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Ok, lo sappiamo: ogni anno si sente dire “questa tecnologia cambierà tutto”. Ma il 2025? Sarà l’anno in cui certe innovazioni smetteranno di essere un'opzione e diventeranno una necessità. L’intelligenza artificiale è stata la buzzword di questo 2024, tutti ne hanno parlato, 100 pilot ma poi? Poca concretezza fino ad oggi.

Il 2025 però sarà l’anno del cambiamento, non è più questione di se, ma di quando. Vediamo quali sono i trend e le tecnologie che stanno riscrivendo le regole e come puoi preparare la tua azienda per cavalcare quest'onda senza farti travolgere.

Agenti AI (con un occhio all'AI Act)

Non parliamo solo di ChatGPT che scrive testi o MidJourney che disegna immagini. Qui si parla di AI che prende decisioni per te. Gli “agenti AI” non sono solo uno strumento: sono alleati strategici che possono automatizzare flussi di lavoro, analizzare miliardi di dati in tempo reale e suggerire (o persino attuare) le mosse migliori. Il founder di Invidia settimana scorsa ha detto che i dipartimenti IT diventeranno i dipartimenti HR degli AI Agent.

Cosa significa per le aziende?

Entro il 2025, si prevede che gli agenti AI diventeranno più sofisticati e autonomi, rivoluzionando il modo in cui interagiamo con la tecnologia e automatizziamo compiti complessi. Questi agenti alimentati dall'AI evolveranno da semplici assistenti a risolutori di problemi proattivi, capaci di gestire una vasta gamma di compiti digitali con un intervento umano minimo. Si prevede l'emergere di reti multi-agente, che consentiranno ai sistemi AI di collaborare e affrontare collettivamente problemi più complessi. Questo progresso porterà allo sviluppo di agenti verticali specializzati in settori o compiti specifici, in modo simile a come le piattaforme SaaS hanno rivoluzionato la distribuzione del software.

Attenzione al contesto normativo: l’AI Act

Ma con grandi poteri arrivano anche grandi responsabilità. In Europa, l’AI Act – la prima normativa globale sull’intelligenza artificiale – stabilisce regole precise per l’uso di queste tecnologie. L’AI Act classifica i sistemi AI in base al livello di rischio e impone requisiti stringenti su trasparenza, affidabilità e assenza di bias. All’interno delle aziende comprendere i quadri normativi diventa ancora più importante

Perché è cruciale?

Se utilizzi AI per prendere decisioni – come il reclutamento, il credito o l’ottimizzazione delle risorse – devi assicurarti che il sistema rispetti le normative. Non farlo potrebbe significare multe pesanti, sulla scia del GDPR.

Nota per te, manager:
Se non hai ancora integrato l’AI nei tuoi processi, sei già in ritardo. Ma farlo senza conoscere le regole è rischioso. Oltre a iniziare con piattaforme come Hugging Face o Anthropic, collabora con esperti per garantire che i tuoi sistemi AI siano conformi all’AI Act.

Un passo essenziale: assicurati che il tuo team sia pronto. Investire in percorsi di formazione sull’AI non è solo utile, ma necessario per:

  • capire come utilizzare l’intelligenza artificiale in modo etico ed efficace. (litteracy)
  • evolvere davvero i ruoli delle tue persone, da litteracy a role evolution per evolvere i ruoli delle persone
  • prepararsi a gestire le sfide normative e tecniche della sua implementazione.

Formare i tuoi dipendenti è la chiave per trasformare l’AI da semplice tecnologia a vantaggio competitivo. 

Skills-Based Organization

I leader del futuro non costruiscono solo strategie: costruiscono persone. Un team che cresce e si sviluppa è un team capace di affrontare qualsiasi sfida. E non lo dico io, ma il World Economic Forum: nel Future of Jobs Report 2025, il WEF sottolinea che le competenze trasversali, la capacità di apprendere continuamente e l’empatia saranno fondamentali per guidare le aziende nei prossimi anni.

Ma c’è di più: le organizzazioni che vogliono restare competitive stanno evolvendo verso modelli basati sulle competenze, diventando vere e proprie skill-based organizations. Questo approccio sposta l’attenzione dai ruoli fissi alle competenze, consentendo una maggiore flessibilità e adattabilità in un mercato in rapido cambiamento. Il passaggio a una skill-based organization non è solo una tendenza, ma una necessità per affrontare un futuro incerto e competitivo. Investire nello sviluppo delle persone significa costruire team più resilienti, creativi e pronti a cogliere le opportunità di domani.

Cosa significa in pratica?

  1. Mappatura e valorizzazione delle competenze: le aziende mappano le competenze per identificare le skill esistenti nei team, colmare i gap e costruire percorsi di crescita basati sulle competenze richieste dal mercato.
  2. Mentorship, formazione continua e coaching personalizzato diventano parte integrante del ruolo del leader, non solo per trattenere i migliori talenti ma anche per prepararli a rispondere con agilità alle sfide future.
  3. Flessibilità nei ruoli: in una skill-based organization, i dipendenti vengono valorizzati per ciò che sanno fare, non solo per il loro titolo. Questo apre la strada a progetti interdisciplinari e opportunità di crescita più dinamiche.

Esempio pratico:

Il trend è globale, ma anche in Italia cominciano ad esserci esempi di successo: uno su tutti SACE che ha implementato nel 2024 la skill-based organization e siamo molto felici di essere stati uno dei partner nella sua costruzione. Ma sono tanti altri i gruppi che stanno lavorando ad aggiornare come costruire percorsi di crescita nella propria organizzazione. 

AI diventa fisica, Robo AI

La nostra solida base industriale offre un vantaggio unico. Gli Stati Uniti, in mancanza di un settore manifatturiero comparabile, impiegheranno più tempo per integrare l'IA nella produzione. Ma se nel 2024 tutta l’AI è stata solo sul software, il grande trend è oggi integrare AI nei processi industriali e renderla fisica. “Everything will be autonomous" dice il founder di NVIDIA, dalle auto si passerà ad ogni singolo oggetto che potrà muoversi e dialogare con gli altri oggetti per raggiungere un compito.

Applicazioni pratiche:

  • Nella logistica, sensori IoT e reti ultraveloci permetteranno di tracciare ogni pacco al millisecondo, ottimizzando costi e tempi.
  • Nelle fabbriche, il 5G (e presto il 6G) abiliterà robot che comunicano in tempo reale, migliorando la produzione senza sprechi.

Cybersecurity: ora è anche una questione di reputazione

La sicurezza informatica non è più un tema tecnico: è una priorità strategica. Con l'aumento di ransomware e attacchi AI-driven, la cybersecurity sarà il vero banco di prova per molte aziende nel 2025.

Esempi concreti:

  • Un ransomware non si limita a bloccare i tuoi dati: minaccia di pubblicarli, danneggiando la tua reputazione.
  • I cybercriminali usano l’AI per personalizzare attacchi di phishing, rendendoli indistinguibili da una vera comunicazione interna.

Cosa fare?

  • Investi in formazione su tutta l’organizzazione: il tuo team è la tua prima linea di difesa ma anche il tuo rischio più grande.
  • Assumi esperti dedicati che costruiscono la protezione della tua azienda, lo scorso anno ne abbiamo formati quasi 350.
  • Implementa soluzioni come la “cybersecurity mesh”, che protegge ogni nodo della rete, ovunque si trovi.

Sostenibilità Digitale e Green Skills:  proteggere il pianeta e preparare il futuro

La sostenibilità non è più solo un argomento di CSR: è un’urgenza per il futuro del lavoro e una leva strategica per le aziende. Perché non si tratta solo di ridurre l’impatto ambientale, ma anche di sviluppare competenze e talenti che guidino la transizione verde.

Perché è cruciale?

I data center, da soli, consumano circa il 1% dell’energia mondiale, ma non sono l’unico problema. Secondo il report di LinkedIn sul mondo del lavoro, il numero di “green jobs” è cresciuto del 38,5% tra il 2015 e il 2022, con una domanda sempre più alta di competenze green. Questo non riguarda solo la tecnologia: la green transition sta trasformando ogni settore, dall’energia alla manifattura, fino al marketing e alla logistica.

Essere green oggi non è più un lusso o un plus. È una richiesta pressante di consumatori, investitori e talenti che cercano aziende in linea con i valori della sostenibilità. Prepararsi alla transizione significa avere un vantaggio competitivo.

Green Skills e Green Talents: il futuro delle competenze

Per cavalcare l’onda della sostenibilità, le aziende devono sviluppare e attrarre green skills, competenze necessarie per guidare il cambiamento. Secondo LinkedIn:

  • Le green skills spaziano dalla gestione energetica e ambientale alla progettazione sostenibile e all’analisi dei dati per ottimizzare l’impatto delle aziende.
  • I ruoli più richiesti includono sustainability specialists, data scientists in ambito ambientale, e professionisti del circular economy design.

Urgenza: la transizione verde non riguarda solo la riduzione delle emissioni, ma anche l’adozione di strategie di economia circolare, energie rinnovabili e digitalizzazione sostenibile.

Cosa fare?

  1. Adotta il Cloud Verde: sposta i dati su provider che usano energie rinnovabili, come Google Cloud o AWS, che già offrono soluzioni sostenibili certificate.
  2. Formazione per le Green Skills: investi in programmi di formazione per sviluppare competenze interne in linea con i bisogni della transizione verde. Partner come Talent Garden possono supportarti con percorsi formativi su misura per i tuoi dipendenti.
  3. Attrai Green Talents: crea politiche che attraggano talenti impegnati nella sostenibilità, come benefit legati alla mobilità sostenibile o supporto per progetti sociali.
  4. Misura e Comunica il tuo impatto: adotta strumenti digitali per monitorare le emissioni e ottimizzare i consumi energetici. Comunica i risultati in modo trasparente: è quello che i consumatori e i talenti vogliono vedere.

Un dato chiave:

Secondo LinkedIn, per ogni “green job” aggiunto, si creano 1,5 nuovi ruoli legati alla sostenibilità. Questo dimostra che investire nella transizione verde non è solo un imperativo etico, ma anche un volano economico per la crescita.

Inclusione e Diversità:  una necessità per crescita, resilienza e giustizia 

L’inclusione non è un optional. È il cuore di un’organizzazione resiliente, capace di prosperare in un mondo sempre più complesso. Non si tratta solo di essere etici: diversità, equità e inclusione (DEI) creano ambienti in cui persone con prospettive diverse si incontrano per generare soluzioni innovative e sostenibili. DEI non è solo di genere, ma anche età e background sul quale troppo poco si parla.

Perché conta davvero?

Come sottolinea (ancora una volta) il World Economic Forum, in un contesto globale di alta volatilità e rapidi cambiamenti, integrare DEI non è solo vantaggioso, ma necessario per:

  • Crescita sostenibile: le aziende con team diversificati hanno il 25% di probabilità in più di superare i competitor
  • Resilienza organizzativa: prospettive diverse permettono di affrontare meglio crisi e incertezze.
  • Equità economica: creare opportunità per tutti favorisce un'economia più giusta e inclusiva.

Includere voci diverse non è solo "giusto da fare", ma una leva per risultati migliori e più equi, sia per l’organizzazione che per la società.

Cosa fare in pratica?

  1. Ridefinisci i processi di assunzione: adotta strategie per ridurre i bias, come l’uso di intelligenza artificiale per analizzare i CV in modo neutrale e l’introduzione di panel di selezione diversificati.
  2. Promuovi la leadership inclusiva: offri percorsi di crescita per donne, minoranze e gruppi sottorappresentati, creando mentorship program interni.
  3. Misura i progressi: utilizza metriche per monitorare la diversità e l’inclusione nel team e rendi pubblici i risultati, in linea con l’approccio trasparente promosso dalla CSR.
  4. Crea una cultura inclusiva: organizza workshop e momenti di dialogo su diversità e pregiudizi, integrando l’inclusione nei valori e nelle policy aziendali.

Un dato chiave:

Secondo il report LinkedIn 2022, i ruoli legati alla DEI sono cresciuti del 38% negli ultimi anni, segno che le aziende vedono l’inclusione come un fattore strategico per il futuro del lavoro.

Aziende e startup, innovazione continua all'interno e all'esterno

In un mondo in continua evoluzione, l'Open Innovation è diventata una strategia essenziale per le aziende che desiderano rimanere competitive e resilienti. Secondo recenti studi, l'88% delle grandi imprese ha già adottato pratiche di Open Innovation, riconoscendo l'importanza di collaborare con startup e altri attori esterni per affrontare le sfide della cosiddetta "permacrisi"

Perché è cruciale?

  • Adattabilità: in un contesto caratterizzato da incertezza e rapidi cambiamenti, l'Open Innovation consente alle aziende di adattarsi rapidamente, integrando nuove tecnologie e modelli di business innovativi.
  • Accesso a nuove idee: collaborare con startup offre accesso a idee fresche e disruptive, accelerando il processo di innovazione interna.
  • Efficienza dei costi: esternalizzare parte della ricerca e sviluppo può ridurre i costi e i rischi associati all'innovazione.

Cosa fare in pratica?

  1. Creare piattaforme di collaborazione: sviluppa spazi fisici o digitali dove la tua azienda può interagire con startup, università e altri partner innovativi.
  2. Partecipare a programmi di accelerazione: sostieni o partecipa a programmi che aiutano le startup a crescere, beneficiando delle loro innovazioni.
  3. Investire in Venture Building: considera la creazione di nuove imprese in collaborazione con partner esterni, condividendo risorse e competenze per sviluppare soluzioni innovative.
  4. Misurare l'impatto: implementa metriche per valutare l'efficacia delle iniziative di Open Innovation, assicurandoti che contribuiscano agli obiettivi strategici dell'azienda.

Conclusione

Il 2025 sarà l’anno in cui le aziende più smart smetteranno di rincorrere le innovazioni e inizieranno a guidarle.

Quindi, sei pronto?
Parla con il tuo team, aggiorna le loro competenze e le tue tecnologie e inizia a sperimentare ora. Perché la domanda non è se cambierai, ma quanto velocemente lo farai.

Articolo aggiornato il: 17 gennaio 2025
Giuseppe Mayer
Scritto da
Giuseppe Mayer, CEO @ Talent Garden Italia

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