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Abbiamo fatto due chiacchiere con Sergio Panagia, Partner e CTO di Moze, studio italiano di designer e developer, che aiuta imprenditori e aziende a trasformare un'idea di business in un prodotto digitale di successo.

Quando e com'è nata Moze?

Moze nasce nel 2012 come boutique di qualità nel web design grazie a Matteo Montolli e Giovanni Zennaro. Nel 2013 lascio il mio lavoro in Mondadori per diventare loro socio. La crescente sensibilità legata all’importanza della UX ci ha offerto l’occasione di lavorare con molte aziende e startup sui loro prodotti digitali, come nella bellissima collaborazione nata con Wanderio e i suoi fondatori. In questi anni abbiamo investito per trasformare quella che era una promettente web agency in uno studio di professionisti, alla ricerca dell’eccellenza nel design e nella tecnologia. Ci piace affiancare aziende e imprenditori nei loro progetti, partendo dalla radice dei problemi e delle aspettative degli utenti a cui ci rivolgiamo. Oggi il team di Moze conta 13 persone: nessuna struttura gerarchica rigida, piena autonomia organizzativa a partire da obiettivi condivisi.

Come funziona il vostro business?

Un grande traguardo è stato convincere le aziende a smettere di fare outsourcing di progetti software nella modalità tradizionale: infiniti documenti di specifiche e roadmap rigide, che non permettono di adeguare il progetto all’attività di user research in corso d’opera o ai cambiamenti del mercato. Oggi non lavoriamo ad un progetto con l’obiettivo di spuntare una lista di requisiti software, o di inseguire una deadline formale. Lavoriamo invece per portare valore al cliente del nostro cliente: le persone che nella vita reale useranno l’app o la piattaforma web che stiamo progettando. Lavoriamo per obiettivi: seguiamo l'approccio di lavorazione “Agile”, i nostri clienti ci ricompensano per periodi di lavorazione “Sprint” (E.g., bisettimanali) legati a specifici goal condivisi. Questo permette di reagire rapidamente a cambiamenti in corso d'opera e a non rimanere intrappolati nella burocrazia.

Cosa sono i Design Sprint e come possono aiutare un team o un imprenditore?

La nostra ambizione in ogni progetto è creare prodotti che migliorino l'esperienza quotidiana delle persone trovando nuovi modi, più semplici e innovativi, per risolvere i loro problemi. Per raggiungere a questo obiettivo consigliamo di iniziare il percorso di sviluppo prodotto con un piccolo esercizio: il Design Sprint. In soli 5 giorni è possibile passare da un'idea di business ad un prototipo funzionante, raccogliendo e analizzando feedback direttamente dalle persone più importanti: gli utenti per cui questi prodotti sono pensati. Inventato dal fondo di investimento di Google (GV) per comprendere le reali potenzialità delle startup su cui investire, il Design Sprint è utile a imprenditori e aziende perché permette di fare investimenti più accurati in termini di tempo e denaro. Aiuta a comprendere come le persone percepiscono il problema che si intende risolvere, a capire in anticipo come queste si relazionano con la soluzione concepita. Per noi è stato decisivo nell'avviare molti progetti con il piede giusto; in altri casi ci ha indirizzati verso ulteriore ricerca, fino a consigliare ai nostri clienti di accantonare un progetto perché troppo rischioso.

Siete ormai dei veterani di Talent Garden: cosa vuol dire per voi lavorare in questa community?

Talent Garden è da sempre occasione di confronto e dialogo con altre realtà nei settori più diversi. Tutte queste realtà hanno un touchpoint digitale attraverso cui raccontano o vendono i loro prodotti e servizi. Uno dei comuni denominatori tra settori diversi è proprio il digital product design e, essendo questo il nostro pane quotidiano, facciamo facilmente amicizia con tutti.
Articolo aggiornato il: 09 agosto 2023
Talent Garden
Scritto da
Talent Garden, Digital Skills Academy

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