisti. Lo dicevamo prima, ricordate? Basta anche una sola brutta esperienza e oltre il 60% dei vostri clienti potrebbe decidere di spostare altrove la propria attenzione. Se le persone non riescono a interagire in modo soddisfacente con il prodotto o con il servizio, semplicemente perdono l’interesse nell’acquisto.
Semplicissimi e velocissimi: è quello che gli utenti si aspettano dai prodotti e dai servizi che acquistano. Ma non basta. Perché un’esperienza sia realmente gratificante l’utente ha bisogno di sentirsi unico, coccolato dall’azienda. A nessuno piace essere un numero tra i tanti. Ecco perché la terza – e ultima – caratteristica dell’esperienza utente è la singolarità.
Vi raccontiamo una storia.
Nel 1988 Steve Jobs, al tempo amministratore delegato di Apple, lancia il primo iMac durante una celebre presentazione al pubblico. In quella occasione, Jobs spiega che la lettera I che precede il nome del prodotto sta per “Individuo” e che da quel momento avrebbe accompagnato tutti i futuri prodotti dell’azienda di Cupertino. Ecco il concetto di “singolarità”: esperienze disegnate per non essere solamente speciali, ma anche, in qualche misura, uniche per gli utenti.
Nel mondo della tecnologia, tutto quello che vi viene offerto ha un tocco di personalizzazione. Pensateci. Il cibo che acquistate attraverso un servizio di delivery non è solamente buono, risponde perfettamente ai vostri gusti. I navigatori digitali ci indicano la strada più conveniente per giungere a destinazione. Le parole che impariamo sulle applicazioni che insegnano lingue straniere sono scelte in base ai progressi che abbiamo fatto e alle nostre conoscenze linguistica di partenza. Addirittura gli incontri sentimentali che promuovono le applicazioni per appuntamenti romantici ci vengono presentati come le nostre future anime gemelle.
Cosa serve per essere un bravo designer?
Cosa occorre a un designer per restituire a tutti un’esperienza unica? Sicuramente occorrono le caratteristiche fondamentali di coloro che si avvicinano a Talent Garden ed entrano a far parte della nostra comunità: una buona dose di creatività e curiosità, per iniziare. Un pizzico di flessibilità e, per finire, tanta empatia e tanto entusiasmo.
A questo punto è probabile che vi starete chiedendo se, tutto sommato, una carriera da UX designer (ossia il/la professionista che cura lo User Experience Design) potrebbe regalarvi belle soddisfazioni economiche e professionali.
Facciamo rispondere ai numeri.
- Secondo uno studio Glassdoor del 2019, la progettazione UX è il sesto lavoro entry-level più retribuito. Lo stipendio medio per un designer UX negli Stati Uniti è in media di 117,234 dollari statunitensi. Un progettista junior raggiunge 89,379 dollari, mentre un senior può arrivare a superare i 126.265 dollari statunitensi l’anno. Niente male vero?
- CareerKarma nel 2022 ha inserito la progettazione UX nella classifica dei lavori entry-level più retribuiti. Lo conferma questa grafica del 2023:
- In Italia, il salario medio di un UX designer nel 2023 è di €27,511. In Spagna un UX designer senior può arrivare a guadagnare fino a €48,105 l’anno. In Austria la retribuzione annuale si aggira sui €44,866, mentre il Danimarca e Irlanda, siamo rispettivamente sulle 399,662 corone e €45,000.
Per le aziende che investono in modo adeguato sul design, i benefici sono tangibili:
- Aumenta, anzitutto, il ritorno sull’investimento. Le prime 10 società leader nell’applicazione della User Experience, nel 2016 hanno sovraperformato l’indice Standard & Poor’s (ossia l’insieme delle 500 più grandi società quotate in borsa negli Stati Uniti, ponderate per la loro capitalizzazione di mercato), con quasi il triplo dei rendimenti. In media, ogni dollaro investito in esperienza utente ne rende 100.
- Aumentano anche le vendite. Le aziende con il più alto investimento in UX, quelle che chiamiamo “Design Unicorns”, nel 2016 hanno visto le loro vendite aumentare di ben 75% (a fronte delle aziende semplicemente “design-centric”, per cui l’aumento delle vendite si è fermato al 60%).
- E, per finire, si riducono i rischi di perdita dei clienti. Per esempio nel 2023 il tasso medio di abbandono del carrello e-commerce è sceso al 69,82% in tutti i siti in cui l’azienda ha curato l’ottimizzazione per il mobile.
Per concludere
Abbiamo iniziato parlando di interazioni tra cliente e prodotto come la base su cui sviluppare una relazione fruttuosa e gratificante tra il primo e il secondo.
Tutto questo, abbiamo detto, rende una carriera nel settore del UX design una scelta strategica, soprattutto per coloro che sono in cerca di buone occasioni di sviluppo professionale e retributivo, in un mondo delle professioni sempre più turbolento.
E per il futuro? C’è tanto che bolle in pentola. Primo tra tutti il settore dell’intelligenza artificiale, da cui ci aspettiamo enormi novità per tutto il settore dell’esperienza utente. E poi, importantissimi, anche i temi dell’accessibilità e dell’inclusione, del minimalismo e della velocità.
Una cosa è certa: il futuro, qualunque sia, sarà sempre più definito dalle nostre esperienze. Perché – allora – non prendere al volo l’opportunità? Potrebbe essere l’occasione di fare realmente la differenza.