Cosa sono la creatività e il pensiero laterale – e perché sono così importanti?

Steve Jobs diceva che la creatività è sostanzialmente la capacità di collegare tra loro le cose – ed è proprio così. A prima vista, i creativi possono apparirci come persone pigre o inconcludenti perché non contribuiscono molto alla realizzazione delle cose. Il più delle volte si limitano a osservare qualcosa che gli altri non vedono – ma che presto diventerà evidente a tutti, al punto da farci dire “come ho fatto a non pensarci io?”. 

La creatività è quindi un processo mentale, grazie al quale alcuni di noi sono in grado di generare idee inedite, spesso combinando elementi già esistenti in modi che nessuno aveva pensato prima. Nelle culture greca e romana, la creatività era spesso vista come un dono degli dei. Poeti, artisti e filosofi venivano considerati ispirati dalle Muse, vere e proprie divinità che conferivano il potere di creare opere eccezionali. Poi, durante il Medioevo, la creatività venne associata allo spiritualismo, facendo dei creativi dei medium tra l’uomo e Dio. 

Qualche secolo più tardi, a partire dal Rinascimento fino all’età moderna, la creatività inizia a diventare umano-centrica. Non è più solo una caratteristica degli artisti, ma diventa un tratto comune orizzontale a persone che operano in molti altri settori. Quello scientifico, ad esempio. Oppure quello tecnologico e imprenditoriale, dove, grazie alla creatività, vengono fatte nuove scoperte scientifiche, si perfezionano innovazioni tecnologiche e si ideano e poi portano a compimento nuove strategie di business.

Quando, nel XX secolo, con lo sviluppo della psicologia e delle scienze sociali, la creatività inizia a essere studiata in modo più approfondito, psicologi come Sigmund Freud e Carl Jung ne indagano le radici nella mente umana; mentre altri, come Mihaly Csikszentmihalyi, sviluppano teorie come quella del “flusso” che servono a spiegare come si manifesta il processo creativo.

Ed è proprio qui che si colloca la teoria del pensiero laterale, teorizzata da Edward de Bono, che la descrive come approccio alla risoluzione dei problemi che si discosta dal tradizionale “pensiero verticale” (che è logico e lineare). 

Il pensiero laterale enfatizza l’importanza di considerare prospettive diverse e di esplorare soluzioni non convenzionali. De Bono parla di “pensiero a sei cappelli”, un framework concettuale per esaminare i problemi da diverse angolazioni (tra cui quella emotiva, quella logica, quella creativa), facilitando in tal modo la generazione di soluzioni innovative.

Da Edward de Bono in poi, tantissimi autori hanno provato a sviluppare nuove prospettive e metodologie per sviluppare il campo del pensiero laterale. Per esempio Teresa Amabile, una psicologa e ricercatrice, ha studiato il clima creativo nelle organizzazioni, sostenendo che un ambiente di lavoro che supporta l’espressione delle idee e la sperimentazione può favorire la creatività tra i dipendenti. Amabile, in sostanza, dice che la libertà di esplorare e di fallire senza paura di critiche è l’ingrediente essenziale per stimolare la creatività.

Volete qualche esempio concreto? Eccovene quattro:

  1. Cominciamo da Tesla, una delle creature di Elon Musk. Cos’è esattamente Tesla, ci avete mai pensato? Un’azienda automobilistica, certo. Ma anche molto di più. Un’azienda che ha rivoluzionato la stessa industria automobilistica, introducendo non solo veicoli elettrici, ma anche batterie ricaricabili innovative che hanno ridefinito gli standard di durata e prestazioni nel settore. Insomma, un’idea creativa che ha sfruttato soluzioni tecnologiche avanzate per trasformare in modo radicale e definitivo interi mercati.
  2. Un altro caso di studio eclatante: Airbnb. Un sito per prenotazioni online? Una struttura alberghiera allargata? Un tour operator? Cos’è davvero Airbnb? Forse la definizione più corretta è quella di piattaforma di condivisione di case che ha saputo trasformare radicalmente l’industria dell’ospitalità, permettendo ai proprietari di affittare spazi in modo flessibile e accessibile. Un vero e proprio modello di business non convenzionale, grazie al quale – vi piaccia o meno – è stato ridefinito il concetto di viaggio e sono state create nuove opportunità economiche per milioni di persone in tutto il mondo.
  3. Continuiamo il nostro viaggio nella creatività in azienda con Netflix. Se oggi avete l’abitudine di sedere sul divano e scegliere qualcosa da vedere, scorrendo con il telecomando, è grazie ad aziende come Netflix, che ha trasformato la fruizione dei contenuti multimediali con il modello di streaming on-demand. A fare la differenza è stata la capacità di Netflix di rispondere alle preferenze degli utenti e di anticipare le tendenze di consumo. Al punto che oggi Netflix sta virando verso un nuovo modello di business. Non più solo distributore, ma sempre più spesso creatore di contenuti originali.
  4. Chiudiamo con Apple: Apple ha introdotto l’iPhone, un dispositivo solo che fa il lavoro del telefono, del ripetitore di musica e di portale di accesso a internet – tutto in un’unica piattaforma. In questo modo è stato trasformato il settore dei dispositivi mobili ed è stato mostrato come l’innovazione attraverso il pensiero laterale possa creare prodotti che cambiano radicalmente il modo di vivere delle persone.

Va bene, a questo punto cosa siano creatività e pensiero laterale e quanto siano importanti dovrebbe esservi chiaro. 
Ma se la creatività e il pensiero laterale sono davvero così fondamentali per definire i successi artistici, tecnologici, scientifici e imprenditoriali che entusiasmano, intrattengono e in alcuni casi assistono anche milioni di persone – la domanda successiva è: come facciamo a coltivarle? Si può “diventare” creativi? Si può imparare a pensare lateralmente? Come si fa a sfruttare queste doti per crescere a lavoro? 
Per rispondere, dobbiamo prima imparare a comprendere il valore delle soft skill.

Parliamo di soft skill e di professioni. Un binomio vincente?

Dicevamo delle soft skill – ossia delle competenze trasversali che riguardano l’interazione, la comunicazione e la gestione delle relazioni interpersonali. 
È chiaro che nel contesto del lavoro moderno, dove la collaborazione e l’adattabilità diventano fattori cruciali per l’evoluzione personale e la crescita, soft skill come la creatività giocano un ruolo fondamentale per aiutare un lavoratore a raggiungere i propri traguardi e un’azienda a migliorare le prestazioni. 
Diciamolo in modo diversi: la creatività, in sostanza, non è più solo una risorsa per innovare e risolvere problemi, ma è anche un elemento chiave per migliorare l’ambiente di lavoro e aumentare l’engagement dei dipendenti. Le aziende che incoraggiano la creatività tra i loro dipendenti spesso vedono un aumento della motivazione, della soddisfazione sul lavoro e della produttività complessiva.

Non è certo un caso se sono sempre più numerose le aziende che mettono le soft skills al centro quando si parla di risorse umane e di valorizzazione della forza lavoro. 

  • Prendete l’esempio di Unilever. Questo grande colosso internazionale si impegna a promuovere un ambiente di lavoro inclusivo che valorizza la diversità di prospettive e incoraggia l’innovazione attraverso programmi che favoriscono la collaborazione e la condivisione di idee tra i dipendenti. A tal fine Unilever ha istituito un Consiglio Globale per la Diversità che guida la visione, la governance e la definizione degli obiettivi per l’inclusione e la diversità in tutta l’azienda. 
  • Oppure pensate a SAP, leader nel settore del software, che investe nella formazione delle soft skills per migliorare le competenze di comunicazione e di leadership tra i suoi dipendenti, facilitando la creazione di team coesi e produttivi. Per questo l’azienda ha creato la piattaforma SAP Learning Hub, attraverso cui offre una vasta gamma di risorse per sviluppare soft skills essenziali, come la comunicazione, il team building, la leadership e la gestione dello stress. 
  • Altro esempio eccellente è Skyscanner: questo famosissimo motore di ricerca per viaggi, promuove l’adattabilità e la creatività tra i suoi dipendenti per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato globale del viaggio, migliorando così la qualità del servizio offerto ai clienti. Per questo l’azienda incoraggia l’uso di tecnologie per la collaborazione virtuale e il brainstorming, favorendo l’interazione e lo scambio di idee tra team dispersi in zone geografiche anche molto lontane. Inoltre, promuove attività e pause creative che permettono ai dipendenti di staccarsi dalle routine quotidiane e dedicarsi a esercizi che stimolano il pensiero creativo.
  • Quarto esempio è Siemens, che ha implementato programmi di sviluppo delle soft skills che enfatizzano l’importanza della gestione del cambiamento e della capacità di lavorare in team tra i suoi dipendenti, preparandoli ad affrontare sfide complesse in un mercato globale. È il caso, tra gli altri, del programma di sviluppo delle competenze offerto attraverso la Siemens Learning Campus, che include corsi su comunicazione efficace, gestione del cambiamento e collaborazione. Questi corsi sono progettati per migliorare le capacità interpersonali e preparare i dipendenti a lavorare in ambienti dinamici e in continua evoluzione. 
  • Ultimo esempio: Zalando. Questo importante rivenditore di moda online, promuove la creatività tra i suoi dipendenti attraverso l’innovazione nei processi di design e di esperienza utente, creando così un ambiente di lavoro dinamico e stimolante. Tra le iniziative che ha implementato l’azienda c’è il progetto “redeZIGN for circularity”, in collaborazione con la Ellen MacArthur Foundation, per promuovere il design circolare e la sostenibilità.
Nessuna controindicazione quindi? Non esageriamo. Come ogni cosa, anche la creatività può avere effetti indesiderati di cui è utile sapere di più. 
Per esempio, se pensiamo alla creatività in termini organizzativi, e immaginiamo che un’azienda che voglia incentivare il pensiero creativo dei propri dipendenti dia loro massima libertà rispetto allo spazio e al tempo di lavoro, dobbiamo anche accettare il costo implicito di questa flessibilità. Non a caso, da quando il lavoro ibrido ha preso piede, nelle aziende spesso si spreca molto tempo a cercare di coordinarsi sugli orari in presenza e a distanza. Il Wall Street Journal e Brian Elliott (consulente ed ex dirigente di Slack) hanno trovato addirittura un nome a questo fenomeno. Lo chiama “Coordination Tax”, cioè la tassa che pagano le aziende (e spesso anche i dipendenti) per tenere insieme organizzazioni che alternano il lavoro da casa con quello dall’ufficio.
Un altro costo implicito della creatività riguarda tutti i settori industriali che sono interessati dalla pressione per la creatività e per questo incorrono in nuove spese per tenere il passo con i tempi e le trasformazioni. 
Volete un esempio? Rimaniamo nel contesto della flessibilità. Recentemente il Financial Times ha scritto dei negozi di parrucchiere londinese che sono costretti a investire molto per il potenziamento delle reti Wifi (inserendo prese extra, porte Usb e aree silenziose) 

proprio per permettere ai clienti di lavorare mentre tagliano i capelli o sono in posa per la tintura.

Creativi si nasce?

Non abbiamo ancora risposto a una domanda, se cioè la creatività e il pensiero laterale si possono coltivare, imparandole come vere e proprie materie, alla pari di un qualsiasi percorso di formazione tradizionale. 

Meglio essere chiari da subito. Le opinioni sul punto sono molto divise. Per alcuni si nasce creativi e per altri lo si diventa. Noi, che crediamo nell’opportunità di dare a tutti una chance, vogliamo pensare che abbiano ragione i secondi, e provare a chiudere questo post con un po' di idee per chi vuole essere creativo.

Ecco nove consigli utili. 

  • Primo, coltiva la curiosità. Siate sempre aperti a nuove idee, concetti e approcci per stimolare la vostra creatività e – perché no – quella di chi vi circonda. Ci sono anche aziende che offrono spazi per farlo. Google, ad esempio, è famosa per il suo approccio al “tempo per progetti speciali”, che consente ai dipendenti di dedicare una parte del loro tempo di lavoro a esplorare progetti innovativi. Questa pratica ha portato a sviluppi significativi come Gmail, Google Maps e molte altre innovazioni.
  • Secondo, praticate la divergenza e la convergenza. Generate molte idee diverse e poi selezionate le migliori per svilupparle in soluzioni concrete.
  • Terzo, esplorate nuove prospettive. Guardate i problemi da diverse angolazioni per scoprire soluzioni innovative e non convenzionali. Vi abbiamo portato moltissimi esempi nelle pagine precedenti. L’approccio è lo stesso. Aziende come Virgin Group, guidata da Richard Branson, hanno fatto della creatività il loro core business e motore di crescita in vari settori, dalla musica all’aviazione, dimostrando proprio questo: un approccio creativo può aprire nuove opportunità di business.
  • Quarto, promuovete la collaborazione. Potreste avere l’impressione di perdere tempo, ma la realtà è che più lavorate con i vostri colleghi per condividere idee e creare sinergie e migliori saranno i risultati ai quali giungerete. Ci sono addirittura realtà imprenditoriali che sviluppano prodotti attraverso cui comunità larghe di professionisti possono incontrarsi e collaborare. Un esempio: la suite di software Creative Cloud di Adobe, che offre agli artisti e ai designer gli strumenti necessari per esprimere le loro idee in modo innovativo.
  • Quinto, tenere un diario delle idee. Annotate le vostre idee, riflessioni e ispirazioni per alimentare continuamente la vostra creatività e il vostro pensiero laterale.
  • Sesto, ampliate le vostre competenze. Dovete investire nel vostro sviluppo personale e professionale acquisendo nuove competenze e conoscenze che possono arricchire il vostro bagaglio creativo. Approfondite le vostre capacità di pensiero laterale e creativo partecipando a programmi formativi dedicati che stimolano l’innovazione. Sapevate che noi di Talent Garden offriamo corsi per adeguare e aggiornare le vostre competenze?
  • Settimo: accettate il fallimento come opportunità di apprendimento. Se riuscirete a imparare dai vostri errori e utilizzare le esperienze negative come trampolino di lancio per migliorare la vostra capacità di risolvere problemi in modo creativo, sarete già un passo avanti rispetto alle persone incapaci di gestire le proprie sconfitte professionali e personali.
  • Ottavo: trovate un equilibrio tra lavoro e relax. Il riposo e il tempo libero possono rinnovare la vostra creatività e aiutarvi a mantenere una prospettiva fresca e innovativa rispetto ai problemi.
  • Nono, praticate il più possibile la risoluzione creativa dei problemi. È chiaro che senza allenamento non si va da nessuna parte, mai. Per cui imparate a sfidare i problemi utilizzando tecniche di pensiero laterale e creativo per identificare soluzioni uniche e efficaci.
Buona fortuna con la vostra prossima mossa creativa!
Articolo aggiornato il: 26 luglio 2024
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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